CAPO D’ORLANDO – Un amaro… di Sicilia. Che la Withu Bergamo Basket avrebbe fatto volentieri a meno di bere ma si è dovuta sorseggiare proprio nelle battute finali del match al “PalaFantozzi” di Capo d’Orlando contro l’Orlandina basket. Floyd e compagni, quindi, lasciano il pur diluviale Pullazi e soci ancora a secco come già era riuscito a fare loro nella sfida d’andata al “PalaAgnelli”. La sconfitta è di quelle che lasciano ancora di più i graffi sulla pelle perchè maturata nell’ultimo quarto dopo i primi tre condotti a ritmo allegro con brio. Decisivo, nemmeno a dirlo, è stato colui che all’anagrafe fa Jordan Malik di nome e Floyd di cognome.

PRIMO QUARTO – Bergamo accende subito il turbo con capitan Zugno e Easley ma la premiata ditta di Trinacria Floyd- Johnson entra a sua volta in catena di produzione. Bergamo, però, vuole fortissimamente vuole mandare il primo quarto in archivio con la bilancia che pende dalla sua parte e a mettere i pesi che contano provvedono Masciadri e Vecerina: gialloneri avanti per 19-14 dopo dieci minuti e tanti saluti al primo quarto.

SECONDO QUARTO – Pullazi sospinge i gialloneri dieci piani più in alto degli avversari nel condominio della partita, Floyd trova il modo di fare male ma dalla linea della carità su opposto versante. Pullazi e Da Campo firmano in calce il foglio partita che attesta il vantaggio orobico all’intervallo lungo per 41-34.

TERZO QUARTO – Pullazi prosegue la sua serenata per punti e canestri, Floyd però vuole provare a cambiare ritmo ma i gialloneri riescono a mantenere inespugnato il fortino andando all’ultima decade di minuti avanti per 55-52.

ULTIMO QUARTO – L’Orlandina rimette la bilancia in equilibrio e poi mette un piede davanti ai gialloneri, Vecerina e Jones provano a riportare la freccia dalla parte di Bergamo. Il trenino di punti dell’Orlandina va componendosi vagone per vagone, Gay traina, Johnson , Taflay e Moretti ci mettono gli altri vagoni. L’Orlandina comincia a pregustare di arrivare alla stazione della vittoria issandosi sul 72-69. Pullazi prova a farla deragliare con un gioco da tre punti, Floyd, però, timbra il cartellino presenze dalla lunetta ancora una volta. Zugno e Jones non si prendono la mira sulle spalle nel finale e Bergamo deve alzare bandiera bianca sul punteggio di 73-72 per i padroni di casa.

MAN OF THE MATCH

Volere non è sufficiente, bisogna anche potere. Jordan Floyd, questo, lo sa benissimo e sa che, se lui vuole cambiare corso a una partita, il suo talento sarà sempre d’accordo con lui. E l’ Orlandina si veste di festa.

MAGIC MOMENT

Poco dopo la metà dell’ultimo quarto, Gay si traveste da locomotiva e invita altri compagni ad aggregarsi per percorrere il binario che condurrà alla vittoria.

NUMBERS

ORLANDINA BASKET: Tiri liberi 22 su 27, rimbalzi 36 (Moretti 10), assist 15 (Floyd 6).

WITHU BERGAMO BASKET: Tiri liberi 14 su 18, rimbalzi 43 (Pullazi 11), assist 16 (Zugno 8)

TABELLINO

ORLANDINA BASKET: Johnson 20, Floyd 19, Gay 10, Taflaj 9, Moretti 5, Diouf 5, Conti 3, Del Debbio 2. N.e: Laganà, Triassi, Ravì, Telesca. Coach: Marco Sodini.

WITHU BERGAMO BASKET: Pullazi 21, Jones 11, Masciadri 10, Vecerina 10, Easley 6, Da Campo 5, Zugno 5, Bedini 4, Seck. N.e : Piccinni. Coach: Marco Calvani.

ARBITRI

Alberto Maria Scrima di Catanzaro, Michele Cosimo Pio Capurro di Reggio Calabria e Michele Centonza di Grottammare (AP).

DICHIARAZIONI POSTGARA

MARCO SODINI (COACH ORLANDINA BASKET): “ Sognavo una partita migliore, mi aspettavo una partita come questa. Ci sono partite in cui conta il risultato e basta, mi aspettavo una partita brutta, e se qualcuno fa il purista non ha mai giocato a pallacanestro. Devo fare i complimenti ai ragazzi, se volete vedere una voce statistica, oggi Alberto Conti ha più otto e ha il maggiore plus magnus della sua squadra, i complimenti se li merita, è venuto dalla serie B, è un ragazzo del 98. Nessuno ha giocato mai una partita di questo tipo così importante tranne Xavier Johnson, al mio proprietario che mi ha chiamato ho detto, spero sia possibile per loro giocare come si sono allenati. Dobbiamo sapere che una squadra che si allena molto molto bene non è che performi bene sul campo, i nostri americani non hanno fatto quello che fanno normalmente, Bergamo ha i suoi meriti ma noi abbiamo avuto limiti non legati alle scelte tecnico-tattiche di Marco Calvani, abbiamo avuto la pressione emotiva di dover vincere una partita a tutti i costi. La crescita del nostro gruppo non può che passare da una vittoria di questo tipo, ha una valenza superiore a partite giocate nettamente meglio questa vittoria. Siamo stati capaci di vincere giocando male, è una cosa incredibile e importante”.

MARCO CALVANI (WITHU BERGAMO BASKET): “Complimenti a Capo d’Orlando, abbiamo fatto parzialmente la partita, risultato giusto, perdere diciassette palloni in una partita così importante vuole dire che qualcosa non ha funzionato , più per nostra incapacità senza togliere nulla ai nostri avversari. Sul piano tattico, riuscire a tenerli dieci punti sotto rispetto alla loro media è un buon risultato, sapevamo che era una partita che non sarebbe finita a ottanta punti, anche i due loro lunghi hanno fatto trentanove punti in due quando ne fanno in genere cinquanta, siamo arrivati dove volevamo e dove sapevamo che c’era da dovere fare una partita, siamo mancati in tante piccole cose, poche volte nella seconda parte abbiamo giocato il pallone, siamo stati ostaggi di iniziative personali, e con questo non vai da nessuna parte, è mancato qualche giocatore importante, ma vi è stato da parte di altri qualche atteggiamento di presunzione. Bisogna essere umili e non immaginare di essere né più né meno, avere consapevolezza di dove sei arrivato e di ciò che devi fare”.