Per battere il Maccabi a Tel Aviv senza tre giocatori (poi quattro per il colpo alla mano destra subito da Fontecchio, a parte il capo allenatore) sarebbe servita una prestazione perfetta dei “superstiti”, tutti. Ma l’Olimpia è andata a strappi, ha giocato alla pari i primi nove minuti, ha provato sempre a rispondere anche quando sembrava sull’orlo del crollo all’inizio del secondo tempo ma non è mai stata davvero minacciosa. Il 6/24 da due del primo tempo è sintomatico della superiorità interna del Maccabi. Quando Colton Iverson (13 nel primo tempo) è stato forzato in panchina dal terzo fallo l’Olimpia ha avuto il suo momento migliore passando da meno 23 a meno sei. Poi le energie sono finite e il Maccabi ha ripreso il controllo ed è volato via ma l’Olimpia ha tenuto finendo a meno 10, 92-82.
IL PRIMO TEMPO – Il Maccabi parte caldo nel tiro da tre. Ohayon e Smith ne mettono due veloci e costruiscono il primo vantaggio giallo anche se l’Olimpia ribatte colpo su colpo ma con canestri ravvicinati (Raduljica) o tiri liberi (Abass fa 4/4). La schiacciata di Sanders che risponde a quella di Iverson a rimbalzo, poi due liberi di Raduljica pareggiano la gara a quota 12 dopo cinque minuti. L’Olimpia mette la testa avanti sul 16-14 quando Abass completa il suo primo eccellente quarto con una tripla. Al primo giro di cambi però l’Olimpia è corta mentre il Maccabi può alzare la pressione. Rudd e Landesberg segnano da tre, Iverson è una presenza dentro l’area sul pick and roll. Il Maccabi allunga a più otto in un attimo, fuga tamponata da quattro punti di Ricky Hickman. Alla fine del primo quarto è 26-20 per il Maccabi. Sanders da tre accorcia, poi McLean mette un libero, ma il Maccabi continua a segnare da tre, questa volta con il veterano Guy Pnini, e dopo due minuti e mezzo del secondo quarto forza il time-out di Cancellieri sul 33-24. Ma il vantaggio cresce perché il tiro da tre di Milano non entra anche quando la difesa è scoperta, Macvan vive una serata complicata al tiro (0/5) e il Maccabi può scegliere su chi sbilanciarsi. Il terzo fallo di Raduljica costringe Cancellieri ad un nuovo time-out e a giocarsi la carta dello “small ball” con Macvan da “5″ sul meno 14. Con due canestri di Sanders (11 nel primo tempo ma con 4/12) l’Olimpia riduce il divario prima di incassare un 5-0 personale di Gal Mekel incluso un buzzer-beater che vale il 51-35 dell’intervallo.
IL SECONDO TEMPO – Il terzo quarto comincia però in modo deludente, molle nel rientrare in difesa e così il Maccabi piazza subito un 7-0 che dilata lo svantaggio a 23 punti, sul 58-35. Dopo il time-out di Coach Cancellieri, Sanders mette due triple e la difesa lo sostiene. La risposta dell’Olimpia è un 8-0 che ribalta il time-out su Bagatskis. L’Olimpai improvvisamente diventa fluida in attacco, costruisce buoni tiri, riesce a correre, innesca Macvan (nove nel periodo) e ritorna a meno sei sul 64-58. Qui viene respinta da un canestro di Ohayon e due liberi di Seeley. Alla fine del terzo è 70-61 per il Maccabi che però sembra aver superato il momento più difficile. All’inizio del quarto cavalcando l’energia di Simpson ma soprattutto un nuovo passaggio a vuoto in attacco dell’Olimpia, il Maccabi scappa via di nuovo a +15 sul 78-63. Qui l’Olimpia non molla anche quando Sanders esce con un crampo. Il finale è 92-82.