Continuiamo ad esplorare i temi di questa estate NBA.

Nella prima puntata abbiamo parlato quasi solo di orizzonti e di denaro. Torniamo sulle tavole ora, a sentir cigolare le scarpe. Il clamore del passaggio di Durant a Golden State ha oscurato tutti gli altri movimenti di mercato. Ma uno merita secondo noi altrettanta attenzione: l’approdo di D-Rose ai Knicks. Quando una squadra è in ricostruzione merita sempre attenzione. Se questa sono i Knicks l’attenzione è doppia. Puntate pure i vostri sensi sul MSG, perché i Knicks alla fine hanno deciso di dotarsi di un vero coach nella persona di Jeff Hornacek, hanno una superstar affermata in Carmelo, una superstar in fieri nel Lettone-Unicorno, e hanno aggiunto un pezzo, anzi…2, nella posizione maggiormente deficitaria: lo spot di pg. Non è arrivato solo Rose, ma anche Brandon Jennings. Parliamo di un ex MVP della NBA e di un titolare fisso ai Pistons prima dell’infortunio. Giocatori differenti che si completano e possono anche giocare insieme, e continuiamo a credere che, perso l’atletismo che lo aveva elevato sul tetto del mondo, Rose possa ancora diventare il miglior difensore NBA tra gli esterni.
Esaminiamo la depth-chart di NY.
PG: Rose + Jennings + Vujacic
SG: Courtney Lee + Justin Holiday + Early
SF: Anthony + Thomas + Kuzminskas
PF: Porzingis + O’Quinn + Hernangomez
C: Noah + Seraphin + Marshall Plumlee
Eleviamo innanzitutto le nostre grida gioiose per l’acquisizione del Lituano, giocatore europeo di culto per tanti appassionati, a cominciare dal suo nome: Mindaugas Kuzminskas. Da quei 15 restano fuori, pur ancora a libro paga, Amundson il veterano e il quasi rookie N’Dour. Si tratta di un roster ipercompetitivo a livello di starting 5, con qualche problema di profondità/qualità nello spot di SG e problemi opposti di abbondanza tra gli omoni, in cui gli unici davvero certi di minuti sono il neo arrivato Noah e Porzingis. La possibilità di schierare insieme Rose e Jennings, come quella di muovere il Lettone tra 4 e 5 e di fargli rischiare anche minuti da 3, e la solita propensione di Anthony ad agire da 4 invece che da sf, rendono le scelte di Hornacek molto vaste e tali da poter limitare e nascondere le carenze del roster; senza dimenticare che il mercato ancora corre.

Nel raccontare dei Knicks abbiamo nominato due importanti trasferimenti, lì approdati da Chicago. Diamo allora un’occhiata ai Bulls, altra squadra che nella scorsa stagione ha mancato i PO, eppur degna della massima attenzione.
Andiamo subito alla depth-chart.
PG: Rondo + Grant + Canaan
SG: Wade + Valentine + Snell
SF: Butler + McDermott + Zipser
PF: Gibson + Mirotic + Portis
C: Lopez + Felicio
Al momento manca un designato quindicesimo, ma è molto probabile possa arrivare dal roster della formazione che ha brillantemente vinto la Summer League. Nella vetrina estiva dei rookies e dei senza contratto è emerso prepotentemente Bobby Portis, che ha unito all’atletismo un buon tiro da 3 e che ruberà minuti sia a Gibson che a Mirotic. I quali non sono molto preoccupati, perchè entrambi possono spostarsi di ruolo: il Montenegrino di Spagna può evoluire da 3 e il mai del tutto esploso Taj può fare minuti da 5 (pensiamo ce ne sarà bisogno perché la tenuta di Gemello Robin e Felicio non è stagna). Inoltre un figlio di Chicago se ne è andato (Rose), ma un figlio di Chicago è tornato. E’ un ultratrentenne che gioca con il numero 3, ha studiato a Marquette e guida la storia nella NBA come stoppatore tra le guardie. D-Wade is back. Ha lasciato Miami, ritrovato Chicago, e uno dei più contenti è un caro amico, un architetto milanese, Luca Zanobini, che tifa Bulls molto più per via di Frank Lloyd Wright che per merito di Jordan. Wade difficilmente partirà dalla panchina, per questo pensiamo che Butler sarà spostato in sf, ma il solo pronunciare i nomi del trio Rondo-Wade-Butler fa venire brividi di piacere. Poi, sì certo, ogni tanto bisognerà metterla da 3 e nessuno dei citati è una garanzia assoluta, ma Mirotic, McDermott e il neo triplista Portis possono essere un buon punto di partenza; anche perché le percentuali da 3 di Butler e Wade sono molto migliori quando conta che nel quotidiano della stagione. Occhio a Bulls nei PO, quindi, sembra essere già a Luglio un mantra da ripetere. Credendoci.