Stagione 2016/17: 28-12-2 con 2 stoppate e 1.5 rec, la migliore della carriera di Anthony Davis a livello personale, anche perché giocò un numero alto e per lui inusuale di gare: 75.
Nola non fece i PO, AD realizzò in cuor suo che avrebbe dovuto lasciare i Pelicans per vincere. Cosa che accadde 2 anni dopo. Ora la domanda è: tolto LBJ, attorno a Davis questi Lakers sono migliori di quei Pels? La risposta è tragica: forse, ma non molto.
JRue Holyday vs Russell Westbrook
DeMarcus Cousins vs Dwight Howard
Buddy Hield vs Carmelo
Langston Galloway vs The Baze
Lance il Pazzo vs Monk
Solomon Hill vs Ariza
Tyreke Evans vs Avery Bradley
Jarrett Jack vs Rajon Rondo
E’Twaun Moore vs Nunn
Asik vs DAJ
Potete cambiare l’ordine di qualche confronto: il risultato in favore dei Lakers resta risicato, più vistoso in termini di potenziale/talento che per pratica/efficacia. Il gap positivo più ampio per LAL è in panchina: Vogel distanzia anni luce Alvin Gentry. Tocca all’apparentemente mite coach nato però in New Jersey, tra poco incline ad arrendersi, mettere insieme i pezzi di una squadra costruita col buon senso di un cane arrapato, a cominciare dall’acquisto di Westbrook. Si scrive acquisto ma si legge “presa in carico”, pensando alla messe di problemi tattici, di salary-cap, di spogliatoio e di istinto vincente che RW si porta dietro. Con Russ i Lakers perdono quasi il 10% di palloni in più rispetto lo scorso anno, e pur tirando bene di squadra (secondi per % dal campo, ottavi in % da 3) segnano ben 4 pti in meno di quelli che subiscono. Sono infatti crollati da 2’ a ultimi per punti subiti, da 2 a 30 nonostante l’arrivo di uomini in teoria difensivamente dinamici come Bradley, Bazemore, lo stesso Russ. Problema: è saltato l’equilibrio offensivo, la cura del possesso anche nel dettaglio dei posizionamenti in vista del rientro in difesa. Le palle perse hanno incidenza orizzontale (loro numero totale e per gara) ma anche un valore verticale. Analisi non solo delle cifre ma anche di dove, nel campo, esse “accadono”: un numero X di palle perse da un giocatore che sta in post basso tutta la partita è meno grave dello stesso numero di palloni buttati dal tuo point-man, che verosimilmente perde palla in un punto da cui gli avversari fanno prima a concludere il contropiede, oltre a tanti altri dettagli di “georeferenzialità” su posizionamenti e ruoli. E’ proprio ciò che combina Russ, il quale ha già 6 perse/gara dopo 5 partite e vi aggiunge i tiri sbagliati derivanti da decisioni assurde ed egoiste. Si tratta di almeno un terzo degli 11 tiri/gara che sta sbagliando (42% dal campo), di questi 4 sono triple (17%, Aron Baynes prima di imparare tirava col 15%, era il 2016/17 ed è Aron Baynes…). A loro modo questi Lakers senza equilibri stanno facendo la storia. Per 239 volte, contando anche l’epoca a Minneapolis, erano stati sopra di 25+ in un momento del primo tempo: mai perso. Fino al 27/10/21.