L’ex presidente amministratore della Mens Sana Basket non è più agli arresti domiciliari, in seguito all’impugnazione dei suoi legali il Tribunale del Riesame di Firenze ha revocato l’ordinanza degli arresti domiciliari di Ferdinando Minucci disponendo la misura cautelare, con l’obbligo di dimora nel comune di Siena. Questo significa che potrà incontrare gente, circolare liberamente per la città, utilizzare il telefono e il pc.

Proseguono naturalmente le indagini che sembrano allargarsi a macchia d’olio vasto su tutto il territorio e anche all’estero per la molteplicità delle operazioni, magari si andrà a vedere anche in Cina e in Brasile dove la Mens Sana opera, con due responsabili delle operazioni con tanto di nome e cognome del sito dove dopo lo sconquasso è rimasta anche il nome della segretaria. Si parla di una cinquantina di indagati, permangono tutte le varie ipotesi accusatorie e altre non sarebbero escluse riguardanti l’Operazione Time Out che ha portato l’8 di maggio agli arresti domiciliari di Ferdinando Minucci e altre tre persone, la segretaria Olga Finetti e gli amministratori della Essedue Promotion di Rimini, Stefano Sammarini e Nicola Lombardini. L’ordinanza era stata emessa dal Gip del Tribunale di Siena Ugo Bellini su richiesta del Sostituto Procuratore Antonino Nastasi che dopo l’arresto a Bologna di Minucci l’8 maggio ha proceduto già a una prima serie di interrogatori, fra i quali l’ultimo di quattro ore con il principale protagonista della vicenda sul conto del quale, ha spiegato la GdF, tratteneva un 5 per cento su tutte le fatture all’incasso. A parte naturalmente aveva un lauto stipendio, sembra di 450 mila mensili più i ricavi da società collegate.

Da voci raccolte Minucci avrebbe collaborato nel ricostruire alcuni snodi importanti che hanno determinato l’accusa di “associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale” e altri fascicoli, come l’ipotesi di bancarotta fraudolenta. Il casus belli potrebbe essere la storia del marchio, 8 milioni che entrano in cassa senza i quali il club non potrebbe presentarsi al via del campionato 2012-2013. Fra gli indagati, in seguito al lavoro del Nucleo della Guardia di Finanza di Siena, è entrato anche il direttore sportivo Jacopo Menghetti per “favoreggiamento all’evasione degli atleti”. Il dirigente non è andato a referto per due gare dopo l’arresto del suo “capo”, precisamente l’11 maggio con Milano e il 19 maggio con la Grissin Bon dove però era ben visibile nella tribuna d’onore assieme al sindaco di Siena Valentini e al presidente della Polisportiva Ricci. È stato sospeso, si è autosospeso, certo non è una decisione del magistrato, lo stralcio potrebbe riguardare che non è pertinente a un fascicolo d’indagine ma viene trasferito su un altro. L’ipotesi di reato rimane.

Fine corsa, anche se la Mens Sana ha inviato nei termini la richiesta di iscrizione, ma con quali garanzie? Bisogna intanto mettere un deposito cautelativo di 3 volte il passivo di bilancio, quindi 5,4 milioni per 3 fanno 16,2 milioni. Poi c’è la sanzione dell’Agenzia delle Entrate, che la Comtec deve certificare. Fanno una cifra pazzesca, difficile da trovare nel caveau di una banca a meno che spunti il magnate cinese o lo zio d’America.

Si chiude con un fallimento il ciclo della Mens Sana dopo l’ultima partita. Una storia incredibile le cui verità verranno fuori solo al termine delle indagini della Magistratura, dal peso delle ammissioni e delle prove e dal dibattito nelle aule del Tribunale mentre la società civile si è limitata a trastullarsi col “giochino”, gli bastavano i titoli e citare anche il basket che serviva all’araldica del meraviglioso “Sistema Siena”. Oltre ai nomi fatti dal Magistrato, ce ne sarebbero ormai quasi una cinquantina coperti dal segreto istruttorio e al rientro del magistrato Nastasi, che era in missione a Roma in questi giorni, comincerà la seconda fase che si concentra anche sull’operazione del marchio e il fascicolo il 21 febbraio con la denuncia per “bancarotta fraudolenta e falsa comunicazione societaria” da parte dei soci della Spè.A.

Si parla anche di nomi illustri, e in particolare è chiaro uno su tutti, che in questo momento è u po’ defilato e avrebbe annullato due impegni ufficiali, ma ci auguriamo non sia vero. E sembra abbia anzi scherzato sulla cosa. Meglio così. Alla Federazione il vicepresidente dice in caso di reati valutari e frodi fiscali, bisogna valutare l’entità, “per certi importi si va sul penale, ma se patteggi e paghi chiudi anche il penale”, quindi semplificando – se abbiamo capito – allo stato conta ramazzare denaro e chi finisce nel tritacarne non si gioca la carriera…

E’ venuta in primo piano, più volte, la debolezza delle istituzioni che ha contribuito a ignorare lo stato delle cose nonostante Comune, Provincia e Fondazione MPS, Banca fossero (e sono ancora) soci della Fises, la Finanziaria di Sviluppo vale a dire l’azionista al 40 per cento della Mens Sana SpA che da molti anni finanzia il basket mensanino. Si tratta di soldi pubblici che avrebbero invece dovuto andare alle imprese in crisi o da sostenere col credito nella fase di sviluppo, cosa hanno fatto i sindacati e le associazioni dei lavoratori e i partiti? L’unica voce, tragicomica, è stata della Lega di Maroni che ha chiesto la revoca del Mangia d’Oro che per un senese vale più del titolo di commendatore o cavaliere, e Minucci ha anche quelli.

La massima autorità cittadina che adesso dichiara “io l’avevo detto…”, pur nell’evidenza ha ricevuto – non scordiamo – Minucci a settembre quando è salito dal sindaco per chiedere un aiuto e ricevuto con tutti gli onori. E non ha nemmeno tentato quando il bubbone è scoppiato una regia per cercare radunare le forze e creare un nuovo soggetto. D’altronde questa ipotesi, mi hanno raccontato, è stata rifiutata nell’incontro col sindaco di alcuni mesi fa promosso dall’assessore allo sport. E sapete da chi? Da Jacopo Meneghetti, il d.s. presentato dalla GdF nella conferenza stampa dell’8 maggio quale indagato per “favoreggiamento all’evasione fiscale”. Disse a chiare lettere, creando il gelo fra gli altri presidenti e le autorità: la Polisportiva Mens Sana va avanti per conto suo anche nell’eventualità di dover disputare i campionati regionali, capito? E così è avvenuto, una volta presentata proposta della “bad Company”, respinta con perdite. Questo per far sparire i debiti. Probabilmente però in qualche studio notarile della zona è già nata la Polisportiva Mens Sana Basket 1872, così viene retrodatata anche l’inizio dell’attività che, sappiamo, risale a decenni e decenni dopo. E c’è chi dice anche che il commercialista Egidio Bianchi, che è anche il g.m. della concorrente Virtus Siena, il liquidatore, frequentando le riunioni di Lega ne avrà un vantaggio personale e diventerebbe il general manager dell’organismo. La Federazione controlla, attraverso i codici, lo stato di salute dei club, per Siena siamo sul filo del rasoio e col multone da 15 mila euro per la squalifica del campo porrebbe andare in passivo, ma si può ovviare alla trasferta a Roma con colazione al sacco.

Si prosegue purtroppo in un clima di opacità che non fa bene alla rinascita, ma questo è un problema della Lega con le sue scelte opinabili, come quella di firmare un contratto (perché dicono che la firma ci sia stata) a un superindagato. Il calcio è più maturo e socialmente più responsabile, ma possiede anche una forza nei media che sono il cane da guardia e non lo zerbino del “potere” e degli interessi piccoli, per diventare un giornalista bisogna superare un esame di Stato, ma va puoi scrivere anche se traffichi in giocatori e allenatori. Quando si è trovato nei guai il calcio ha indicato un commissario forte, super partes, come Guido Rossi. Fra i club la priorità adesso sarebbe una bonifica, invece tutti buttano lì dei nomi e come avevamo scritto il reggiano Landi presentato sembra da Avellino non ha avuto la considerazione e il rispetto che merita. E vai col gioco al massacro.

Il fallimento prevede la perdita del titolo sportivo e del codice, non dei cartellini che non sono automaticamente della Federazione che dovrebbe metterli sul mercato, attraverso una consulente, per tacitare i creditori fra i quali anche i fornitori e –non è escluso – cittadini senesi che hanno avuto fiducia nella loro Fises e nelle loro istituzioni che su questo investimento si sono buttate a babbo morto. Bisogna vedere quali saranno le concessioni della Fip che s’indirizza alla quarta serie, quindi si riparte dalla B “se ci sono posti liberi”. La Polisportiva intanto avrebbe radunato i genitori dei giovani tesserati garantendo loro un’attività di buon livello, ma per regolamento se il club fallisce i giocatori sono tutti liberi e ci risulta che parecchi agenti stiano già ronzando attorno ai ragazzi. Il nuovo soggetto che dovrebbe avere come sponsor è la Bassilichi.

Il gruppo, le cui sedi principali sono a Firenze e Siena, ha avuto ricavi di 242 milioni di euro nell’ultimo anno e con filiali in varie regioni italiane e anche in alcune repubbliche slave e un migliaio fra dipendenti e collaboratori nei vari centri di assistenza.

“La mission di Bassilichi – spiega il sito – è quella di supportare e indirizzare l’innovazione tecnologica della nostra clientela per far sì che sia vincente nel proprio business mettendo a disposizione competenza e professionalità e partner di riferimento per Banche, Aziende ed Enti della Pubblica Amministrazione grazie ad un’offerta relativa a: Monetica, Back office e Sicurezza”

Non è escluso che il Gruppo, in rapido sviluppo, finanzi anche l’Operazione di rilancio in grande stile per Firenze che sta molto a cuore a Matteo Renzi e al sindaco Dario Nardella che non hanno fatto mancare il sostegno alla loro squadra e investito una notevole cifra nelle opere di miglioria per far giocare la Montepaschi a Firenze per alcune amichevoli e per l’Euroleague. Altro progetto che sappiamo come è finito, magari gli avevano assicurato che avrebbero portato la squadra a Firenze o sarebbero arrivare per vie traverse. A proposito di Firenze, in questo momento crocevia del Paese: dopo la quarta retrocessione della squadra fiorentina in quattro anni, la Federazione ha fatto in modo di revocare una norma che dopo due retrocessioni impediva la reiscrizione. Ma adesso bisogna trovare un imprenditore di grande livello ed esperienza e costruire una squadra. E il nome di Guido Borghi con la sua grande storia e passione è una garanzia e avrebbe incontrato già Petrucci a Roma. Con un progetto sicuro, il coach potrebbe essere Marco Crespi che piace anche a Bologna.

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