Stanotte nella NBA era in programma un barometer game.Ospitando i Lakers, PHI aveva la possibilità di saggiare quanto fosse avanzata la cura Doc Rivers. Pur avendo il miglior record ad Est, infatti, i SIxers hanno goduto di un calendario se non facile, almeno facilitato: si pensi ad es. alle 2 W vs Boston graziate dall’assenza di Tatum nei Celtics per protocollo Covid. Le risposte vs LAL sono state positive, molto superiori al finale thrilling cui Embiid&Co sono stati costretti. Hanno infatti condotto per quasi tutta la gara, e dopo una ventina di gare è ora il momento di indagare le ragioni del primato ad Est di questi Doc-76ers.

Il primo step è stata la pace lavorativa tra Embiid e Simmons. Il secondo dire a Simmons: non importa. Non importa se non sei un realizzatore, non importa se non sai o non vuoi imparare a tirare da fuori e da 3. Perchè Simmons è il solo giocatore NBA insieme a Doncic a poter rappresentare una tripla-doppia costante senza essere di ostacolo alla propria squadra. Se Durant avesse 10 rebs e 10 ass sarebbe indice di qualcosa che non va nei Nets, quando LBJ ha 10 ass non sempre i risultati dei Lakers sono brillanti, per non parlare di certe “imprese” di Westbrook o Harden. In stagione Ben è 12-8-8, ha diminuito il numero di tiri/gara da 11.5 a 9, ma la squadra ha guadagnato in compattezza, distribuzione, rendimento. I tiri/gara dei Sixers sono gli stessi dello scorso anno (87 di cui 32 da 3, decimali di differenza tra le due stagioni) e anche le percentuali sono di base invariate. Cosa porta la maggiore competitività? Questione di personale a disposizione. Escludendo il trio principale Embiid-Simmons-Harris, i successivi 4 posti per minuti/tiri/punti sono occupati da 3 nuovi arrivi e un secondo anno: Green, Seth Curry, il rookie Maxey e il sopho Milton. Questi 4 si dividono ben 39 degli 87 tiri dei Sixers ogni sera: la cosa era improponibile lo scorso anno, quando al posto dei 3 nuovi trovavi Korkmaz-Scott-Thybulle. Ne trae beneficio la distribuzione: 6 uomini in doppia cifra, e il settimo a 9.1 (Green). Tra il personale nuovo rientra Dwight Howard, che per la prima volta garantisce ad Embiid un cambio con limiti noti, ma efficiente. Doc Rivers per ora ha mixato bene il materiale a sua disposizione, ben seguito dalla squadra, che primeggia in categorie che richiedono impegno e costanza. PHI infatti è prima nelle stoppate e sesta nei recuperi: in questa categoria annovera 7 uomini tra 0.8 e 1,2 recuperi/gara, più il picco di Simmons a 1.7; in totale 10 recuperi garantiti divisi tra 8 giocatori, un quintetto e mezzo, ovvero tanta costanza difensiva nell’arco delle gare anche quando entrano i cambi. I 3 big, il quartetto offensivo citato sopra, e due efficientissimi specialisti difensivi (il vecchio Howard e il giovane Thybulle): sono 9 giocatori, uno zoccolo di assoluta consistenza, che fa retrocedere a 10-11-12 del roster quelli che lo scorso anno erano 7-8-9: un grandissimo passo avanti. Il tutto impreziosito dalla stagione quasi-MVP di Embiid, che viaggia a 28-11-3 con 1.5 sia stoppate che recuperi. Il centro camerunense tira lo stesso numero di volte, ma grazie all’arrivo di tiratori come Curry e Green ha potuto diminuire le triple (da 3.5 a 3) ed ha aumentato le %: 55% totale dal campo finora (47 lo scorso anno) e 40% da 3 (34). Sono tutti dati che fanno dei Sixers una sicura contender per le Eastern Conference Finals, inserendosi tra MIL e BKN. Nei PO la tattica diventa più importante, e a volte Doc nei PO fa fatica: ma questa squadra è molto più simile a lui dei Clippers, molto simile, anche, ai Celtics del Titolo 2008.