Non sono le Finals più attese, non quelle col miglior pedigree possibile e nemmeno con il più alto drama-rate. Ma tecnicamente ci stanno mostrando elementi di qualità assoluta.
La difesa dei Milwaukee Bucks nei primi 20 mins di gara è stata una delle più perfette mai viste. La pressione sulla palla, il numero di spizzate, la qualità dei bump, gli anticipi, i raddoppi ragionati solo su certi giocatori, il passare sopra i blocchi: perfezione che ha causato ben 6 perse a CP3, che non perdeva palloni dal mesolitico. Per quasi 20 mins i Suns non hanno tirato un solo libero: perché i Bucks, nonostante quella ferocia, non hanno commesso un solo fallo. Il primo lo ha commesso Middleton che è stato il primo a cedere nella disciplina, andando a cercare il pallone (trovando invece l’avambraccio) a Devin Booker ben raddoppiato sideline e già nei guai. Dall’altro lato si deve elogiare la compostezza dei Suns, particolarmente in attacco. Certo giova avere Chris Paul (23-4-8) a guidare e Devin Booker (31-5-6) a reggere la nave, ma tutti nella squadra di coach Williams giocano con una pulizia eccezionale, che si traduce, sui 48 mins, in un muro difficilissimo da scalare. Quello che colpisce è anche il fatto che sia la squadra da stanotte sotto 2-0 a determinare la serie per ora: i Bucks, duri e mai morti, non riescono tuttavia a darsi un vero ritmo offensivo, e sempre incorrono, di solito tra fine secondo e metà terzo quarto, in periodi di siccità che rovinano anche lo sforzo difensivo.
Non possono uscire dai banchi degli imputati JRue Holyday e Kris Middleton: quando mancavano 6 mins alla fine del terzo quarto (Bucks a -8) avevano, insieme, 7-27 dal campo e finiranno 12/37 (10/28 da 2…), mentre il loro capitano Antetokounmpo, che avrebbe bisogno di una tenda a ossigeno in panchina, era 9/15 con 25 pti in 24 mins; e sarebbe lui quello col ginocchio cosìcosì. Sono due squadre opposte: la determinazione dei Suns si esprime nella placida compostezza con cui paiono giocare, quella di MIL in una furia da eroe mitologico; dopo 14 mins di gioco i Bucks erano 22-0 per punti nel pitturato, ma i Suns avevano 8/13 da 3; i Bucks si nutrivano di reboff (18 a 11 alla fine) mentre i Suns trovavano Mikal Bridges capace di 27 con 15 tiri. Dopo un contatto con Giannis, Torrey Craig è uscito dal campo con il ginocchio dx infortunato, e non pareva cosa leggera: Craig è un elemento molto importante per PHO in quanto membro del quartetto di ali che equilibra il gioco dei Soli; è il secondo man down per loro, dal momento che nei 2 mins giocati in #1 Darione Saric ha salutato il suo ginocchio dx. Gli infortuni agli uomini del pino potrebbero finire per danneggiare troppo le rotazioni di Phoenix. Anche se CP3 e Booker stanno giocando Finals eccezionali, il vero protagonista della serie è il Greco. Stanotte 42 in 40 mins, 14/17 da 2, 11/17 ai liberi (bruttino ma non orribile) con 12 rebs, 4 ass, 1 rec, 3 stoppate. E’ molto solo, però, e costretto a superare i limiti del fisicamente sopportabile: stanotte negli ultimi 2 mins era del tutto cotto. Si torna a MIL coi Suns in pieno vantaggio: la #3 sarà una delle più dure mai viste.