Ritorna NBA Lab, lo spazio per analisi tecniche e statistiche di Baskettiamo.com, con l’analisi del backcourt dei Celtics.

Al momento in cui scriviamo i Boston Celtics hanno disputato 11 partite e si stanno preparando al confronto contro i Vicecampioni di Golden State. La stagione recita un bilancio di 6W e 5L per i Celtics, che sono andati incontro a 2 o 3 sconfitte inaspettate, e hanno in generale denotato una difesa tutt’altro che ferrea, al momento piazzata alle soglie delle dieci peggiori della NBA. I tifosi di Boston si aspettavano un cammino migliore, ma non va dimenticato che, su appena 11 gare, gli starters dei Celtics hanno individualmente dovuto saltare per infortunio 15 presenze, e il numero sale a 24 considerando quelli che nei progetti estivi dovevano essere gli otto giocatori più impiegati. Tutti questi infortuni hanno colpito per la grande maggioranza ali e centri (Horford 8, Crowder 7, Olynyk 6 gare saltate) e solo Marcus Smart ha dovuto rinunciare alle prime 3 partite dell’anno, tra le guardie. Complici alcuni numeri davvero da record, abbiamo voluto dare uno sguardo più ravvicinato al rendimento delle guardie bianco verdi, che al momento stanno reggendo il peso dei destini della squadra.
Il quartetto formato da Isaiah Thomas (IT4), Avery Bradley (AB), Marcus Smart e Terry Rozier ha motivi di impressionare fin da un rapido sguardo alla loro complessione fisica: sono il back-court più basso della NBA, e non solo per l’attualità o i tempi recenti. In cm Thomas arriva a 179, Rozier a 185, Bradley a 188, e Smart è l’unico di misure canoniche, a 194. La loro altezza media è ben sotto al metro e novanta: 187 cm. Il fattore atletico incide moltissimo sulle loro prestazioni e sulla loro presenza stessa nella Associazione. Per quanto riguarda IT4, il solo fatto che un nanerottolo come lui sia un All-Star ne rende evidenti le qualità atletiche e di tenuta, considerato che si tratta del giocatore che al momento ha il maggior numero di impatti violenti (gergo NBA: si legga “cadute pazzesche”) al suolo. Rozier, la cui scelta fece a lungo buuuuuare Ainge anche in Italia, venne chiamato al primo giro nel 2015 proprio perché, nella Combine precedente al Draft era risultato essere, cm per cm, di gran lunga il miglior atleta del lotto dei candidati ad esser chiamati dai pro. Marcus Smart è un toro, dirottato spesso a marcare ali forti e centri; Bradley ha una dimensione atletica quasi innaturale per capacità e rapidità di salto, dotato di caviglie dalla reattività poco terrestre.
Per incontrare numeri da record cominciamo con AB. Lui è il miglior rimbalzista dei Celtics, a 8.7 di media. Ha realizzato sinora 8 doppie-doppie, fermandosi inoltre una volta a 9 rimbalzi e un’altra a 8. Il secondo miglior rimbalzista è Crowder, ma è staccato di 2 carambole e mezzo. Lo aiuta, certo, il fatto di essere il più impiegato della squadra, a 36 minuti di media e mai meno di 32. Ha un buon 46% nel tiro totale e 40% da 3. Il dato è però un po’ gonfiato da un inizio stellare da 12/18 nelle triple, poi macchiato fino a raggiungere un non lusinghiero 29% per Novembre: è proprio questo il principale difetto di Bradley come tiratore, la discontinuità che lo porta a serate da 8/11 seguite immediatamente da altre a 1/7. Considerato che non frequenta granchè la lunetta (meno di due liberi a partita) ecco spiegato come mai per fare 17,5 pti di media ha bisogno di 16 tiri. Più continuità non guasterebbe, ma bisogna sottolineare che difende come pochi e che in genere infila i tiri importanti. Nel combinato di stoppate+recuperi meno palle perse (SRP), è ad un migliorabile -7, ma ha un ottimo rapporto di 5 a 2 tra assists e palle perse.
Isaiah Thomas è giocatore del tutto diverso: amico della lunetta (11 viaggi a partita) e costante tiratore, al momento assestato al 36% da 3. Ha un buon rapporto di 6,5 a 3 tra assists e palle perse, e segna 27 a partita con 17 tiri. E’ un autentico trascinatore, ed un uomo da momenti-chiave. Reduce dal recente 18 scritto nel quarto periodo per battere a fatica i Mavs, abbiamo dato uno sgaurdo al rendimento di IT4 nei periodi finali delle gare. Abbiamo scoperto che negli ultimi 3 anni, solo Lillard (1460 pti), Harden (1454) e LBJ (1326) hanno segnato più del piccoletto nel quarto periodo: 1273. La statistica diventa ancora più impressionante se si ricorda che nel più lontano di questi tre anni Thomas giocava da cambio a Sacramento: la progressione e il dato parziale degli ultimi due anni lo rendono secondo solo a D-Lill.
Venendo a Marcus Smart, di certo è il giocatore che più soffre un’analisi solo statistica. Il suo apporto da Minister of Defense non sempre è quantificabile in numeri, idem valga per la maniera in cui sa entrare sotto la pelle degli avversari, di qualunque stazza e ruolo siano. In ogni caso, pur non essendo una garanzia in attacco, ha numeri non orrendi: segna 12 con 11 tiri, e riesce ad andare in lunetta con frequnza leggermente superiore a quella di Bradley (Smart è sopra ai 2 liberi a gara). Il +1 nel RSP è macchiato da una partitaccia da 6 perse e null’altro. Se vedete giocare spesso Boston, sapete che è un elemento imprescindibile del roster e anche del livello emozionale del TD Garden.
Infine Rozier, il superatleta. Per dimensioni gioca pg, ma non è esattamente un organizzatore di gioco, anche se, a 22 anni, può certo migliorare le sue capacità di gestione delle partite. Le sue medie dicono 6-3-1. Essenzialmente è un incursore e un’ottima guardia da pick and roll: il suo tiro dalla media è affidabile e in penetrazione, superatleta come è, sa il fatto suo. Su numeri non alti, che risentono del suo relativo minutaggio (gli attuali 19 a gara sono destinati a calare nel momento in cui ritorneranno gli infortunati), quest’altro piccoletto in canotta col trifoglio ha il 44% totale e il 37% da 3, un buon RSP di +3.
Le quattro guardie mettono insieme il 61% dei punti e degli assists dei Celtics, il 45% dei rimbalzi, il 55% dei recuperi. Sono decisivi come pochi altri back-courts della NBA, e ogni dato è ingigantito dalla meraviglia che tutta quella marmellata arrivi da gente che messa insieme non raggiunge i 190 cm di media.