Quanto mai cordiale ed interessante l’incontro della Juvecaserta con gli alunni del liceo dei Salesiani di Caserta. Guidati dai presidenti Iavazzi e Barbagallo, i bianconeri, dopo aver visitato il Paladonbosco e le altre strutture sportive realizzate all’interno dell’Opera Salesiana, hanno incontrato gli alunni che frequentano i vari indirizzi del liceo presso la struttura di via Roma. I vari interventi sono stati coordinati da don Cristiano Ciferri, preside del Liceo, che ha ceduto la parola al Direttore, don Franco Gallone, il quale ha ricordato i suoi trascorsi giovanili nel mondo del basket, la collaborazione attuata con la Juvecaserta ed i valori dello sport e del basket in particolare: un gioco di squadra in cui è necessario l’aiuto degli altri e che richiede impegno, sacrificio e passione, formando il carattere del singolo e predisponendolo alle sfide della vita. Il presidente onorario Iavazzi si è soffermato sulle possibilità che la scuola salesiana offre ai giovani anche attraverso il godimento delle strutture che mette a disposizione loro e della città. Un’opera, perciò, altamente meritoria. Sul tema dei sogni si è intrattenuto il presidente Barbagallo, che ha ringraziato l’Opera Salesiana per la collaborazione fornita al club bianconero ed ha ricordato l’importanza per i giovani di tener sempre ben presente l’obiettivo che si vuole perseguire nella vita. E sui sogni si è anche soffermato il gm Atripaldi che, dopo il rituale “selfie” con squadra, staff ed alunni presenti, ha messo in evidenza il privilegio di poter usufruire di una struttura come quella salesiana ed ha chiuso invitando i giovani a tener ben presente sempre quanto affermava Benjamin Franklin: ”I sognatori non sapevano che la cosa fosse impossibile…. per cui la fecero”. Coach Molin ha tenuto ad evidenziare l’importanza di credere in quello che si fa vivendo ogni giorno con grande intensità ed impegno per essere pronti alle evenienze della vita. Applauditissimo l’intervento di Enzo Esposito che ha invitato a non seguire mode effimere e passeggere perché fondamentale resta sempre la qualità della persona. E se si è persone di qualità, lottare contro le difficoltà renderà più forti e pronti a tutte le sfide della vita futura. Conclusione per capitan Mordente che il suo sogno di voler diventare giocatore lo ha perseguito e realizzato con sacrificio, costanza ed impegno, ma ha ricordato che il suo sogno è sempre quello di essere felice e tale stato lo si può ottenere anche cercando di dare agli altri senza per forza dover ricevere qualcosa. Si è, quindi, aperta la serie delle domande che hanno interessato Tommasini, Vitali, Moore e Scott prima del tradizionale assalto alla ricerca di autografi e foto.
Carlo Giannoni
segretario generale
responsabile ufficio stampa