Giocata la prima settimana di PO, tutte le serie due partite.

1 – DARIUS. I primi 4 tiri di Thompson nel 4’Q di #1: scheggiato il ferro una volta, nelle altre 3 occasioni non sono arrivati nemmeno a quello; l’ultimo suo tiro del terzo periodo era passato a 30 cm. Su un match a punteggio medio/basso 8 pti sono margine più cospicuo del puro numero, ma non è stato saggio da parte di Banchi iniziare il periodo decisivo, quando il gas “vero” era finito (nel 3’Q 24-24), con Larkin e Poirier insieme in panchina. Gli ultimi 9 pti dell’Efes prima del terzo intervallo erano arrivati da: 3 liberi per 2 tecnici, un contropiede finalizzato da Dozier perché non era tornato in difesa, 2 panieri da totali 5 tocchi sul ferro e 1 sul tabellone (contati). Non roba di qualità. Devi capire il momento della tua squadra. Devi conoscere il trend dei tuoi avversari. Darius come prima opzione offensiva dopo Bryant: ha fatto una bruttissima figura, foraggiata però dal suo coach. A livello EL Thompson non è mai stato un polo offensivo.

2 – KINGS of the FOURTH (?). In #2 l’ultimo decisivo quarto è terminato 29-16. In Rs il Pana è stato l’indiscusso sovrano dei quarti periodi: nelle somme è +29. Il secondo è stato proprio l’Efes: +16. Il dato è tipicamente Pana: deriva anche dall’abitudine a selezionare i momenti e gli sforzi, una delle regole Atamaniane. In #1 ha funzionato, in #2 no. Nella prima partita, l’Efes ha sofferto la paralisi offensiva auto-inflitta e prolungata (Larkin e Poirier sono rimasti seduti ben più di 4 mins), ma anche una prova incredibile di Hernangomez (pto 3), nonché il fatto che la difesa dei Greci era attiva di suo, non solo nello sfruttare le scelte di Banchi. Prima della tripla inutile di Larkin, solo 8 imbucati dai Turchi. Ogni fattore descritto si è capovolto in #2, aggiungendo che il gigioneggiare pensando di potere chiudere ogni gara “at will” a volte si ritorce contro Ataman, anche per eventi esterni (pto 3BIS). Inoltre, nel Pana, gli uomini che “devono” devono segnare ne hanno messi meno di quelli che “non importa” se non segnano: Osman e Grant 16 + 11 (ma erano 12), Nunn e Sloukas 14 + 9.

3 – JUANCHO & VINCENT. Lo Spagnolo ha avuto una #1 leggendaria, contribuendo soprattutto a ottenere il citato pareggio nel terzo parziale che ha invertito i destini del confronto: 20 + 16, con 3 rec, 3 ass, nessuna persa, 7/7 da 2, 40 di valutazione (!!); in #2 tutto il contrario, anche se non è l’impegno a mancare, a differenza del disperante fratello. Poirier è impegnato a sfruttare il buco chiamato Lessort nel roster Pana, Gabriel e Yurtseven non possono compensare la mancanza. Quindi il lungo Efes, in due gare, ha medie a 16.5 + 9 in 26 mins, mentre in RS erano 10 + 5 in 21’. In generale, visto che questa è la serie più difficile per talento e potenza messi in campo, si può dire che Efes è in vantaggio ai punti e pare trovarsi all’interno del confronto più a suo agio del Pana.

3BIS – MA CHE SCHIFO. Che un atteggiamento arbitrale arrivi a tale punto da fare quasi dare ragione ai modi di Giannakopoulos, significa che la misura è colma. Non solo incapaci, molti refs arbitrano con la schedina delle caselle da crocettare. Tecnico alla panchina: x. Infrazione di 5 secs: x. Fallo in attacco per gamba estesa dell’attaccante: x. Quello che è capitato a Oaka a 2:11 dal termine e che ha trasformato un +6 Pana in un 11-3 Efes è semplicemente schifoso. Se quello è fallo per estensione volontaria della gamba, Belinelli ha finito di giocare per esempio. Il mondo arbitrale è circondato, pesantemente, da parte di tutte le franchigie: ma dovrebbero esaminare attentamente sé stessi, prima di intraprendere la professione (perché tale è).

4 – OLTRE LO STRETTO. Nella parte orientale di Istanbul si sono giocati due atti di un probabile addio, che potrebbe essere molto più lungo di altre 3 gare. Mi riferisco al fatto che i giocatori di Parigi, quelli principali, sono più citati per il mercato che per i PO. Oltre a essere potenzialmente destabilizzante, questo suggerisce che nessuno di loro stia considerando di restare; anche il coach è nel discorso. Dovesse davvero accadere, mi dispiacerà molto, perché il basket continentale ha bisogno di espressioni, sia tecniche che mediatiche, come PBB. Se #1 non era stata molto diversa dalla partita di RS vinta dal Fener col miracolo di NHD, #2 è durata in realtà 2 quarti: -23 all’intervallo. Le due partite sono effettivamente durate 6 quarti soltanto. In un punto più nascosto della differente profondità del roster il Fener sta vincendo la serie: costringere palle perse. PBB, nonostante la letteratura spesa sul loro modo di giocare, è stata la squadra con meno perse in RS (10.4, 2.6 a quarto quindi) e TJ ha avuto solo 2.2 perse/gara su 7.5 ass con una pg ratio di 3.4. Nei PO, invece, hanno avuto 21 perse ma sostanzialmente su 6 quarti (3.4 a periodo), e nella seconda Shorts ha avuto una delle rarissime gare (4 in tutto, compreso giovedì) da palle perse uguali o superiori agli assists: nessuna vinta dai Parigini.

5 – JASI. Secondo, non primo, in RS; alla guida di una potenza, non di una sorpresa; nulla di particolarmente innovativo tecnicamente o tatticamente. Non comprensibile se non a livello politico il premio di Coach of the Year dato a Jasikevicius.

6 – PALLE PERSE. In RS le squadre partecipanti ai PO hanno perso 11 palloni/gara. Nei PO (escluso il P-In) sono 12. Però sono esplose le Spagnole: 36 perse il Real, 27 il Barcellona, confermando come ci sia un problema di connessione coach-squadra in entrambe le realtà. Dall’altro lato, ASM con 8 perse/gara e OLY con 10.

7 – DIECI. Seguendo le ipotesi sul mercato dell’Olimpia, le scadenze contrattuali, le età dei componenti il roster, e anche qualche voce, potrebbero essere 10 su 17 i nuovi arrivi a Milano. La cifra è disperante se considerata rispetto al passato, dove rivoluzioni da 7 a 9 giocatori nuovi non hanno prodotto nulla; confortante se vista sotto un altro aspetto. In Italia c’è un solo giornale da seguire quando il tema è basket–mercato: non è grande e non è sportivo, abita proprio sotto le Alpi. Se lì viene scritta una cosa, per es. che Milano è in testa nella competizione a un determinato giocatore, la notizia è almeno potabile. Quindi i 10 nuovi dell’Olimpia potrebbero essere motivati dal dare un parco-giocatori utile a TJ Shorts. Mirotic non è utile a Shorts; Shieds è poco utile a Shorts, LeDay è molto utile a Shorts, Thompson potrebbe essere utile a Shorts (ma c’è già Bolmaro), Antonio Blakeney è utile a Shorts (ma poco a Messina, caratteri a confronto) e potrebbe avere capito che, arrivasse Micic, i suoi minuti allo Hapoel sono finiti.

8 – SBRODOLARE. Il Real è una sbrodolata continua, ingiustificabile. Palle perse, proteste, piagnistei. Ogni, sottolineo OGNI decisione arbitrale è condita da almeno un Madrileno che si lamenta; persino le squadre più capillari nelle contestazioni hanno un ritmo di 1/2 o 2/3. I Blancos no. Infatti Mateo, per esempio, becca un secondo tecnico dopo 46 secs di secondo tempo (#1 al Pireo), o i giocatori protestano per una tarantella da 8 passi chiamata a Tavares. Il punto è anche culturale: a forza di protestare si perde il contatto con la realtà del gioco e delle regole; l’idea che dopo due o tre proteste ti fischino qualcosa a favore è senza dubbio nata dalla scarsità arbitrale, ma è ormai penetrata in maniera profondissima in qualche squadra. Alcune realtà sono coscienti di recitare una parte per ottenere qualche fischio, mentre altre ci sono talmente dentro da avere perso la misura, come se la protesta fosse un fondamentale quanto i rimbalzi o la difesa. Alla fine di #2, persa di 6 subendo rimonta del Pireo da +13, il plus/minus totale del Real era -30, solo Hezonia positivo in doppia cifra. Colpa degli arbitri, ovvio. Mateo ha dichiarato che il Real non protesta mai post-game: falso ovviamente, ma per favore fatelo. Dopo. Perché le loro gare sono inguardabili.

9 – ASM. Montecarlo ha solidità che gli sprazzi del Barcellona non riescono a tamponare. Hanno rifirmato Diallo, e lui ha ripagato con 21+6 nella seconda gara, 7/7 dal campo; si è unito al 9/9 di Jaiteh. Per i ragazzi di Spanoulis anche 28 ass su 34 possessi andati a buon fine, una percentuale straordinaria. Il Barcellona ha perso entrambe in doppia cifra e sempre sullo stesso punteggio (80, 79): finora un muro di fronte a loro, nonostante Punter sempre e altri a turno (Parker, Brizuela, il loro Fall) provino a dare qualità. Purtroppo hanno da scontare punti deboli in panchina: uno sempre (Penarroya) e uno che quando non è in panchina è più dannoso (Willy).

10 – EVAN FOURNIER. Dal campo complessivamente 9/30 (3/18 da 3) e solo in #2 è andato in lunetta. Malissimo al tiro finora nella serie, ma nessuno al Pireo ne è triste: lui servirà a Dubai. Lo hanno comprato per quello: evitare l’ennesima beffa della squadra capace di giocare meglio di tutte ma sconfitta alla fine.