Finito il giro della Gare 5. Vediamo come, e cosa riserva il futuro.

LAL 2   PHO 3. Prima si deve menzionare la maestà sportiva di LeBron James nel lasciare 5 mins prima della fine i compagni e gli avversari terminare la gara. Poi è tempo di 2 percentuali. Prima: quasi 83% delle volte la formazione che si porta 3-2 vince una serie al meglio delle 7 (e vale anche per altri luoghi di questo articolo). Seconda: il 40% dei tiri di James nella serie è arrivato da triple, con meno del 33% di efficacia. “Seconda” è notizia molto peggiore, perché i Lakers hanno già un big che, quando gioca, ormai non ne vuole più del pitturato; se ci si mette anche James le cose puntano decise a sud. Anche per questo abuso di triple da parte delle due Stelle sono la terza peggior formazione da 3 in questi PO. In #5 i Suns hanno messo subito distanza anche con minimo apporto di score e minuti da CP3, trovando nel primo periodo Booker per 18 e Payne per 10.

BKN 4   BOS 1. Termina la stagione più deludente dei Celtics negli ultimi 10 anni, più deludente persino di quelle perdenti. Subito arriva la notizia dell’addio del CBO Danny Ainge, della promozione al suo posto di Brad Stevens e dunque della ricerca di un nuovo coach. Avremo tempo di parlarne, per il momento il titolo del nuovo incarico di Stevens è in latino: Promoveatur ut amoveatur. I Nets si preparano per MIL: serie chiave degli interi NBA Playoffs. Giannis ha già cominciato le psy-ops, “Affronteremo una squadra con grandi giocatori: KD, Kyrie…Jeff Green”.

DEN 3   POR 2. Due supplementari per decidere #5, i Nuggets hanno il match point. Di nuovo guardie Blazers vs lunghi Nuggets. Solo che stavolta Monte Morris, il back.up di Jamal Murray rimasto tale dopo l’infortunio del titolare, si è ricordato di come era arrivato alle cronache nel 2018 e ha sfoderato una prestazione da 28-3-5, sparigliando la contesa e sopperendo anche alle mancanze fisiche e di lettura del gioco di Campazzo. Se Lillard ne ha infilati 55-6-10 con 12/17 da 3, la risposta cruciale per i Nuggets è arrivata da Gordon+Porter Jr, complessivamente 40+22 da 16/24 al tiro. La prossima sarà in Oregon, una #7 è probabile.

ATL 4   NYK 1. Atlanta, Georgia. Georgia, Peach State. Trae Young, peach shoes (inguardabili) per violare il MSG. Solito crollo offensivo dei Knicks nel terzo periodo: 15 pti, 5/19 al tiro. Randle e i suoi compagni avevano un compito difficilissimo, e si sono scoperti troppo pochi e stanchi per superare ATL: il quintetto finisce con 22/60 dal campo, Randle 8 perse. Gli Hawks erano un finto 5, arrivati ai PO con il terzo miglior record dal cambio di allenatore, vincente anche in trasferta. Questa serie ha decretato: il ritorno di ATL a vincere una serie dopo 5 anni; la necessità per NY di rimpolpare l’organico; la (ri)nascita di una rivalità: serie cattiva, old school, Trae Young (36-4-9) in una cosa NON è come Steph Curry, ovvero l’essere al di sopra delle umane miserie. La pg degli Hawks è un attabrighe di vaglia, garantisce gomiti e peperoncino.

UTAH 4   MEM 1. Più faticoso del 4-1 finale il superamento del turno per i Jazz, obbligatorio quindi rendere onore ai Grizzlies, che solo stanotte sono stati travolti: 75-51 all’intervallo. E’ anche definitivamente nata la Stella di Ja Morant (27-7-11). Nonostante l’ostacolo non banale i Jazz, N.1 a Ovest, sono la squadra della Western che per prima finisce di giocare. Questi piccoli vantaggi, anche sole 18-20 ore, possono risultare decisivi nella strada verso le Finals. MVP della serie per Utah: Gobert, senza dubbio.

PHI 4   WAS 1. Alla fine, con molta più fatica del lecito e molte più conseguenze da affrontare, Doc porta i suoi ragazzi al secondo turno. Lo fa prendendo il largo nel secondo tempo di #5, dopo essere stato anche down 9 nel primo quarto. L’infortunio di Embiid? Dignosticata una piccola lacerazione meniscale, probabilmente gestibile. Ma se volete la mia opinione: i Sixers han finito qui. Giocando con la confusione e sufficienza mostrata vs WAS, prendono 0-4 dagli Hawks e non servirà trovare protagonisti inattesi come Seth Curry, 30 stanotte.

DAL 3   LAC 2. Non si fa in tempo a fargli due complimenti che subito Clippertown decide di incasinare di nuovo tutto. Succede anche per la differente caratura dei due allenatori. Doncic non sta bene, ha un nervo infiammato tra spalla e collo? Kawhi e George hanno massacrato i Mavs con i mid-range tirando 41/65 in coppia? Coach Carlisle risolve due problemi con una mossa. Mentre regna lo smallball, a volte il microball, lui torna alle Twin-Towers, mette in quintetto insieme Porzingis e Marjianovic (4m44cm in coppia), per dare bersagli facili ai passaggi di Luka (che nei primi 9 mins tirerà solo 3 volte) e per oscurare il ferro al duo dei Clippers. Ne escono una gara fenomenale di Doncic (42-8-14), che si scalda piano coi giusti tempi, infila 4/4 da 3 a cavallo dei primi due quarti; una sonora lezione tattica a Ty Lue che non sa rimediare e condanna George+Kawhi a tirare insieme 14/44 (4/14 da 3, 10/30 nei famosi mid-range); la quinta W esterna su 5 gare. A Dallas la prossima, chi dice Gara7?