Il gioco duro è una cosa. Il gioco che non si cura delle conseguenze che può causare è cosa differente.

In poche gare, a PO appena iniziati, si sono verificati incidenti di notevoli intensità e conseguenze. Una serie finita, una serie azzoppata, una incredibilmente ancora senza ricadute. Riepilogo in ordine di gravità.

KCP su TATUM. L’episodio più grave. Caldwell-Pope è in ritardo, lontano e più basso: 1 secondo pieno di ritardo, 40 cm a lato e 30 cm più in basso di Jayson Tatum. Lo afferra per il bicipite e lo fa cadere pesantemente a terra. Fallo da sanzionare con espulsione, il Flagrant1 è troppo poco. Risultato: Tatum salta #2, BOS vince lo stesso ma questo non deve fare dimenticare la porcata avvenuta.

DORT su JA. Grizzlies +27, non dimentichiamo il punteggio. Morant riceve a rimorchio da Pippen Jr, Dort stava correndo nella direzione di Pippen, è preso in contropiede dallo scarico indietro per JA, si attorciglia ma non scivola subito: lotta per rimanere in piedi e prova a contestare con la mano sx verso la posizione dove Ja tiene il pallone. Nel fare questo si occupa solo di due cose: rimanere in piedi il tempo necessario a contestare Ja, provare a centrare la posizione generica del pallone: posizione generica, non il pallone. Questo non è tecnicamente gioco sporco, ma un comportamento altamente irresponsabile nei confronti della incolumità fisica dell’avversario. Esiste un codice di comportamento cui i giocatori aderiscono, entrando nella NBA: esiste in tutti gli sport e per tutti gli atleti, dal momento che, anche quando redatto separatamente da una lega, è sempre mutuato dal codice del CIO. In questo caso le conseguenze sono le peggiori: frattura all’anca per Ja, stagione finita. Finita anche quella dei Grizzlies perché OKC ha rimontato lucrando sulla scorrettezza e ora MEM è 0-3 senza la sua Stella.

BITADZE su PORZINGIS. Pericolosa zona dove beccare una gomitata: piena fronte. Anche in questo caso nessuna particolare conseguenza se non il sanguinamento, anzi ironia e manhood a piene mani. Da tenere presente, però, che 15 secondi prima dell’impatto Bitadze-Porzingis, il commentatore di ESPN aveva detto la seguente frase su un’azione a rimbalzo sotto il canestro di ORL: “…and this is Bitadze throwing bodies (around)”. Bitadze infatti era andato a rimbalzo difensivo senza curarsi di chi stava in mezzo: Porzingis era stato spostato dal semplice movimento della massa dei corpi, impattati dal lungo georgiano, il Magic Anthony Black era finito a terra (e non era stato velocissimo ad alzarsi). Azione dopo, altro movimento scomposto di Bitadze e l’Unicorno si è trovato davvero un unicorno di tape e garza. Bitadze non ha sgomitato volontariamente: ha gli occhi chiusi nel momento del contatto, si vede chiaramente nel replay, ma è pericoloso per come porta sé stesso sul campo.

THOMPSON su BUTLER. Purtroppo per GS, l’episodio in sé rivela solo sfortuna: una serie di contatti e anche spinte a rimbalzo, nessuna oltre il limite del fallo comune. La dinamica, precisamente, vede Draymond spingere Thompson che finisce nello spazio di ricaduta di Butler. Fallo sì (qualunque si decida di considerare), malizia o scarso rispetto no.