Potete leggere i risultati ovunque, qui a Baskettiamo continuiamo a fornirvi sguardi più attenti e mirati sulla stagione NBA.

Avevo scritto prima dell’inizio della regular Season che le % e il numero di tentativi da 3 di cinque giocatori sarebbero stati fondamentali nel definire l’esito della stagione stessa. Ero stato distratto, le prime giornate mi hanno mostrato che ne avevo dimenticato uno. Vediamo come questi 5 + 1 si stanno comportando.

MARCUS SMART. Per un non-triplista non è stato male terminare la scorsa stagione con il 36.5%. La conferma o miglioramento di questa stat è fondamentale per i Celtics e per Smart al fine di non essere catalogato più come un “difensore” e basta. Pratica per ora evasa so-and-so. 11/33 finora, 33% (la sufficienza) ed ha lievemente aumentato la % di triple prese rispetto al numero totale dei tiri: dal 61% al 63.

RICKY RUBIO. Da sempre il tiro da fuori è individuato come il suo punto debole. Bene: non importa più, a quanto pare. Passato a Phoenix, dove i tiratori abbondano e dove gioca Devin Booker, Rubio ha quasi smesso di tirare da oltre l’arco. Il calo è talmente consistente da render chiaro si tratti di una decisione tattica, non di una improvvisa timidezza del giocatore. Infatti il 2/6 da 3 di questo inizio di stagione rappresenta il 17% di triple sui tiri totali, quando lo scorso anno nei Jazz il 35% dei suoi tiri erano triple.

BEN SIMMONS. Per tutta l’estate abbiam visto video di Ben che giocava pick-up games e tirava discretamente da 3. Lo scorso anno aveva preso 6 triple in tutto. Per ora siamo ancora a 0. Non è cambiato quasi nulla, ed è vero che la stagione è appena iniziata, ma questi Sixers prima o poi avran bisogno di BS attivo oltre l’arco. Missione per ora fallita.

GIANNIS ANTETOKOUNMPO. Male finora. E’ vero che deve fare tutto lui in questo esitante inizio stagione dei Bucks, che hanno nelle guardie il punto debole. Da 12 a quasi 14 rebs/gara, da 6 a più di 8 ass/gara…ma le triple soffrono: 3/18 finora anche se la coscienza di doverci provare è aumentata. Infatti il 22% dei suoi tiri sono da 3, contro il 16% dello scorso anno. Nei PO 2019 tirò con il 34%, quindi forse è solo questione di aspettare che i Bucks stabilizzino il rendimento del back-court.

RUSSELL WESTBROOK. Secondo Colin Herd, Harden dopo Natale dirà: “O io o Russell” e a farne le spese sarà D’Antoni. Russell non è un triplista e sta tirando più o meno come gli ultimi anni (ora 27% contro il 29 delle ultime 2 stagioni). Si sta anche limitando, perché in proporzione prende meno archi: 24% del totale dei suoi tiri rispetto al 28 dello scorso anno. La cosa certa è che Harden sta tirando da 3 col 20% (rispetto al 37 che ha in carriera) e che le due gare perse da HOU sono state vs avversari dell’Est dotati di Stella nel roster (Giannis e Kyrie), delineando forse che tutta la questione gira intorno all’ego e non al parquet.

KARL-ANTHONY TOWNS. Uno dei top5 giocatori della NBA alla prova dei fatti, ma dimenticato da quasi tutti, suoi fans (come me) compresi. KAT viene da una stagione in cui ha tirato da 3 col 40% e ha tirato tanto (142/355 e 1314 tiri totali dal campo). Quest’anno sta migliorando, addirittura: 18/34 (53%) su 68 tiri, quindi la metà dei suoi spari sono da 3 e con grande successo, ed è il centro dei T’Wolves. Molto vicino, se già non lo è, ad essere il miglior “five” della NBA, finchè Jokic non mette giù quei 3 o 4 chili di CocaCola accumulati a Pechino. Minnie è incredibilmente debole, ma un rendimento di questo tipo permette di ridefinire del tutto l’idea riguardo a Towns e alla sua dimensione in campo, e se dovesse entro un paio d’anni approdare ad una franchigia davvero vincente…