L’anno scorso scrissi che i cittadini di Washington che aspettavano Durant avrebbero potuto riceverlo insieme ad un nuovo convivente:

Donald Trump. Al tempo il dream team della baia californiana non era ancora pensabile, mentre il nuovo presidente veniva designato come candidato dal partito repubblicano. Non avendo discusso troppo a lungo la scelta di KD, sulla quale qui potrei sicuramente avere maggiore competenza, non mi soffermerò nemmeno su quella fatta dagli americani, limitandomi soltanto ad una nuova dimostrazione di solidarietà per il popolo degli Wizards.

Vediamo dunque cosa ci ha portato la nottata NBA.

QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. ATLANTA HAWKS 110 – CLEVELAND CAVALIERS 106

Prima sconfitta stagionale per i campioni in carica, e prima vittoria per Atlanta dopo 11 sconfitte contro i Cavs. A fine partita Bazemore ha dichiarato di aver raggiunto una delle vittorie più belle da quando è in Georgia, credibile visti gli ultimi due “sweeps” consecutivi ai playoff. Nei primi due quarti i Cavs si schiantano contro la fantastica difesa degli ospiti, che fatica soltanto a contenere le penetrazioni di Kyrie (contro cui fatica chiunque), ma mantiene un LeBron non esattamente esaltato fermo a 2 punti prima dell’intervallo, costringendo inoltre i Cavs a giocare spesso sulla seconda o terza scelta ed a perdere tanti palloni. Nel terzo periodo Cleveland riesce a riavvicinarsi trovando un buon parziale, ottenuto però più dall’aver alzato il ritmo e dal buon attacco che dalla buona difesa. Il vantaggio verrà infatti limato fino a 2 lunghezze per ben due volte. La seconda, quella decisiva, arriva dalla tripla di Kevin Love con 45 secondi rimasti, cancellata poi da una gran giocata da clutch player di Bazemore, che con 7 secondi rimasti inchioda un jumper pulitissimo per ritornare a +4. 74 punti in combinata per il trio Schroeder-Bazemore-Millsap, l’energia di Dennis Deutschland è contagiosa, Bazemore continua a mostrare segni di un miglioramento incredibile, e Millsap fa tutto quello che si può fare sul parquet anche stanotte, anche se i numeri non lo premiano al massimo. Dwight in veste di specialista difensivo tira solo 5 volte, ma raccoglie 17 rimbalzi ed allunga 3 stoppate, dando la possibilità a Millsap di poter difendere anche più lontano dal ferro ed alzare un gran muro contro i campioni. Dall’altra parte Irving conduce la truppa con 29 punti, seguito dal 24-12 di Kevin Love e dai 23 del 23.

BARCLAYS CENTER, BROOKLYN NY. MINNESOTA TIMBERWOLVES 110 – BROOKLYN NETS 119

I lupacchiotti allenati da uno specialista della difesa non riescono a tenere in nessun modo l’attacco di Brooklyn. Le doti offensive dei Nets, per quanto accompagnate sempre da grande energia ed agonismo, non sono quelle che dovrebbero portare a vincere una partita come questa. Questa è infatti la tipica gara di Novembre, con difese molli e tantissimo trading-buckets. Un campanello d’allarme per i T’Wolves potrebbe giungere all’orecchio di Thibodeau dagli indicatori del ritmo. Minnesota tira quasi 20 volte di più di Brooklyn e perde di 9, Wiggins fa 36 con 29 tiri. È chiaro come gli ospiti abbiano perso al loro stesso gioco, affrettando le conclusioni e dovendone provare tantissime per cavare un ragno dal buco. A farla da padrone tra i vincitori è Brook Lopez, che chiude a 26-9, ma in 5 oltre a lui vanno in doppia cifra, col nostro prediletto Kilpatrick che chiude a 14 e che ormai sta in campo più di Bogdanovic e Hollis-Jefferson pur non partendo nello starting 5. Tra gli sconfitti si aggiungono a Wiggins i 21 di Towns ed i 17 di LaVine, realizzati però con rispettivamente 15 e 16 tiri.

FEDEX FORUM, MEMPHIS. DENVER NUGGETS 107 – MEMPHIS GRIZZLIES 108

Giocate da GrindHouse alla GrindHouse. Anche qui difese non esattamente impeccabili, per la seconda volta i Grizzlies deludono dal punto di vista difensivo, che dovrebbe essere quello fondamentale, quello rappresentativo della mentalità di questa squadra, spesso durissima da affrontare anche se in controtendenza con le innovazioni del basket moderno. Nonostante tutto questo i padroni di casa riescono a sopperire alla differenza di talento con il classico “grit & grind”, col quale limitano i Nuggets e riescono alla fine a portarla a casa. Buona partita di Gallinari (21-7), che mentre nella vittoria contro Boston aveva piazzato le sue giocate migliori a risultato acquisito, stanotte è riuscito ad essere davvero incisivo in momenti importanti. Si riconferma poi Mudiay, che chiude con 23 punti e 7 assist dopo il trentello rifilato ai Celtics. Veniamo ora alla giocata della partita e della nottata: il tiro di Marc Gasol. L’apoteosi dei concetti sopracitati unita ad un talento ancora leggermente grezzo ma indiscutibile. 7 decimi rimasti e -1 per i Grizzlies, Carter alza e Gasol appoggia saltando in testa a Mudiay e Faried il canestro della vittoria. A livello visivo non è il classico buzzer-beater spettacolare, ma siamo a Memphis e certi fronzoli non servono. Gasol chiuderà a 19,  supportato come nella rimessa da Vince Carter che ne infila 20.

MODA CENTER, PORTLAND. PHOENIX SUNS 121 – PORTLAND TRAIL BLAZERS 124

Gli splash brothers meno calcolati del mondo tornano in azione, segnano 71 punti in 2 distruggendo ogni tentativo di difesa dei Suns. Il primo quarto porta ai padroni di casa un devastante 42-25, dal quale i Suns proveranno a riprendersi in tanti modi senza mai riuscirci davvero. Il risultato finale farebbe pensare al contrario, in realtà la differenza si è limata parecchio perché i Blazers hanno peccato di un po’ di presunzione e hanno dovuto rivincere una gara già vinta, mentre Lillard e CJ si divertivano a far lievitare le proprie stats. 38 per Dame e 33 per McCollum accompagnati dal ventello di Mo Harkless per Portland; 31 di Bledsoe ultimo ad arrendersi e 23 di Devin Booker ancora da tiratutto.

GOLDEN 1 CENTER, SACRAMENTO. NEW ORLEANS PELICANS 94 – SACRAMENTO KINGS 102

Altra prestazione “Chaimberlainiana” di Anthony Davis e altra sconfitta per i Pelicans, che ancora non hanno assaggiato una W in questa stagione. 34 punti, 8 rimbalzi, 4 stoppate sono ormai numeri normali per The Brow, che però continua ad essere da solo sull’isola a causa di sventure ed infortuni dei suoi compagni più quotati. La difesa di NOLA sarebbe anche buona, con il monociglio a guidarla ottimamente, ma all’attacco la mancanza di uomini si traduce troppo spesso in mancanza di idee. Approfittano di tutto questo i Kings, che sfruttano i 28 di DMC ed i 21 di Rudy Gay per portarla a casa senza faticare troppo.

STAPLES CENTER, LOS ANGELES. DALLAS MAVERICKS 109 – LOS ANGELES LAKERS 97

Dopo le ultime belle vittorie i Lakers si arrendono ai Mavs. Non si può chiedere a questa squadra una grande continuità, ma l’inizio di questa stagione rimane comunque sopra le aspettative, non pensavamo infatti di poter chiedere quanto ottenuto finora. Un record da 50% col roster dei gialloviola sarebbe infatti qualcosa di simile ad un trionfo a fine stagione. Clarkson e Swaggy P guidano con 42 punti in coppia, ma devono arrendersi ai texani, che limitando Russell e cavalcando un Barnes da 31 ed un Curry (Seth) da 23 guadagnano la prima vittoria in trasferta.