Il fallimento della Mens Sana non chiude la vicenda che ha messo fine alla società più titolata d’Italia nell’ultimo decennio che adesso viene gestita per le pratiche della liquidazione dal curatore fallimentare.
Oggi l’ennesimo colpo di scena, mentre la Fip dichiarava l’esclusione per mancata iscrizione e regolarizzazione di una posizione debitoria che ammonterebbe a 80-90 mila euro per l’ultima rata del 30 giugno e varie multe e tasse gara, la Guardia di Finanza è tornata a Rocca Salimbeni.
Nella sede storica della banca Monte dei Paschi la visita aveva lo scopo di acquisire nuovi documenti nell’ambito dell’operazione TIME OUT disposta dalla Procura di Siena a cura del dottor Antonino Nastasi.
A due anni dall’inizio delle indagini , dopo varie perquisizioni e sequestro di beni mobili e immobili e di contanti per circa 14 milioni di euro, e arresti ai domiciliari i principali indagati per reati varie che vanno dall’associazione a delinquere, fatture false, evasione fiscale (con una sanzione di 17 milioni per il club, a parte per i giocatori pagati all’estero con contratti per diritti di immagine) bancarotta fraudolenta e falsa informazione societaria, restano l’ex presidente della società Ferdinando Minucci, la sua segretaria Olga Finetti, gli amministratori della Essedue Promotion.
La visita nella sede dalla banca potrebbe riguardare in particolare l’assunzione di documenti relativi all’operazione con cui il marchio venne venduto alla srl di Stefano Sammarini attraverso la concessione di un mutuo pagabile in 19 anni con due rate semestrali, per un ammontare di circa 8 milioni. Questo avvenne nella primavera del 2012, e grazie a questo denaro il club riuscì a iscriversi al campionato, altrimenti in presenza di una passività e di un’eventuale mancata ricapitalizzazione sarebbe stata esclusa dal torneo.
Nei giorni scorsi con una lettera Minucci ha parlato di un improvviso disimpegno della banca fra le ragioni principali di questa situazione, naturalmente si parla dei nuovi vertici della banca e non quelli dei tempi di Giuseppe Mussari, il presidente che spesso faceva il tifo per la squadra nelle grandi occasioni.