Continuano le sofferenze delle cd “grandi”, e contemporaneamente in cima alla NBA stanno due franchigie in teoria rebuilding: Blazers e Jazz.

Brooklyn. Per correggere i difetti palesati l’anno scorso, i Nets hanno fatto zero. Sono sempre una formazione leggera e piccola che subisce fisicamente in ogni ruolo. Inoltre KD ha perso la sua lotta estiva per far salire un allenatore in panchina: dopo aver pubblicamente scaricato Nash, ha proclamato fiducia nell’organizzazione in seguito un faccia-a-faccia con la proprietà. Però la fiducia è di facciata, e non solo: mal riposta perché Durant ha ragione. Nash non è un allenatore e l’organizzazione ha uno dei suoi alti rappresentanti in Sean Marks, che è un pessimo GM / CBO. Non che Vaughn o Kokoskov siano due geni, come vice di Nash: stanotte hanno perso di più margine, dopo l’espulsione del Canadese, rispetto a quanto stava perdendo il loro Head. Però l’errore era stato già commesso: affrontare Giannis senza riservargli il famoso “wall” per contenerlo (memento Celtics 2019 e 2022) è puro suicidio. Stanotte, appena salite minimamente le % da 3 dei Bucks (6/14 nel secondo half invece del 4/22 del primo), lo Pterodattilo Greco ha spadroneggiato. Non ostacolato da uomini aggiuntivi dal lato debole, sempre tenuto (…) 1 vs 1: risultato 34 pti nel secondo tempo (equi: 17 + 17; 9 nel primo). Durant è sembrato anche nervoso, il primo break dei Bucks è arrivato su un suo passaggio a vuoto con fallo in attacco di frustrazione preceduto da fallo tecnico per proteste. La terza bocca da fuoco dei Nets è Royce O’Neal, non esiste un cambio per Claxton (e ci siamo detti tutto…) nel pitturato, non esiste una vera pg sotto ai 30 anni (Kyrie va per i 31, Mills per i 4000), Ben Simmons ancora sembra quello che è: una versione minore di Draymond Green, e, per giunta, non ha visto campo per quasi due interi anni. Nelle ultime due gare KD e Irving hanno segnato insieme 134 pti tirando 47/84 dal campo (56%): alcune sbavature, certo, ma difficile fare di più. Sono i Nets a essere completamente sbagliati, costruiti male e senza coach.

 

Poetic Justice. 1) Tra i difetti dei Lakers attuali: poco tiro da fuori. Vero, ma dopo l’Anello in the Bubble hanno smantellato la batteria di triplisti. Per esempio non dando un adeguamento contrattuale a Caldwell-Pope e preferendo la follia Westbrook. Stanotte il primo sorpasso nel secondo tempo dei Nuggets è arrivato su una tripla di KCP, il primo break a +8 è arrivato da una tripla di KCP. 2) Una cosa che i media NBA stanno disperatamente cercando di fare è restituire credibilità a Monociglio. Stanotte, dopo un buon primo half (16 + 7), Richard Jefferson ha iniziato a incensarlo come avesse appena vinto l’Anello, contemporaneamente sbaffeggiando un po’ Jokic per essere lento e non saper correre il campo. Azione seguente: palla al Serbo a centrocampo, penetrazione, schiacciata, Davis 2 metri dietro.

Paolo Banchero. I Magic sono ancora a 0 W, come Lakers e Kings. Ma se LAL e SAC hanno poco da ridere, almeno ORL si lustra gli occhi con il “nostro” giocatore. Avevo detto futuro Hall-of-famer da 20+10, per ora è a 24+8, ma sono andato a scrutinare qualche dato più nascosto. Banchero tira 17 volte/gara dal campo e quasi 10 lunette/gara (cifra che lascia senza fiato: Tatum, per dire, non ne ha MAI tirati più di 7.8 ed è avvenuto lo scorso anno); questo volume di tiri presuppone un numero almeno triplo di possessi, e 2.8 perse sono relativamente poche. Ricordiamo sempre che, quest’anno, a ORL si gioca gratuito: ma PB è su una strada dorata.