La sconfitta contro l’Italia ha fatto vibrare il sistema-basket israeliano.Ora ha ripreso vita il partito dei “protezionisti”, coloro che vorrebbero posti e minuti garantiti per i giocatori israeliani. L’onda ha coinvolto momentaneamente anche il mio amico Moshe B., fondatore e ovviamente editore di TeamScout. Nella nostra conversazione, non volendo dirgli a chiare lettere che certe forme di protezionismo sono inutili quando non dannose, gli ho semplicemente augurato buona fortuna, se davvero Israele imboccherà quella strada. Anche perché l’essere giocatore israeliano passa per una doppia porta, quella della nazionalità e quella della religione, quindi sinceri auguri a chi dovrà definire cosa e chi sia giocatore “autoctono”.

Passando all’Italia: metà della W di oggi vs l’Ucraina passa dal dimenticare la W vs Israele. L’Ucraina, parsa debolina contro la Germania, è una specie di nostra bestia nera, ed è una squadra antipodica rispetto ad Israele. Gli Ucraini sono grossi e oversized anche nel reparto guardie ed ali, e se sono svegli i loro centri hanno stazza ma anche estrema mobilità. il giovane 2.18 Pustovyi ha impressionato ben più del celebre  Ninnananna Kravtsov, che però quando deve giocare contro di noi fa colazione per tempo e va anche a correre di mattina presto. Sono anche curioso di vedere su quale giocatore italiano coach Murzin deciderà di incollare il mastinaccio Pustovzonov, se Beli o Datome o magari Daniel Hackett per togliergli ragione e penetrazioni. Quindi attenzione ad una squadra che fisicamente e per capacità atletiche sembra disegnata per mettere in difficoltà Azzurra. Dalla quale non giungono, al momento in cui scrivo, notizie di infortuni.

Per concludere con altre cose sulla sweet-life di Tel-Aviv, andate se vi capita, per pesce e cocktails al Salva Vida, proprio sul lungomare interno di Hayorkon, all’ombra dei grandi hotel-grattacielo come Orchid. Si mangia divinamente sia al ristorante che al bar, e vi consiglio DrumFish grigliato, granchio e un mojito meno dolce del solito, che unisce lime e limone israeliano, il quale è come ambrosia rispetto alla roba che si trova da noi.