Con una squadra ancor più rimaneggiata per l’assenza di Demon Brooks (in rescissione), Napoli incassa la sua quarta sconfitta casalinga. In un pomeriggio di sano sport per la tanta passione mostrata da chi ama il basket, si impone Agrigento 61-69. Al termine, standing ovation per i partenopei.
La cronaca:
Partenza sprint per la Givova Flor do Cafè che dopo 2′ è avanti 7-0 (Brkic e Malaventura). La risposta degli ospiti non tarda ad arrivare con Evangelisti e compagni che si riportano sotto di due lunghezze (9-7) al 5′. Piazza e Williams firmano il parziale che regala, nel finale di quarto, il vantaggio ai siciliani per 18-20. In avvio di secondo quarto la squadra di coach Ciani approfitta della stanchezza degli azzurri ed allunga sul 31-42. Brkic accorcia lo svantaggio sul finire di tempo (36-44) ma è nella terza ripresa che la Givova Flor do Cafè trova la forza, e i canestri, per rimettere in piedi il match. Brkic è scatenato e riporta Napoli sotto di due lunghezze (44-46) ma è con il gioco da tre punti di Marco Allegretti al 27′ che i ragazzi di coach Calvani si riportano in vantaggio per 50-48. Agrigento si riporta avanti e con i liberi di Udom e Piazza allunga sul 57-61 al 38′. Napoli è imprecisa dalla lunetta ed il ferro sputa il canestro del possibile -2 di Andrea Traini. Dall’altra parte Saccaggi infila la tripla del 59-64 che chiude la partita. Vano il tentativo di rimonta finale con Ganeto che dalla lunetta fa 0 su 6.
E’ sicuramente una sconfitta che non ha il solito sapore: al Palabarbuto la squadra di coach Calvani ha sfiorato l’impresa di vincere contro la Fortitutdo Agrigento nonostante tutto.
E in quel “tutto” c’è veramente tutto.
Sei giocatori che hanno dato un segnale alla società e ai tifosi:“Noi ci siamo e vogliamo ancora esserci”.
Contro i siciliani non è bastato il tanto cuore messo sul parquet e l’entusiasmo di chi è accorso al palazzetto soprattutto per ringraziarli di essere scesi in campo in una situazione non certamente delle migliori. Anzi, la squadra ha lottato e dato tutto quello che aveva ed è infatti difficile individuare il peggiore in campo: in una gara in cui non hai nulla da perdere ti ritrovi un Brkic scatenato da 24 punti, un Allegretti mastino in difesa e con 13 punti a referto e un Traini sempre più intenzionato a lasciare un buon ricordo.
I padroni di casa ci hanno provato specie nel terzo periodo compiendo una rimonta di 8 punti e trovando anche il vantaggio. Poi nel finale, con le rotazioni ridotte all’osso e quindi la mancanza di energie, viene meno la lucidità specie dalla lunetta e la sconfitta diviene inevitabile ma questa – probabilmente – è la nota meno stonata che chiude una settimana travagliata
Ci hanno provato i ragazzi, onore a loro. Il pubblico lo ha capito e la standing ovation, nonostante la sconfitta, ne è la testimonianza. Anche gli applausi degli avversari, all’uscita dal parquet, sottolineano l’attaccamento e l’orgoglio che questa squadra ha avuto per l’ennesima volta.
La gara più importante, inutile a dirlo, è quella che si giocherà nei prossimi giorni, lontano dal rettangolo di gioco però. La società, che di fatto non ha dirigenza, potrebbe essere prelevata dai nuovi soci per ridare certezze a questo club. Situazione non certamente facile viste le pendenze che ci sono e che devono essere risolte quanto prima (Nas e stipendi in primis).
Saranno giorni di passione per l’ambiente partenopeo che oggi ha dimostrato di meritare una squadra di pallacanestro. Tutto l’ambiente, è ovvio, spera che questa settimana possa concludersi con la trasferta di Barcellona, prevista per domenica.