Sassari ci crede e riparte subito ed accorcia ulteriormente con Caleb Green da sotto. Coach Banchi sente puzza di bruciato e chiama timeout per dare la scossa. La tensione diventa palpabile, gli errori si susseguono finché ancora Drake Diener piazza un missile terra aria per il 66-64. Milano è in difficoltà e Hackett perde palla in attacco così ancora Drake colpisce dai 6.75 con la tripla dell’incredibile sorpasso al 34’ (66-67). “Big” Green dalla lunetta e il parziale di Sassari diventa 10-0 prima che Langford interrompa il digiuno. Sassari è on fire e il Green tascabile piazza un altro siluro per il 68-72 del 35’.

Banchi ruota gli uomini sul parquet per trovare la quadratura del cerchio ma gli errori arrivano anche dagli uomini più esperti con Moss che commette anche fallo in attacco con un blocco in movimento. Sassari, spinta dai suoi irriducibili sostenitori giunti dall’isola, provano ad allungare ma nella confusione spunta Moss con un recupero e contropiede per il 70-72 che potrebbe diventare parità ma Langoford sbaglia (!) la coppia di liberi così ancora Diener allunga sul +4 del 37’. Lawal ridà ossigeno ai suoi con una stoppata e schiacciata sull’azione successiva per il -2 che diventa però -5 perché sempre Drake colpisce (72-77). Moss non ci sta e replica sempre con un tiro pesante. A un minuto dalla sirena Thomas regala il 75-79 ma riapre il discorso Langford con una bomba (78-79). A 27” dalla lunetta Drake Diener non sbaglia e così Milano ha il pallone per il pareggio ma deve comunque lasciare qualche scampolo di gioco a Siena. Nel timeout Banchi disegna il gioco ma Sassari commette fallo e Langford fa 2/2 dalla lunetta riportando Milano sul -1 ma con possesso Sassari. Tocca allora a coach Sacchetti prendere la lavagnetta e dare gli input per gestire l’ultimo pallone quando mancano solo 21”. Come Sassari anche i meneghini commettono subito fallo con Gentile, spedendo Thomas in lunetta. Nel boato generale l’ala sarda sbaglia il primo e segna il secondo (80-82). Milano ha ancora l’ultimo pallone per pareggiare o vincere (con una bomba) ma sbagliano tutti (tra stoppate ed errori), per ultimo Langford. Sulla carambola il pallone termina fuori e gli arbitri ricorrono all’istant replay per decidere di assegnare il pallone all’Olimpia quando sul cronometro manca solo 1”. Nel timeout Banchi ordina lo schema della disperazione ma Diener è il più lesto sulla rimessa e così può esplodere la gioia dei sardi. Milano finisce all’inferno, eliminata al primo turno in quella coppa che secondo i pronostici aveva già in bacheca!