Il basket partenopeo vede chiudere il suo secondo anno solare. Un primo anno di assestamento per la nuova società di Maurizio Balbi che ha concluso, seppur con qualche difficoltà, in maniera più o meno positiva la sua prima stagione professionistica.
Nello specifico, dal punto di vista sportivo, è stato un anno che si è aperto con l’esonero di Demis Cavina, primo coach del Napoli Basket 2.0. Al suo posto Massimo Bianchi (a cui vanno i nostri auguri per il suo stato di salute) protagonista di un finale di campionato dove l’obiettivo principale era quello di salvare il salvabile. A lui il plauso di aver raggiunto un meritato, seppur modesto, decimo posto con 28 punti.
Poi, in estate, la ri-progettazione: la squadra che viene affidata ad un navigato personaggio quale Marco Calvani a cui gli viene affidato un roster destinato – sulla carta – a fare faville: la conferma di Brkic, il ritorno del “figliol prodigo” Valerio Spinelli, due americani da categoria superiore, la scommessa Traini (subito out per infortunio). Insomma, la qualità non manca.
Ma il primo squarcio di campionato non ha confermato le premesse. In 14 giornate la squadra ha collezionato 5 vittorie e 7 sconfitte. Attualmente al decimo posto in graduatoria. Ecco, questo è quanto dice la classifica ed ovviamente nulla da dire. Purtroppo, però, questa non riporta gli innumerevoli problemi che la squadra ha dovuto affrontare ultimamente. La normalità, infatti, è un concetto quasi mai conosciuto dalla squadra. Sicuramente gli infortuni hanno avuto un ruolo importante: è dagli inizi di novembre, infatti, che Calvani non ha mai potuto disporre del roster al completo. Oltre ai problemi fisici ci sono stati poi quelli societari che hanno inevitabilmente minato alla serenità del gruppo: l’annuncio delle dimissioni dell’a.d. Fabio Muro subito poi ritirate, lo STOP al palaBarbuto per morosità con la squadra che più volte ha dovuto allenarsi a Casoria e i presunti ritardi negli stipendi verso i giocatori stessi. Nemmeno la vittoria contro la capolista Verona e la prima in trasferta a Jesi hanno migliorato l’umore partenopeo. Ci sono stati, infatti, i malumori dei due americani: il primo, Jacskon, fermo ufficialmente per infortunio da due gare e più volte dato in partenza. L’altro, Brooks, dissidente nella trasferta di Biella per pendenze economiche ma, stando ai rumors, voglioso di approdare in qualche squadra di categoria superiore. Anche Spinelli, tornato in patria dopo i fasti dell’era Maione, ha deciso di abbandonare la società per dissensi nella gestione. “Napoli è sempre Napoli” – ha riferito il play – “ma così non posso andare avanti” . Gesto lecito sicuramente, ma da molti tifosi visto come un atto offensivo di un figlio di questa terra. I problemi nel gruppo sono aumentati, infine, con la partenza di Metreveli. Ufficialmente in Georgia da quasi un mese per un problema al visto. “L’emergenza per noi è la normalità– afferma Calvani– “arriviamo a 10 elementi in allenamento con quattro ragazzini.“
Nel frattempo, le parole di Balbi, seguite da quelle di Muro sulla conferma del progetto e la volontà di andare avanti. Anzi, entrambi più volte hanno sottolineato l’ingresso di un nuovo socio che dovrebbe portare non solo risorse fresche, ma anche capacità gestionali nella difficile macchina societaria. La società ha bisogno di solidità economica e il nuovo socio, a parole dell’attuale proprietà, può darla (ovviamente unita al contributo degli sponsor).
Giocoforza, il nuovo anno dovrà aprirsi con la ricerca assoluta di un comunione di intenti società-squadra-ambiente. Tutti che remino in un’unica direzione perchè sia chiaro una cosa: se il basket napoletano dovesse ancora fallire, a rimetterci non sarebbero soltanto gli imprenditori.
Dalla redazione, auguri di un Buon 2015 a tutto il mondo della palla a spicchi partenopea.