Cominciamo a parlare del sempre più imminente NBA Draft, anche in vista della pubblicazione, su Baskettiamo.com, della terza uscita del mio classico mock.

In generale posso anticiparvi che stanno crescendo notevolmente le quotazioni di uno dei miei protegés, Dani Avdija, ala israeliana che ha tutte le caratteristiche per far benissimo da subito nella NBA, e il contemporaneo raffreddarsi dell’attenzione sul nostro Nico Mannion, ora quotato tra numero 20 e 25. L’oggetto dell’attenzione odierno è però più particolare. Sono i migliori tiratori presenti nel Draft, tipologia di giocatori che, nell’era delle triple, risulta decisamente appetibile, in particolare se combinata con qualche altra caratteristica. Ho selezionato quelli che secondo me sono i migliori 5 tiratori considerando anche la loro appetibilità per la NBA, quindi mischiano il tiro con le altre loro qualità. Non troverete Freshmen, capirete perché.

DESMOND BANE. E’ una sg, senior. Il tiro non si discute: ha quasi il 44% in carriera nella NCAA, dato che acquista ancor più valore se si pensa che si è fatto tutti i 4 anni di scuola, mentre altri si sono dati molti meno anni e meno triple da sbagliare. Possibile scivoli nel Secondo Giro (per me attorno al 33-35) perché è una sg pura e grossa, ma con scarsa difesa e ball-handling non eccellente; inoltre sconterà una mancanza di appeal provenendo da un college cestisticamente medio-piccolo (Texas Christian U.) ed essendo nel giorno del draft più vicino ai 23 anni che ai 22. Simile a: Buddy Hield senza palleggio e meno difesa.

MARKUS HOWARD. Pg, anche lui senior, piccolino e leggerino (182 cm, 79 kg): dati che di certo lo faranno passare nella seconda metà del Secondo Giro. Però in 4 anni a Marquette (college ora di moda nella NBA) non è mai sceso sotto al 40.3% da 3, con totale carriera al 43%. Tira meglio da 3, punti alla mano, che da 2 (46% in carriera), scontando la piccola taglia. Simile a: Shane Larkin.

SADDIQ BEY. Ala, sophomore. Il punto debole principale di questo giocatore è la parte atletica, in ogni sua componente: non è veloce e non è un mostro di potenza. Però ha un notevole QI, viene da Villanova, l’università che negli ultimi 5 anni è la più dominante a livello di risultati, e il tiro parla di 45% da 3. Con un paio di mesi di sala pesi NBA potrà anche coprire entrambi gli spot di ala, e con lui entriamo in un raggio di scelte molto privilegiato: probabile tarda lottery pick  (11-14). Simile a: Otto Porter col limitatore di velocità.

AARON NESMITH. Guardia nel corpo di una sf. Tipico tiratore puro, se il basket fosse un gioco da giocare “sul posto” sarebbe un all-time great. Al di là della mia idea, non ho trovato definizioni anche solo vagamente negative sul suo tiro: la meno generosa è “efficient shooter”. Il ball-handling e le capacità 1 vs 1 dal palleggio sono le obiezioni più vistose: potrebbero renderlo un giocatore chiamato tra 12-15 invece che 10-12, ma difficilmente uscirà dalla prima metà del Primo Giro. Simile a: unite la legnosità di Kidd-Gilchrist alla fionda di Kyle Korver.

TYRESE HALIBURTON. Mi stupirò molto se non sarà scelto nei primi 7. Immaginate Lonzo Ball: miglioratelo con il tiro da 3 (43%) e un’apertura di braccia che rende contenti i lunghi (214 cm). Stessa visione di gioco e capacità di passaggio. Purtroppo dovete anche peggiorare Lonzo: con più lentezza e meno atletismo, anche perché Haliburton è 197 cm ma sfonda a fatica gli 80 kg. Ci sarà da lavorare su di lui, ma la combinazione di qualità tecniche (tiro), fisiche (altezza e apertura alare) e cerebrali (visione di gioco) ne fanno un pezzo super-pregiato di questo Draft.