Oakland, l’altro lato della Baia, è fiera terra di pg di un certo peso.
Gary Payton, Jason Kidd, Damian Lillard sono un terzetto notevole. Il figlio di The Glove, Junior, è stato uno dei motivi che hanno spinto Nico Mannion a tornare (credo momentaneamente) in Italia: lo staff di Golden State, infatti, credeva ciecamente nelle potenzialità di Gary Jr. e Nico sarebbe stato la quinta guardia del roster, pochissimo campo a disposizione. Per ragioni di patria, ma anche in quanto grande fan del figlio di Pace, non ero amico di questa decisione di coach Kerr e del suo staff, ma bisogna riconoscere che quel gruppo di Professori ha visto giusto. Ancora.
Stanotte, nella W di GS sugli Hornets, Jr. ha dato spettacolo, prima difensivo poi raccogliendo frutti anche in attacco. Ha limitato e poi azzerato tutte le guardie di CHA a partire dalla seconda metà del terzo quarto, spezzando, fino a un + 14 poi gestito, una gara prima vissuta sul filo del possesso o due di distacco. Ha dato una sonora lezione anche al kid-prodigio LaMelo Ball. L’Università Cestistica della Baia, attuale MIT del paniere, sta colpendo ancora e quest’anno già schiera quintetti con 3 dei suoi recentissimi capolavori. L’edificazione di Jordan Poole (stanotte 31 + 3 con 4 rec) e Gary Jr. e la resurrezione a livelli più consoni al suo talento di Andrew Wiggins (14-6-3). Wiggins era una Prima Assoluta dispersa nella mediocrità, Payton è un undrafted, Poole è una scelta n.28 (di GS): costruzione e ricostruzione di giocatori non palesemente predestinati. Così si attendono i recuperi dei grandi infortunati (Klay) e si tengono vive, anche senza Anelli al dito, le dinastie. Stanotte il pubblico del Chase Center ha cantato tutto insieme, quelli che hanno digerito il trasferimento da Oakland a S.Francisco e quelli che no, il nome di Gary al momento in cui è stato chiamato in panchina. Come Sr. era chiamato Guanto, così lui, per affettuosa analogia ma anche per definire la minore destrezza rispetto al padre, era detto The Mitten: sono le manopole, provate voi a giocare a basket indossandole. Stanotte era la gara n. 77, poche finora in 6 anni di tanta G-League e pochi minuti NBA (ca 11/gara), ma questa l’ha vinta lui, giganteggiando: in 17 mins 14+5 con 3 rec + 1 stoppata, e le stats non illuminano bene. Cuore in pace: tra il mio desiderio (Nico nella NBA) e il magistero dello staff Warriors (Payton Jr.) hanno vinto ancora loro.