Che il basket abbia da sempre rappresentato una parte fondamentale nella vita della famiglia Mussini lo si capisce appena entrati nella loro dimora, i trofei che marcano le tappe della giovane carriera del giocatore reggiano sono presenti ovunque e specialmente nella sua cameretta con i poster di Kobe Bryant e Dwyane Wade a testimoniare la sua passione per l’NBA e il desiderio di arrivare prima o poi a giocare oltre oceano.

La mamma Paola ex giocatrice e appassionata della palla a spicchi racconta che fu lei ad avviare i figli Federico e Francesco verso questo sport all’età di 5 anni.

“Federico era un bimbo molto timido a parte quando aveva la palla in mano “.

Anche il papa’ Carlo, avvocato è molto orgoglioso del giovane prodigio che nonostante il fisico gracile, con tenacia, perseveranza e passione è riuscito a realizzare il suo desiderio di giocare in America.

“Come padre è difficile lasciare partire per una metropoli cosi grande e lontana un figlio di 19 anni ma sono molto contento che possa perseguire i suoi sogni.”

D’altronde la “Grande Mela” era nel destino del giocatore reggiano che insieme alla famiglia la visitò per la prima volta nel 2008 a soli 12 anni, assistendo a una partita al Madison Square Garden tra i New York Nicks di Danilo Gallinari ed i Cleveland Cavaliers di Lebron James.
Tra il pubblico c’era un giovanissimo Della Valle che avrebbe giocato a sua volta in un college americano, Ohio State, e sarebbe diventato per una stagione compagno di squadra di Mussini nella pallacanestro reggiana.

Federico rimane affascinato dalla partita e dall’ambiente elettrizzante e sogna di tornare in America da protagonista.

La seconda volta che il Musso mette piede negli Stati Uniti lo fa a 16 anni; corre l’anno 2012 e viene invitato a partecipare al torneo Jordan Brand Classis che si svolge nella città di Charlotte North Carolina. La partita lo vede tra i protagonisti; le sue statistiche individuali recitano 21 punti, 4 rimbalzi, 4 assist e 2 palle rubate.  Quest’appuntamento nato nel 2002 ha visto la presenza di campioni del calibro di Carmelo Anthony, Chris Paul, Blake Griffin, LeBron James e Kevin Durant; subito dopo il giovane reggiano inizia a ricevere molte offerte da parte di college americani.

Il richiamo dell’America è sempre più forte; lo conferma l’invito al Nike Hoop Summit di Portland dell’aprile di quest’anno, dove Federico rappresenta la selezione del resto del mondo (unico italiano presente) contro i giovani americani. In quest’evento il talento reggiano mette a segno 9 punti e confeziona 3 assist che contribuiscono al successo della sua squadra contro il team USA.

E’ in aprile che insieme alla famiglia visita per la prima volta il campus universitario di St.John’s nel quartiere Queens di New York e conosce quello che sarà il suo nuovo allenatore Chris Mullin.

“L’America è il sogno di ogni giocatore di basket, per noi è stato difficile lasciarlo andare ma se lo merita per tutta la passione e sforzo che ha fatto per raggiungere questo traguardo” commenta la mamma.

“ Non è stato semplice vedere mio fratello partire, ma sento Federico molto contento, molto entusiasta di questa nuova avventura” ci dice il fratello Francesco giocatore di basket della Torre. “ Fortunatamente è in un bel posto, andrò a trovarlo in Novembre; lo status di Superstar all’interno del campus ed il fatto di giocare al Madison Square Garden di New York danno un livello di notorietà difficile da rifiutare per un giovane che pur giocando a Reggio in serie A raramente veniva fermato al di fuori del PalaBigi.”

La famiglia afferma che la scelta del figlio è stata molto ponderata; tra i fattori che hanno contribuito nell’orientare la decisione va menzionato il fatto che la stagione del college è più breve rispetto al campionato italiano, durando da novembre al massimo inizio aprile nel caso di raggiungimento del torneo NCAA. In questo modo gli atleti hanno più tempo per lavorare sul fisico e potenziarlo. Per Federico quest’aspetto è molto importante per avere un impatto ancor più determinante sul gioco soprattutto a livello difensivo.

L’ex biancorosso a St. John’s
ritroverà l’assistant coach italiano Luca Virgilio ed il suo amico Amar Alibegovic sophomore dei Red Storms; essere inoltre allenati da una leggenda come Chris Mullin membro del Dream Team Olimpico di Barcellona ‘92 ha rappresentato un richiamo irresistibile.

Molte delle partite interne dei ragazzi del Queens si giocheranno al Madison Square Garden ed alcune nella Carnesecca Arena all’interno del campus, impianto con una capienza di 5.602 posti.

Mamma Paola descrive la vita di college” Ci si sveglia alle 7.30 tutte le mattine, poi si fanno pesi seguiti dalle lezioni. Il pranzo è libero mentre nel pomeriggio ci sono gli allenamenti e la cena obbligatoria con la squadra per rafforzare lo spirito di gruppo. Alcune sere si tengono lezioni dalle 7 alle 10; gli studenti devono studiare duro perché’ per giocare è necessario essere in pari con gli esami. Il programma scolastico va da Lunedi a Venerdì”.

La famiglia Mussini sottolinea gli ingredienti principali che hanno portato Federico a raggiungere traguardi cosi importanti. “ La grande passione per il basket, anche in vacanza era sempre alla ricerca di un campetto, dove poter andare a giocare da solo o in compagnia, ed un grande talento naturale”, dice Francesco. ”Ha avuto allenatori molto bravi che hanno alimentato questa passione per il basket. Il fatto di essere cresciuto in pallacanestro reggiana, società sempre molto attenta ai giovani l’ha aiutato molto” , conclude la mamma.

Profilo St.John’s

Federico Mussini

Classe: Freschman

Citta natale:Reggio Emilia

Scuola Superiore:Liceo Scientifico Aldo Moro

Ruolo : Guardia

Altezza: 179 cm

Peso: 63 kg

Atleta Preferito: Stephen Curry

Film Preferito: “Jurassic Park”

Cartone animato preferito”Tom e Jerry

Gelato preferito: Cioccolato

Squadra NBA preferita: Golden State Warriors.