Nella NBA c’è un serio problema arbitrale. Come ovunque, si potrà rispondere. Non proprio: perché nella NBA si tratta di un problema autoinflitto e chiaramente “politico”
A causa di regole sempre più assurde” e del modo con cui i refs sono chiamati ad applicarle. Infine, ovviamente, c’è un numero sempre crescente di arbitri mediocri.
BKN vs MIL (Durant vs Tucker). Passo indietro: Curry-Thompson-Durant-Green-Cousins. Il quintetto di maggior talento (alcune edizioni di T-USA a parte) della Storia del Gioco: il tentativo dei GS Warriors suscita le invidie degli dei e tutti i 5 membri subiscono infortuni seri o gravi durante la stagione, fino a culminare nell’ecatombe dei PO (KD-DMC-Klay). I Nets replicano il tentativo: Kyrie-Harden-Harris-KD-Griffin è una combo un po’ inferiore per talento totale, ma non troppo. Anche i Nets vengono puniti: prima KO Harden, poi stanotte KO Irving. Ricade male sulla caviglia perché, sottocanestro, un avversario ha invaso il suo spazio “vitale”. Quello che, sulla riga dei 3 pti, sarebbe stato un fallo Flagrant 1 non viene nemmeno sanzionato se accade sottocanestro. E’ così da tutto l’anno: sospiri fischiati sul perimetro, mannaia libera nel pitturato. Non si tratta di una svista di ieri, né di sudditanza nei cfr dell’autore del fallo (Giannis): è come viene detto ai refs di arbitrare. Altro passo indietro: primo turno di questi PO, KD viene un po’ (davvero solo un po’) maltrattato da Marcus Smart dei Celtics, mini scontro verbale tra i due e KD si allontana scandendo: That’s not basketball; aveva avuto in ogni caso il fischio in suo favore. Quello che Durant sta ricevendo da PJ Tucker, spessissimo non sanzionato, è tra 1000 e 100000 volte peggio di quel fallo sanzionato a Smart, eppure sono gli stessi PO 2021. Cosa si sta giocando dunque tra Nets e Bucks? Sono favorevole alla fisicità anni ’80, SE VIENE CONSENTITA TUTTO L’ANNO: devi allenarti anche a menare e prenderle. Non è ammissibile un aumento del livello di scontro fisico così repentino e particolare. Perché vale solo per questa serie e quel particolare difensore, realtà alla mano dal momento che vedo ogni gara.
JOKIC vs PAYNE. Stanotte, frustrato per la certa eliminazione dei suoi Nuggets, per un paio di falli non fischiati e per una presa per il culo da parte di CP3 (ma non è strano che uno che non ha mai vinto non sappia vincere con stile), Jokic è sbroccato. Ha tirato una mannaiata sovietica al povero Cameron Payne. Ne è conseguito un faccia-a-faccia poco amichevole con Devin Booker mentre Payne era a terra. Il gesto di Jokic è stato orribile, di certo più violento di quel che The Joker volesse (uscendo dal campo, ha stretto la mano e chiesto scusa a Payne): era poco congruo che il Serbo potesse rimanere in campo. Il problema è come è arrivata l’espulsione. La NBA ha lo strumento per gestire quel tipo di situazione: Flagrant 1 e poi tecnico per la minirissa, il risultato di F1+TF è dover abbandonare il campo. Invece, dopo 900mila replay di cui la metà inutili, i refs sono arrivati alla cervellotica conclusione: espulsione tramite Flagrant 2 perché il fallo risulterebbe un F1 con follow-through, cioè una specie di prolungamento/peggioramento del movimento scorretto originale. Assurdo.
E’ ovvio che i cattivi arbitri esistano: la terna di stanotte a MIL era una specie di Triade della Morte, in cui la presenza del bravo Ed Malloy non compensava la scarsezza di Tony Brothers e la follia narcisista e superbetta di Scott Foster. Però nella NBA il nucleo del problema arbitrale è nelle stanze dei dirigenti.