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I precedenti non contano: contro Piacenza, per Urania sarà una gara molto più complicata di quanto non dicano i raffronti in A2 fra le due compagini.

Milano, dall’approdo nella seconda serie nazionale, che si trattasse di campionato o Supercoppa ha sempre battuto la formazione emiliana. L’anno scorso gli uomini di coach Villa sono usciti vincitori sia dal dall’Allianz Cloud che dal PalaBanca, il cui parquet questa stagione è già stato violato per ben due volte dalla formazione meneghina: in Supercoppa (84-77) nel girone eliminatorio e nel match di andata di campionato conclusosi 101-96 dopo un tempo supplementare.

Il 4-0 in favore di Urania però, ribadiamo, non deve ingannare. La banda di coach Salieri infatti, rispetto all’ultima volta in cui le due squadre si sono affrontate, ha cambiato decisamente passo acquisendo sicurezza e consapevolezza dei propri mezzi. Così si spiegano le quattro vittorie in fila con cui l’Assigeco si presenterà sabato sera al PalaLido, campo dove gli ospiti proveranno ad allungare ulteriormente la propria striscia e migliorare l’attuale quinto posto (a pari punti con Capo d’Orlando) in classifica.

La situazione di Urania

Il rendimento di Urania invece nelle ultime quattro uscite è stato decisamente ondivago e incostante visto che i Wildcats hanno alternato sempre un successo a una sconfitta. Per vedere Montano e compagni esultare due volte consecutivamente bisogna tornare alle gare di inizio stagione contro Biella e proprio Piacenza, due affermazioni esterne che non devono sorprendere: in trasferta Milano finora è risultata decisamente più efficiente (4 vittorie e un solo ko) rispetto a quanto fatto all’Allianz (1-4 lo score casalingo).

L’ultimo “urrà” contro Treviglio 76-65 ha ulteriormente allargato il divario tra le due voci statistiche ma, lasciando stare per un attimo i numeri, i due punti ottenuti contro un’inseguitrice insidiosa non possono non esser stati accolti con sollievo dallo staff milanese. Urania però, capace di sbarazzarsi della Blu Basket solo nell’ultimo quarto di gioco, per avere la meglio su un’avversaria in fiducia come Piacenza dovrà alzare il livello del proprio gioco su entrambe le metà campo.

Il roster piacentino

Difensivamente, l’obiettivo primario sarà provare a fermare il terzo miglior realizzatore del girone Markis McDuffie. L’ala statunitense sta viaggiando a oltre 22 punti col 46% da tre punti numeri con cui, in più d’un occasione, è risultato decisivo per i suoi. Piacenza però non vive solo delle invenzioni e delle capacità realizzative del prodotto di Wichita State.

In suo aiuto infatti, ad allargare il ventaglio delle soluzioni offensive dell’Assigeco, spesso occorrono sia Tobin Carberry (guardia USA da 15 punti di media) che Luca Cesana, alla miglior stagione in carriera fino a questo punto (10,7 punti, 4,1 rimbalzi e 3 assist). Assieme a loro tre, il quintetto di coach Salieri può poi contare sull’esperienza di un veterano come Matteo Formenti e sull’intensità di un ragazzo in crescita come Lorenzo Molinaro, al secondo anno in Emilia.

Dalla panchina invece, si alzano portando energia e vitalità Federico Massone (oltre 7 punti e quasi 4 assist di media per lui), i due classe ’97 Tommaso Guariglia e Giovanni Poggi e i due under 20 Alessandro Voltolini (in prestito da Trento) e Nemanja Gajic, serbo ma di formazione cestistica italiana.

Spunti e tendenze

Le qualità e le caratteristiche dei singoli di un roster così assortito fanno sì che Piacenza tenda a segnar tanto (82,2 punti di media) ma, allo stesso tempo, a concedere più di qualcosa in difesa. Milano dunque, se da un lato avrà sicuramente le mani piene nella propria metà campo, nell’altra potrà far valere la propria pericolosità sugli esterni e la mobilità di Langston per colpire una retroguardia tutt’altro che impenetrabile (oltre 82 i punti concessi di media da Piacenza, tra le peggiori in questo dato statistico).

In aggiunta, per strappare poi i due punti sarà decisivo sia limitare il numero dei palloni persi che alzare le percentuali al tiro, tanto a cronometro fermo (nessuno nel girone tira i liberi peggio di Urania) quanto da oltre i 6,75 metri (31%).

Detto ciò, visto come per entrambe il pitturato rappresenti il terreno di caccia prediletto (prime per tiri da due tentati e realizzati), sarà interessante vedere come le due formazioni si contrasteranno in area e, parallelamente a questo aspetto, come emotivamente sapranno incanalare il match sui propri binari preferiti. Le motivazioni infatti non mancheranno da una parte e dall’altra: vedremo chi delle due, sfruttando l’inerzia data dagli ultimi successi, saprà farle valere maggiormente e in questo modo riuscirà a dare concretezza alle proprie ambizioni di vittoria.