Con oltre duecento milioni di praticanti effettivi, la pallacanestro è lo sport più diffuso al mondo; anche la sua diffusione geografica è totale: i paesi che hanno aderito alla F.I.B.A. sono infatti ben duecentotredici, a dimostrazione del fatto che non c’è luogo del pianeta in cui la palla a spicchi non sia di casa. 

Oggi affolliamo palazzi anche da 30.000 posti, parliamo di giganti che fanno “a sportellate”, di pick & roll o pick & pop, palming, zone “pitturato” o tanto altro, ma, talvolta, dimentichiamo le origini dello sport che ci fa emozionare. Il basket ball (agli inizi le due parole erano divise) fu inventato dal prof. James Naismith a Springfield, una cittadina del Massachusetts (USA), il 15 dicembre 1891 e venne presentato ufficialmente un mese dopo. Naismith, canadese di Almonte (borgo dell’Ontario a circa 50 km da Ottawa), insegnante di educazione fisica presso la Y.M.C.A. ([1]) International Training School del preside Luther Hasley Gulick, aveva la necessità di tenere in allenamento gli atleti delle squadre di baseball e football, durante i freddi inverni dell’East Coast, trovando un’alternativa divertente ai monotoni esercizi di ginnastica.

Valtieri ([2]) sostiene che il Professore si ispirò ad un gioco chiamato “Duck-on-a-Rock” (letteralmente “Anatra su una roccia“) che aveva conosciuto ad Almonte, in Ontario, da bambino. Il duck-on-a-rock, letteralmente “anatra su una roccia” era un gioco molto semplice: vinceva chi, per primo, riusciva a far cadere, colpendola con un sasso da una distanza prestabilita, una pietra (il duck) collocata su un masso. Una volta fatto cadere, bisognava correre a recuperare il proprio sasso, mentre il goalkeeper, rimesso il duck al suo posto, doveva tentare di afferrare l’avversario.

A Naismith vennero in mente anche gli antichi giochi praticati dai Maya (po-ta-pok) e dagli Aztechi (tchlatchli), in cui una sfera andava fatta passare dentro anelli dal significato religioso: oggi farebbe tanto Harry Potter!

Il regolamento era inizialmente composto da sole tredici regole e si giocava tra due squadre di ben nove giocatori con un cesto di vimini, di quelli usati per la raccolta delle pesche, appeso ai lati della palestra, su un campo che era circa la metà di quello attuale: immaginate quindi la confusione!

La prima partita fu giocata a Springfield, nel Massachusetts, quasi 123 anni fa (era il 20 gennaio 1892), davanti a 200 spettatori, in gran parte docenti e studenti della scuola di Naismith e terminò 1 a 0 per gli studenti; che differenza con il 116-114 di Trento-Cremona di qualche settimana fa!

Il 21 marzo 1893 fu disputato il primo incontro femminile tra le ragazze dello Smith College di Senda Berenson. La Berenson, lituana di Vilnius nata Valvrojenskij sposata in America, ammessa nella Hall of Fame, fu l’inventrice del basket rosa (scrisse anche la Basketball Guide for Women) e modificò le regole originali per adattarle alle donne. Il 4 aprile 1896 fu organizzata la prima partita di college con vittoria di Stanford su Berkeley per 2-1 (sic!) di Senda Berenson dello Smith College.

A cavallo tra il XIX ed il XX secolo, il presidente americano Roosevelt, preoccupato dalla violenza degli sport made in USA, che provocarono persino un elevato numero di morti e gravi infortuni, in particolare nel corso delle durissime partite di football americano, nelle università, approvò l’istituzione dei primi enti statali con il compito di organizzare i campionati e, in particolare, tutelare la salute e l‘incolumità degli sportivi. Furono così istituite l’A.A.U. ([3]) e l’I.A.A.U.S. ([4]) cui fu demandato anche il controllo e la regolamentazione dello sport dilettantistico statunitense.

Nel 1895 a Buffalo, popolosa città della contea di Erie, nello stato di New York, furono fondati i Germans, squadra vicina allo Y.M.C.A. Il team newyorkese, prima di sciogliersi nel 1925, scrisse la storia della pallacanestro: ben 111 vittorie consecutive tra il 1908 e il 1910, oltre alla conquista del primo campionato panamericano nel 1901 e la partecipazione, come evento dimostrativo, in una competizione organizzata nel luglio 1904 a margine delle Olimpiadi di Saint Louis, a cui parteciparono, oltre ai Germans, anche Chicago Central, Missouri, Sawyer, XavierTurner Tigers, che segnò l’esordio ufficiale internazionale del basket. La gara internazionale fu quella disputata nel 1909 tra una selezione statunitense della Y.M.C.A. e i russi del Majak.

Il basket diventò sport professionistico, negli Stati Uniti, solo intorno al 1920. Non c’erano ancora le Leghe, ma i club erano diverse centinaia, anche se non potevano giocare in impianti dedicati, ma in sale da ballo. Solo nel 1925 nacque la prima A.B.L. ([5]) che organizzò il primo campionato professionistico di pallacanestro negli States.

Negli anni Venti nacquero alcune squadre che, con diverse denominazioni, avrebbero fatto la storia del basket professionistico come gli Original Celtics (fondati nel 1918), i New York Renaissance (1922) e gli Harlem Globetrotters (1927). Nel 1934, al Madison Square Garden di New York, davanti a 16.000 spettatori, fu disputato il primo torneo.

Il 3 agosto 1949, dalla fusione di due Leghe professionistiche, la B.A.A. e la N.B.L., dalla cui fusione sarebbe nata la N.B.A. La B.A.A., Basketball Association of America, fu la lega professionistica americana fondata nel giugno 1946. Dal 1946 al 1949 furono disputati tre campionati vinti dai Philadeplhia Warriors, Baltimore Bullets e Minneapolis Lakers. La N.B.L., National Basketball League, fu l’altra lega pro attiva tra il 1937 e il 1949. Fondata da tre delle maggiori corporation U.S.A. (General Electric, Goodyear e Firestone), proclamò i primi campioni nel 1937/38: gli Akron Goodyer Wingfoots. La società è tuttora esistente e milita nell’Amateur Athletic Union (una federazione amatoriale U.S.A.) I Wingfoots vinsero, tra l’altro, in Italia, anche la Coppa Intercontinentale del 1967 battendo in finale 78-72 la Varese di Flaborea, Bufalini, Bovone e Cescutti e del bimbo Meneghin, vicecampione d’Italia con Tracuzzi in panca.

Tornando alla nostra cronologia ed agli anni Quaranta, spiravano venti di guerra ed anche lo sport americano fu costretto ad una pausa forzata.

(to be continued)

[1]Y.M.C.A. è la sigla di Young Men’s Christian Association, organizzazione cristiana di supporto ai giovani e alle loro attività, fondata a Londra il 6 giugno 1844, oggi attiva in 122 nazioni.
[2] VALTIERI S., Il boscaiolo che inventò la pallacanestro, aprile 2008.  
[3] A.A.U. è la sigla di Amateur Athletic Union federazione fondata nel 1888 per gestire lo sport dilettantistico che entrò in concorrenza con la InterNational Collegiate Athletic Association. Fino agli anni Trenta era connessa al Comitato Olimpico U.S.A., e i suoi campionati valevano come trials per i Giochi. Successivamente è stata soppiantata dalla N.C.A.A., che ha assunto il ruolo di associazione di riferimento dello sport dilettantistico statunitense.
[4] I.A.A.U.S. è la sigla di Intercollegiate Athletic Association of the United States. Fondata nel 1906, la sua mission era di regolamentare lo sport dilettantistico USA. Nel 1910 assunse la denominazione di National Collegiate Athletic Association (N.C.A.A.).
[5] A.B.L. è la sigla di American Basketball League, la prima lega professionistica della storia attiva tra il 1925 e il 1955. Successivamente, senza alcun collegamento con la precedente, nacque una nuova American Basketball League, lega fondata nel 1961 da Abraham “Abe” Saperstein, abilissimo impresario, figlio di un sarto ebreo immigrato dalla Polonia a Londra e poi negli USA, noto anche per essere stato il fondatore degli Harlem Globetrotters. La Lega fu attiva una sola stagione, la seconda fu interrotta il 31 dicembre 1962.

Tratto dalla tesi di laurea in Scienze delle Comunicazione di Eugenio Simioli: I diritti audiovisivi nello sport con particolare riferimento al basket di serie A.