Alla fine, per noi, è una fortuna: le due migliori squadre giocheranno le NBA Finals.
Prima di tutto, però, le scuse per l’errore: avevo clamorosamente equivocato la storia del NO-reseed estendendola alle Finals. Invece Golden State avrà il fattore campo, non Boston; un grazie al long-tenure friend (prima mio, poi della pagina) Armando e all’amico di più recente acquisizione Aldo per la segnalazione dell’errore e la completezza delle loro correzioni.
E poi torniamo a GS e BOS che dal 2 di giugno, per noi notte tra 2/3, inizieranno a contendersi l’Anello NBA 2022. Avremo modo di analizzare la serie nel dettaglio, oggi prepariamo il campo con alcuni dati, storie, situazioni che illustrano bene la pasta delle due formazioni. Il quintetto dei Celtics più Grant Williams: 6 uomini che hanno ricevuti TUTTI almeno un voto nella classifica dei migliori difensori NBA; le difese che vanno a fronteggiarsi sono la N.1 e la N.2 della stagione. MA giocano basket moderno ed efficace: poco (pochissimo) post basso, grande circolazione (quando permessa dall’avversario), più movimento senza palla per GS vs più blocchi e spot-up per i Celtics. A proposito dei biancoverdi e del loro modo di blitzare la palla: andate a rivedere quella che a metà dei 90’s divenne famosa come swarming defense, autori i RunningRebels di UNLV: Larry Johnson, Stacey Augmon, Greg Anthony sotto coach Tarkanian (e il suo asciugamano mozzicato). Lo scrivo in tutti i modi possibili, per ultimo quello che a me fa più impressione: 941 giorni, più di 2 anni e mezzo, 134 settimane e 4 gg, 31 mesi e 11 gg: quello che è rimasto fuori dal campo, per due infortuni ammazzacarriera di seguito, Klay Thompson. Klay MVP di #5 vs DAL per andare alle Finals. Non è solo la gravità degli infortuni, o il tempo, ma quello di cui è stato pieno: tolti una quarantina di giorni tra operazioni e obbligo di immobilità, tutto il resto è stato piscina e fisio e pesi, e piscina e fisio e pesi, per almeno 700 giorni senza mai vederlo nemmeno, il pallone. Sareste capaci? Avete quella forza? Io, di me, non lo so davvero. Nella loro #5 in una cosa gli Warriors non sono arrivati in doppia cifra: la differenza tra canestri segnati (45) e assists (36), per dire del valore e della tecnica del gioco di una squadra che solo i più ignoranti nostalgici (tipo James Worthy) possono ancora definire “solo triple”. Nell’altra Conference, su un gioco offensivo differente ma ugualmente organizzato, Boston ha superato MIA negli assists 160-138; mai meno di 21, mai più di 28, la cifra più spesso raggiunta 22: costanza che rivela sapienza. Storicamente, dalla Brad Stevens Era, i Celtics sono stati molto efficaci vs GS di Steve Kerr: oltre al fattore campo, il più grande handicap di BOS potrebbe essere il serbatoio delle energie. Non solo i frequenti infortuni che hanno tolto quasi ogni Celtic del quintetto a parte Tatum da almeno una gara in questi PO 2022, ma proprio i km percorsi in post-season. Problema già registrato contro gli Heat (notato come alla fine di quasi ogni half MIA riusciva a mettere un parziale?) che si erano fatti manicure vs ATL mentre, pur 4-0, BOS non batteva mai i Nets con scarti in doppia cifra e alla fine lo scarto totale delle 4 gare era 18 pti; al secondo turno altra passeggiata sui Sixers per MIA, 7 gare di fisicità totale tra Celtics e Bucks. Ora BOS aggiunge un’altra Gara7, arrivando alle Finals con 18 gare (12-6) e due #7, rispetto alle 16 (12-4) di GS, senza settime partite e con parecchie passeggiate se si eccettua lo scontro contro Memphis nelle Conference Semis. Comparando i roster, ma rimandando alle prossime puntate le analisi tecniche, si vede che quello dei Celtics potrebbe risultare corto di una guardia pura: dietro Steph, Klay e Poole infatti tornerà Payton Jr. e ci saranno sempre Lee e Kuminga (che non è entrato nei 3 quintetti All-Rookie ma lo avrebbe meritato); d’altro canto, è probabile che Theis torni nella rotazione di coach Udoka: si accoppia bene sia vs Looney che Draymond che Porter e Golden State potrebbe trovarsi numericamente in difficoltà tra i big-men, oltre che in difetto di stazza su tutte le posizioni. Domani ripartiamo da qui.