Da un articolo pubblicato il 13 aprile 2013 su un altro sito che tratta di basket scrivevo : “Se sono una televisione che vuole vendere un prodotto completo devo per forza comprare il “gold”, con regular season e playoff completi abbinato al “silver” che ha, oltre alla seconda scelta, gli eventi, se no propongo un’offerta monca…”. Non so se chi tratta i diritti televisivi vaga per siti, blog e newsletter e sia incappato in questa mia affermazione o se ci sia capitato casualmente o se qualche nuovo direttore o politico referente sia un appassionato di pallacanestro, ma questo è capitato in Rai.
Il pacchetto “silver”, quello con eventi (All Star Game, SuperCoppa e soprattutto Final Eight di Coppa Italia) ed i secondi diritti di campionato si è riaccasato nell’azienda di stato, lasciando a bocca asciutta SportItalia, Nuvolari e quell’Italia 2 che veniva ultimamente data come certa acquirente di questo pacchetto. Poi sfogliando pagine illustri e meno titolate, tutti concludono che la stagione potrebbe essere quella del rilancio del movimento basket, perché Milano (come è sempre accaduto in diverse stagioni da quando esiste un campionato) nel bene e nel male è il metro di paragone e giudizio di tutto il movimento, va bene. Ci sono stati momenti in cui ad eccellere erano altre grandi squadre, ma alla fine si tornava a chiedersi: “… e Milano?”. Ora Milano grazie alla presenza e alla firma Armani è tornata ad avere grande credibilità e quest’anno gli scommettitori giocano su chi saranno le sfidanti in Italia e come andrà in Eurolega. Nella presentazione si è pompato molto il fatto dell’Instant Replay su tutte le partite.
Premessa: siccome sono il regista che l’ha battezzato in tv, grazie all’iniziativa di Flavio Tranquillo e al supporto di Sky, sarebbe stato simpatico da parte delle autorità di Lega e Federazione una citazione su chi e come sia stato importato (perché negli Usa già si usava….) nel campionato e a seguire in Eurolega. Anyway, non è questo comunque il punto. Il fatto vero è che con questa richiesta il nuovo Presidente di Lega e con la benedizione di Petrucci, vuole, con un termine abusato nello sport “alzare il livello” delle produzioni televisive delle locali. Perché costrette ad avere una tecnologia non limitata alle 2/3 telecamere (spesso della Barbie) usate sinora ma almeno di 5 telecamere di cui 4 presidiate, cioè con un operatore a manovrarle e la quinta fissa sugli orologi di gioco. Replay su sistemi digitali che consentano il ricupero immediato delle azioni incriminate e replay pertinenti alla partita. Questo comporta soprattutto la creazione di squadre di lavoro costanti, composte non solo di tecnici validi ma anche con una conoscenza solida del gioco: perché puoi essere anche essere il più bravo cameraman del mondo, farai delle immagini bellissime, ma se non sai chi e perché devi inquadrare tizio anziché caio e cosa ha fatto sempronio, mancheranno sempre diversi centesimi per fare un Euro (adattamento del vecchio detto). Poi plaudo all’iniziativa dell’Inno, l’ho sostenuta in tempi molto passati e in questo momento di globalizzazione lo trovo più pertinente che mai. L’unica perplessità è che ci sono diverse squadre nelle quali per trovare un italiano bisogna entrare nello spogliatoio e quindi la classica panoramica sui Primi Piani dei giocatori potrebbe essere imbarazzante.
Per fortuna c’è il pubblico: almeno quello canterà…