Con una media di 27.4 punti, 7 assist e 5.7 rimbalzi a partita e dopo aver condotto i Rockets alla finale della Western Conference per la prima volta in quasi due decadi, James Harden è convinto di essere il più forte giocatore dell’NBA e di avere ulteriori spazi di crescita.
“ Sono il miglior giocatore della lega”, ha dichiarato in una recente intervista la barba più famosa del basket. “ Ci sono molti fattori che lo confermano, sono stato primo per punti totali segnati e minuti giocati”.
Il play ex Arizona State sostiene di essersi meritato il titolo di MVP della scorsa stagione, (vinto da Stephen Curry) per essere riuscito a condurre la sua squadra al secondo posto ad Ovest nonostante tutti gli infortuni ed aver vinto la durissima Southwest division, una divisione nella quale tutte le squadre sono arrivate ai playoff.
Inaspettatamente la peggior prestazione di Harden è arrivata in gara 5 della finale di conference, in una notte che l’ha visto tirare con un misero 2 su 11 dal campo e commettere un record per i playoff di 12 palle perse.
“Ero convinto di avere più benzina nel serbatoio al momento di entrare in campo, ma è stata una stagione molto lunga e faticosa”. “Giocare cosi tanti minuti e dover fronteggiare vari infortuni quasi ogni serata è stato massacrante”.
Tutte quelle palle perse sono state un duro colpo per la reputazione di James, giocatore conosciuto per la grande creatività offensiva e le numerose opportunità di realizzazione che inventa per se stesso o i compagni di squadra. Aver concesso ad una macchina da canestri come Golden State 12 extra possessi è stato letale.
Durante l’off season il play californiano ha lavorato duramente sul fisico per migliorare la condizione atletica ed essere pronto per una stagione che si preannuncia molto lunga e competitiva.
Recentemente ha firmato un contratto di 13 anni con l’Adidas per 200 milioni di dollari.
Quando arrivò a Houston, 3 anni fa, si pose degli obiettivi ambiziosi ma tutto quello che è successo intorno a lui è andato oltre ogni più ottimistica aspettativa.
“Se fossi rimasto ad Oklahoma mi sarei trovato in una situazione molto comoda, uscendo dalla panchina e giocando un ruolo importante per una squadra da titolo; non credo però che avrei ricevuto tutte queste opportunità e che sarei diventato il leader ed il tipo di giocatore completo che ora sono”.
Appena arrivato ai Rockets nella stagione 2012-13, Harden ebbe una partenza a dir poco esplosiva realizzando 37 punti a Detroit contro i Pistons e 45 punti ad Atlanta.
Durante i primi due anni imparò a produrre punti ad un ritmo elevatissimo; poi sono arrivate le critiche riguardo alla sua capacità di guidare una squadra e giocare su entrambi i lati del campo.
“Ho dovuto aumentare l’intensità difensiva e credo di esserci riuscito la scorsa stagione”.
A 26 anni Harden è diventato il giocatore simbolo che i Rockets aspettavano dai tempi di Hakeem Olajuwon centro nigeriano capace di vincere due anelli.
L’ingaggio di Ty Lawson come play di riserva può costituire una mossa molto importante per James e per la squadra in quanto avere un back up che possa aiutarlo nella costruzione del gioco in ogni lo manterrà più fresco e lucido nei minuti finali della post season.
Lo spazio per migliorare il risultato della stagione passata è molto stretto considerando che i Rockets hanno raggiunto la finale di conference ma il passo da fare per vincere il titolo e’ considerevole.
L’anno scorso sono arrivati Trevor Ariza, Jason Terry e successivamente Corey Brewer e Josh Smith, che insieme alla presenza del centro dominante Dwight Howard ne hanno fatto una squadra molto temibile.
“Non abbiamo mai avuto l’opportunità di iniziare un training camp insieme e giocare con un roster completo per tutta la stagione”. “Se non avremo grossi infortuni ci prenderemo grosse soddisfazioni”.
“Nessuna squadra è più forte di Houston , siamo pronti per il titolo”, parole del barba.
La stagione dei Rockets inizia il 28 di Ottobre al Toyota Center di Houston contro i Denver Nuggets di Danilo Gallinari.