BOLOGNA – Minuto 24 di una gara nervosa, spigolosa, dove Verona, complice anche un arbitraggio lascivo e passivo, non solo sta in partita, ma mette pure il naso avanti. Sulla ennesima fischiata clamorosamente sbagliata ( una infrazione di piede su una palla ampiamente persa da Verona) il Pozz perde letteralmente le staffe e, giustamente, si becca il fallo tecnico.. quando cercato? Quando voluto? Questo lo sa solo lui… e anche nel dopo gara ti lascia il dubbio ( gli arbitri hanno fatto il loro mestiere e mi hanno sanzionato. Ma tengo a precisare che sono stati bravissimi soprattutto nella gestione dei giocatori e degli allenatori): fatto sta che la partita gira lì, con la Fortitudo che acquista carattere, cattiveria e determinazione e sulle ali dell’ex Pini e di un redivivo ( dopo un primo tempo che definire ombroso è un eufemismo) Fultz dà la svolta alla gara. Verona si aggroviglia su se stessa, non trova niente di meglio che sparacchiare da 3 punti ( 15 conclusioni dall’arco nei secondi 20 minuti) e subisce un parziale di 14-1 che spacca definitivamente gara2 a vantaggio dei padroni di casa.

L’analisi di uno scuro e provato Dalmonte è al solito molto compassata e lascia intravedere sì che Verona metterà in campo tutto quello che le rimane, ma tra le righe si scorge una presa di coscienza rispetto ala caratura dell’avversario “ho detto alla squadra che ci sono alcuni punti da capire. Il primo è che rientriamo a Verona e dobbiamo compattarci ; è necessario che tutti siano pronti per giocare perché il ritmo play off ti chiede questo. Ho detto alla squadra che gara 3 sarà differente perché noi saremo differenti, ovvero tutti pronti per avere rotazioni larghe ; ho detto alla squadra che bisogna avere un senso del attacco con piu’ passaggi che palleggi. Questa impostazione pigra di attacco, collegata al mancato controllo dei rimbalzi ci ha portato a scelte di attacco molto spesso terminate con un tiro dall’arco anche perché attaccando con palleggio la difesa della Fortitudo ha potuto gestirsi e chiudere l’area. Ho detto infine alla squadra che la Fortitudo ne ha vinte due e per andare in semifinale deve vincerne tre e quindi non è assolutamente finita.

Misurato il Pozz al termine della partita:Ero arrabbiato alla fine del primo tempo perché avevo visto una deconcentrazione che non possiamo permetterci. Sono contento del secondo tempo nel quale abbiamo messo tanta energia, soprattutto in difesa, abbiamo chiuso il gap ai rimbalzi e abbiamo trovato la possibilità di mettere un buon vantaggio. Ho preso o ho voluto prendere tecnico? Beh, devo dire che gli arbitri sono stati bravissimi perché hanno accettato un dialogo rispettoso con me e i miei giocatori. In quella situazione sono andato oltre e correttamente gli arbitri hanno fatto il loro lavoro. Ci aspettavamo la zona? Si, ne avevamo parlato dopo gara 1 con lo staff e ci aspettavamo che Luca (Dalmonte) avrebbe trovato qualche alchimia tecnica. Però abbiamo attaccato non pensando troppo a quello che avevamo di fronte… a volte è andata bene, a volte meno. Sabato sarà un altro momento per crescere al di là del voler chiudere la serie o meno. Fultz e Rosselli? Apprezzo tantissimo ciò che sta facendo Robert e quelle che sono le capacità e l’importanza di Guido non credo di averlo scoperto io.”

LA CRONACA

L’impatto, come in gara uno, è per entrambe le squadre buono. Bel gioco, corsa e percentuali alte. La Fotitudo non pare sentire la pressione di dover ( perché di questo si tratta) vincere e produce un quarto veramente ben giocato nonostante le bocche da fuoco di gara 1 sembrano tirare il fiato. Il vantaggio con cui si chiude il primo periodo è di fatto una trovata dell’allenatore che inserisce Italiano ( tra i peggiorni, se non il peggiore di gara 1) che risponde presente infilando due triple che permettono ai padroni di casa di chiudere la frazione sul 25-19.

Verona ovviamente non ci sta ed è ben messa da Dalmonte in campo ( stasera si sono viste due valide gestioni dalle panchine); si “arrocca” in una zona molto variabile e molto adeguata ( soprattutto nella zona dove opera per lo piu’ il Capitano della Fortitudo) e costringe Bologna a dieci minuti di assoluta abulia e difficoltà con diverse palle buttate alle ortiche ( 6 le palle perse complessive, 5 nel solo secondo quarto) e percentuali al tiro da minors ( 4/15 nel quarto). Verona non riesce però a tradurre il buon lavoro nella metà campo difensiva con un altrettanto buon lavoro in quella offensiva ( al di là di un ispirato Jones e di un positivo Amato) e quindi nonostante le cifre pessime la Fortitudo si trova avanti di una lunghezza al thè ( 36-35).

Il terzo quarto si apre su dei botta e risposta che prima portano Verona ad impattare ( 40-40) e poi a sorpassare ( 41-43 ). Poi il fatto che gira la gara e che abbiamo narrato. Da quel momento la Fortitudo mette cattiveria e intensità ( soprattutto in difesa dove i raddoppi arrivano fino a 10 metri da canestro) e con un Pini-Show allunga in chiusura di quarto fono alla doppia cifra di vantaggio.

Verona non è assolutamente doma e soprattutto con il solio Amato e con Poletti ( che si sostituisce nella ripresa a Jones) tenta di rimanere in scia. E’ qui che sale in cattedra Fultz che produce un quarto di grande spessore ( soprattutto in attacco) che di fatto rintuzza tutti i tentativi degli Scaligeri. Mettiamoci poi un paio di scorribande del capitano e la concretezza di Guido Rosselli e l’equazione è brillantemente risolta. Verona rimane oltre la doppia cifra di disavanzo, fino a sprofondare a -17 quando la Fortitudo, alzando il piede dall’acceleratore permette qualche facile conclusione all’avversario che riduce ad un gap, per così dire, sostenibile.

Cosa ci dicono le prime due gare? Che la Fortitudo ha condotto 78 minuti su 80 e che ha saputo, nel momento in cui è riuscita a dare una buona spallata a gestire i vantaggi. Cosa assolutamente non trascurabile.

Cosa deve fare Verona per allungare la serie? Recuperare il miglior Green ( realmente inesistente in gara 2) e di fatto giocare due partite pressochè perfette. Ci può riuscire? Tutto è possibile nel basket, quindi, nulla è scontato.

LE PAGELLINE:

Fortitudo Bologna: Cinciarini 6, Mancinelli 6,5, Okereafor 5,5, Fultz 7, Chillo 6, Gandini 6, Amici 6, Rosselli 7, Pini 7+, Italiano 6,5. All. Pozzecco 7

Tezenis Verona: Dieng s.v., Green 4, Poletti 6,5, Jones 6,5, Amato 7, Oboe s.v., Palermo 5, Nwohuocha 5,5, Udom 6, Ikangi 5, Totè s.v.. All. Dalmonte 7.

Arbitri: Pepponi, Pierantozzi, Salustri, voto 5

IL TABELLINO

FORTITUDO BOLOGNA – TEZENIS VERONA              77-68    (25-19) (36-35) (56-46)

Fortitudo: Cinicarini 8 (2/7, 1/2), Mancinelli 10 (2/10, 2/5), Okereafor 3 (0/2, 1/2 ), Fultz 10 ( 2/2, 2/3), Murabito NE, Montanari NE, Chillo 4 (2/4), Gandini 3 (1/4), Amici 8 (4/5, 0/5), Rosselli 15 (6/8), Pini 10 (4/7), Italiano 6 (0/1, 2/3). All. Pozzecco

Verona: Dieng 3 (1/1 da 3), Green IV 7 (2/6, 0/3), Poletti 16 (5/7, 2/3), Jones 10 (5/10, 0/3), Amato 18 (2/4, 3/8), Guglielmi n.e., Oboe 3 (1/1 da 3), Palermo (0/1, 0/2), Nwohuocha 2 (1/1), Udom 9 (4/9), Ikangi, Totè. All. Dalmonte

Statistiche di squadra: Tiri da 2: Bologna 23/50, Verona 19/38; Tiri da 3: Bologna 8/20, Verona 7/25; Liberi: Bologna 7/13, Verona 9/18. Rimbalzi: Bologna 40 (28+12, Amici 7), Verona 41 (29+12, Udom 13). Assist: Bologna 15 ( Rosselli 5), Verona 20 ( Jones 7). Valutazione 78-82 (Rosselli 23, Poletti 25)

Arbitri: Pepponi, Pierantozzi, Salustri.

Spettatori: 5.058