Gara 3 raggiunta da tutte le serie, due sono arrivate alla quarta. Vediamo.

ATL 2   NYK 1. La prima gara in Georgia ha visto continuare il tragic-shooting di  Randle+Barrett: 4/24 con Randle addirittura 0/8 da 2 (ma lo stesso 14+11). Non una cattiva sconfitta per i Knicks: hanno tenuto gli Hawks a 104, esattamente i pti cui la miglior difesa della NBA ha livellato gli avversari tutto l’anno. Gli Hawks dipendono dal contorno (ad es. Gallinari 4/4 da 3, Bogdanovic 15-8-4), NY dall’attacco, perché la loro difesa serve zero se continuano a tirare col 35%.

BOS 1   BKN 2. Bella W dei Celtics, ma enorme “però”. Hanno battuto i Nets con 50 di Tatum, la loro precedente W in post-season? Contro WAS nel Play-In: 50 di Tatum. Se per vincere servono sempre 50 dell’ex Duke, auguri: bisogna tornare ai primi anni ’80, a Bernard King nei Knicks, e anche allora non finiva benissimo per la squadra del realizzatore. I Nets hanno giocato come gli avversari sperano sempre di trovarli: difesa inesistente, scelte del pino discutibili (per es. Claxton su Tatum).

MIA 0   MIL 4. E’ partito lo sweep dei Bucks, vendicando l’eliminazione in the Bubble. Milwaukee superiore sempre e in tutto: stavolta dalle cifre si trae la verità. Tutto pro-MIL: 21 possessi in più sulle 4 gare, 118.5 segnati/gara, +64 a rimbalzo comprensivo di + 25 nei reboff, 37.3% da 3: non eccelso ma su una mole iperurania di 142 triple (quasi 36/gara). Emerge, in proporzione alle attese, un grande Bryn Forbes: per l’ex alunno di Tom Izzo e di Pop 16/33 da 3 nella serie. Miami ha proseguito quel che aveva fatto in RS: cercare l’alchimia dello scorso anno senza trovarla. Herro e Bam hanno interrotto lo sviluppo (soprattutto la guardia), Iggy e Dragic ogni minuto ne hanno uno in più, Jimmy B. non ha avuto la stessa ispirazione dei PO 2020.

LAL 2   PHO 1. Con Chris Paul a mezzo servizio e continuando la commedia napoletana delle lunette, arrivata a 89-60 (+29 in 3 gare è più di un vantaggio, è un segno), la sorte dei Suns è segnata.

DAL 2   LAC 1. Spalle al muro, i Clippers hanno reagito: è novità per una formazione che non ha la durezza psicologica come caratteristica principale. George e Kawhi hanno sbagliato pochissimo, mentre i Mavs hanno avuto un orrido Porzingis, un dannoso Hardaway e un impreciso Finney-Smith: 10/34 per i 3 messi insieme. Rendendo vano il solito Doncic, positivo ma non trascinatore (44-9-9, malissimo il 7/13 ai liberi). Era solo il primo di due break a favore dei Mavs: Gara 4 interessantissima.

DEN 2   POR 2. Tornando in Colorado, la serie si presenta sempre come lunghi dei Nuggets vs back-court di Portland. La W più netta dei Blazers proprio in #4, coincidendo con una serataccia di Lillard al tiro (1/10, ma lo stesso 10-8-10) e l’esplosione di Norman Powell (29 con solo 15 tiri, 4/4 da 3). Nuggets pessimi in ogni reparto, col quintetto “capace” di totale plus/minus -127. L’impressione lasciata da Denver è molto negativa, non solo cattive percentuali ma idee annebbiate: Jokic solo 18 tiri, Campazzo ben 10, Porter Jr. solo 3 e così procedendo.

WAS 0   PHI 3. Prima gara a Capitol City e Wizards incapaci di vincere anche solo un misero quarto. Alla fine -29, forte profumo di sweep. Perché se Doc non è il miglior allenatore in-game della NBA, è anche difficile classificare il lavoro di Scott Brooks, che lascia tutto al momento di Westbrook e Beal. Succede poi, come stanotte, che un giocatore si ribelli alla diarchia senza regole e si lanci in una serata folle triplicando il solito numero di tiri e infilandone solo uno. Ha eseguito: Raul Neto, 1/12.

MEM 1   UTAH 2. I Jazz hanno ripreso il fattore campo, ma la serie vs i Grizzlies, qualunque punteggio assuma, non sarà indolore: è il confronto più fisico del primo turno. Memphis sta giocando ordinata e cattiva, esprime il massimo tecnicamente e coach Jenkins uscirà da questi suoi PO da head-coach con reputazione enormemente accresciuta. Finora i Grizzlies sono traditi da Jaren Jackson (media delle 3 gare 10.5+5, 8/25 dal campo); nel basket cattivo invece si trova perfettamente Grayson Allen (5/8 da 3 stanotte). I Jazz hanno dovuto mettere in opera un 12-0 negli ultimi 5 mins con Mitchell 10 pti nell’ultimo quarto per arrivare alla W che, nel primo quarto da immediato +12, sembrava potesse essere facile. Ma il grit power è sempre stato il tratto dei Grizzlies.