Nuovo allenatore vecchi peccati per la Virtus. Contro una Vuelle oggettivamente corta e aggrappata al solo Mc Cree, i bianconeri prima dominano con grande facilità e poi soffrono tantissimo, vittime dei soliti, mortiferi black out. Djordjevic ringrazia l’incapacità ospite di portare a compimento la rimonta, ma in vista di Sassari avrà tantissimo da lavorare.

Virtus Segafredo Bologna  78-70   Victoria Libertas Pesaro

Parziali (22-11, 23-26, 16-10, 17-23)

 

La Gara

Boniciolli, che nel pre partita aveva ammesso di temere la fisicità bolognese, chiede da subito  ai suoi intensità difensiva e corsa per evitare duelli sfavorevoli nel colorato; la Virtus effettivamente accusa il colpo e grazie ai recuperi ed ai canestri di Mc Cree la Vuelle scappa sul 3-7. Per contro Pesaro non riesce a trovare altre bocche da fuoco efficaci (3/11 da 2, 1/3 da 3) e questo concede alla Segafredo il tempo necessario per organizzare una buona reazione, pescando soprattutto i lunghi vicino al ferro. Mini break e primo sorpasso bianconero sul 11-9.  Seguono minuti di grande confusione e scarso costrutto per entrambe le squadre, con attacchi asfittici e lo score che rimane bloccato a lungo, sino alla tripla di Aradori che regala il nuovo massimo vantaggio ai bianconeri sul 18-11. Boniciolli torna ad affidarsi a Mc Cree facendo di necessità virtù, ma Bologna risponde con Chalmers che brucia una statica difesa pesarese ed appoggia sulla sirena il 22-11 con cui si chiude il quarto.

L’ex tecnico Fortitudo chiede ai suoi maggior aggressività in difesa ed un contributo più sostanzioso a Mockevicius, ma entrambe le richieste non sortiscono l’effetto desiderato; la Vuelle è troppo morbida e lenta negli adeguamenti e presta il fianco alle giocate di Chalmers e Kravic, mentre la difesa bolognese costringe a soluzioni da lontano e senza ritmo l’attacco ospite. Spalmando su tutto il roster le soluzioni offensive, sigillando l’area e dominando a rimbalzo (16-6), i ragazzi di Djordjevic allungano sino al 36-18 con grande semplicità.  Peccando forse di eccessiva presunzione e soffrendo l’avvicendamento Kravic / Moreira sotto le plance, col centro Angolano in grande difficoltà, la Virtus permette un break di 2-11 su cui il coach bianconero vuol parlare. E’ infatti l’attacco di casa ora ad essersi impantanato e con lui la reattività a rimbalzo. Pesaro capisce le difficoltà della Segafredo e spinge sull’acceleratore, chiudendo i rifornimenti nel colorato e ricucendo il divario a rimbalzo, fino a tornare sino al -7 poi minimamente ricucito da Aradori sulla sirena.

La ripresa inizia sulla falsariga del secondo periodo e buon per la Virtus che gli ospiti sprechino tantissimo (36% da 2) o il match sarebbe totalmente riaperto. Ci pensano poi quattro triple consecutive (2 M’Baye e 2 Aradori) a ridare ossigeno ad una Segafredo oltremodo distratta (13 palle perse), riportando Bologna sulle 16 lunghezze di vantaggio. Nuovo black out, questa volta per entrambe le squadre, con orrori assortiti equamente suddivisi e 3° periodo in archivio con un parziale di 16-10.

Dal torpore che pare aver avvolto tutti sul parquet si sveglia il solo Mc Cree con 8 punti filati ad alimentare un nuovo break ospite di 4-9 che costringe uno sconsolato Djordjevic a fermare tutto per l’ennesima volta. La chiacchierata non viene però recepita e sul -8 Pesaro, al PalaDozza si materializzano i fantasmi già visti con Venezia.  Ancora una volta l’aiuto a Bologna arriva, involontariamente, dalla stessa Vuelle: dopo un bel canestro il n°9 ospite si rende infatti protagonista di una prolungata sceneggiata con pubblico ed arbitri, prendendosi due tecnici ed andando sotto la doccia in anticipo. Bologna non ne approfitta e Pesaro si avvicina ancora ma, dopo l’ennesimo appoggio facile sbagliato, Boniciolli entra in campo e protesta in maniera plateale raccogliendo il terzo tecnico. Si va dunque verso i titoli di coda di un match che non verrà di certo trascritto negli annali del basket italiano.

Magic Moment

Partita di rara bruttezza decisa solo nel finale, ma col break Virtus di inizio 3° quarto (4 triple consecutive) a piazzare la zampata decisiva.

MVP

Difficile da dire, soprattutto quando il prescelto ha tirato con 3/8 da 2 punti. Aradori ha però dalla sua il merito di metterla quando serve e scriverne, al netto di tutto, 19.

Numbers

5/14 da 2 1/5 da 3, 6-16 a rimbalzo e  12 punti di Mc Cree sui primi 22 di squadra. Con queste cifre nei primi due quarti Pesaro non può proprio vincere… Dato eclatante anche le 17 perse Virtus.