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Altra rimonta vincente di Urania all’Allianz Cloud dove, come con Piacenza all’esordio, Milano soffre la squadra ospite per tre quarti di gara prima di tirare fuori le unghie nel quarto periodo.

Questa volta però, a differenza del match con la Bakery, l’Orlandina costringe ai supplementari i Wildcats i quali, rinunciando a Walley e sfruttando invece la verve di Piunti e di alcuni protagonisti inaspettati (Abega su tutti), nel finale riescono a uscire coi due punti da un incontro a tratti decisamente impervio.

La gara

Milano parte forte con un 5-0 firmato Paci e Thomas che però non spaventa l’Orlandina, pronta a ricucire pungendo in contropiede e dentro l’area con le iniziative di Diouf e Bartoli. È proprio sulla scorta delle iniziative del numero 7 che l’Infodrive (priva del suo miglior marcatore King) produce un 10-2 di parziale che la porta, in men che non si dica, ad avere 6 lunghezze di vantaggio (12-18). Urania a questo punto tenta di affidarsi a Thomas ma il suo limitato contributo consente agli ospiti di restare davanti e, grazie Diouf e Gay, di volare sul 18-25 a fine primo quarto.

I Wildcats, alla ricerca di una scossa, in avvio di secondo periodo entrano sul parquet con altro piglio e trascinati dai due USA, nonostante gli sforzi di Vecerina e Poser, riportano i padroni di casa a -4. Coach Cardani allora, nel tentativo di togliere ritmo a Urania, si rifugia nel time-out, una mossa questa che non paga i dividendi sperati visto che Thomas e Cipolla con un 7-0 sorpassano sul 36-35. Diouf e Gay rispondono con un contro-parziale di 8-0 per il 36-43, un break a cui Milano, di pura voglia, replica col 5-0 per il 41-43 all’intervallo.

Alla ripresa delle operazioni, Laganà e Poser tornano immediatamente a colpire e Urania, tolto qualche viaggio in lunetta, non riesce a restare in scia agli avversari i quali, con un 9-0 ispirato da un indemoniato Mack, toccano il massimo vantaggio sul 58-46. Coach Villa ferma allora il gioco invocando una reazione che, puntuale, arriva dopo il minuto di sospensione. Milano, infatti, dà vita a un 10-2 che le consente di tornare sotto la doppia cifra di vantaggio ma non di riagganciare nel punteggio l’Orlandina. Questa, infatti, con Vecerina mantiene alti i giri del motore a approccia gli ultimi dieci minuti con 8 lunghezze di margine (58-66).

Quasi spalle al muro, Milano inizia il quarto periodo nel segno del giovanissimo Lionel Abega che coi suoi primi punti in A2 dà ai Wildcats l’energia per riconquistare l’inerzia della gara. Dopo di lui lui infatti prendono coraggio Montano, Cipolla e l’infinito Aaron Thomas che, colpendo a ripetizione, ricuciono lo strappo e sul 78-76 ritrovano addirittura il comando della gara. Laganà però ci crede ancora e con 4 punti prova a portare i due punti all’Orlandina, bottino che però i siculi sono costretti a guadagnarsi in overtime perché Cipolla (al contrario di Mack) è freddo nel capitalizzare i liberi dell’80-80.

Il supplementare si apre immediatamente nel segno di Giorgio Piunti che, in attacco e in difesa, griffa tutti i possessi di Milano portandola in breve a toccar il +7 (90-83). L’Infodrive però non muore mai e con un lampo di Mack resta disperatamente a contatto. Vecerina prova a supportarlo ma Milano, anche non perfetta alla lunetta, amministra il vantaggio acquisito e alla fine può esultare per il 93-89 che vale il secondo successo in campionato.

Man of the match

Con 27 punti, 5 rimbalzi, 4 recuperi, 4 assist e 34 di valutazione, la palma di MVP va ad Aaron Thomas che a lungo è stato da solo l’attacco di Milano. La sua varietà di soluzioni offensive, assieme poi alla sua capacità di leggere difensivamente le mosse degli avversari, nel complesso sono quelle che han permesso a Milano di arrivare a giocarsi il successo negli ultimi dieci minuti.

Magic moment

Se si eccettuano gli ultimi possessi dei regolamentari e l’avvio di supplementare targato Piunti, Urania si è data la possibilità di portare a casa i due punti producendo un 8-0 ad inizio quarto periodo, un momento in cui l’insperato contributo di Abega (ben supportato da Montano, Cipolla e Thomas) ha dato il là ad una decisiva svolta emotiva della gara.

Numbers

In un incontro decisosi per così pochi punti, una chiave sicuramente sono stati il numero di liberi tirati (34 a 12 per Milano) e convertiti (27 a 12), un dato sicuramente fondamentale visto l’equilibrio nelle altre voci, dai rimbalzi (45 a 41 per Urania) alle brutte percentuali dall’arco (8/27 contro 6/26).

Tabellini

Urania Milano: Thomas 27, Bossi 13, Montano 11, Piunti 14, Paci 2, Cipolla 13, Walley 6, Abega 5, Pesenato 2.

Infodrive Capo d’Orlando: Mack 22, Laganà 12, Ellis 6, Poser 11, Gay 12, Reggiani, Vecerina 8, Diouf 12, Bartoli 6.