Siamo solo al primo turno ma i playoff di Serie A2 si fanno sempre più appassionanti. Tranne Capo d’Orlando, 3-0 su Ravenna, e Biella, che ieri ha conquistato il punto del 3-1 su Udine, tutte le altre sfide degli ottavi di finale avranno bisogno di garacinque per stabilire le qualificate ai quarti.
A Biella i padroni di casa hanno rischiato di vanificare il colpo esterno messo a segno in garadue con due quarti centrali scellerati, in cui Udine ha dato tutto quello che aveva salendo anche sul +10 prima di chiudere 47-52 il terzo parziale. Nell’ultima frazione tensione altissima, tanti errori e un ultimo sussulto bianconero con la schiacciata di Powell (54-56 al 34′), poi la rimonta rossoblu, avviata con il canestro del pareggio di Antonutti a 2′ dal termine e completata grazie alla freddezza in lunetta del numero 9. Per Udine, che aveva perso dopo pochi minuti Amici, infortunatosi in garauno, un’eliminazione amara dopo una buona annata che lasciava presagire un cammino più lungo in questa post season. Per i piemontesi un bel colpo ma la consapevolezza di dover evitare quei pericolosi passaggi a vuoto nel prossimo turno, quando di fronte ci sarà Capo d’Orlando, avversaria che non perdona il minimo errore e in serie positiva da ben 13 partite.
A Trapani è caduta ancora Treviso, ma se in garatre i siciliani avevano sofferto fino alla fine per evitare il “cappotto”, questa sera i veneti hanno bucato completamente la parte centrale della partita, subendo addirittura 51 punti. Clarke ispiratissimo (6/7 dal perimetro), Renzi sostanzioso e un Pullazi presente sotto canestro (13 rimbalzi) le chiavi del successo granata. Per Treviso, tradita dalla luna storta di Logan e Imbrò, si segnala solo la discreta prestazione di Tessitori, uscito comunque a capo chino nel confronto coi lunghi avversari.
Piange anche Rieti, costretta allo spareggio da una Forlì che dopo un avvio shock (2-13 al 4′) ha saputo reagire rientrando in corsa già prima della fine del quarto. Ancora un allungo ospite nella seconda frazione, nonostante diversi tiri aperti sbagliati (24-34 al 16′), ma Bonacini in lunetta è glaciale e i romagnoli limitano i danni prima del riposo. Al rientro dagli spogliatoi è Carenza, con le sue uniche due triple della serata, a spingere Rieti sul massimo vantaggio (39-52 al 23′) ma a quel punto sale in cattedra Marini che con rimbalzi, recuperi, stoppate e punti permette ai padroni di casa di agguantare il pareggio al 30′ infiammando il proprio pubblico. Negli ultimi 10′, ancora grazie al suo numero 13, Forlì aumentava i propri giri dando il via allo sprint finale con il canestro dall’arco di Lawson al 38′, una spallata a cui i sabini non riuscivano più a rispondere.
Il capolavoro più grande lo hanno compiuto Verona e Treviglio. Gli scaligeri, dopo la gran paura vissuta in garadue, hanno espugnato due volte il campo di Casale Monferrato, legittimando un meritato passaggio del turno. Difesa, dominio a rimbalzo e un gran secondo tempo le armi con cui gli uomini di coach Dalmonte hanno completato l’opera dopo il primo blitz compiuto due giorni fa. I rossoblu, pur controllando la gara per tutto il primo tempo, si sono sciolti dopo la tripla del sorpasso siglata al 22′ da Severini, non riuscendo più a tornare in vantaggio a causa di un abuso del tiro pesante (6/27). Verona è andata spesso e volentieri da Poletti e il suo lungo è stato protagonista nello strappo con il quale i gialloblu si sono impadroniti del match e della serie.
Treviglio, a differenza di Verona, era con le spalle al muro ed ha reagito da grande squadra con una prestazione di grande spessore; in chiaroscuro le prove di Sherrod ma soprattutto di Person, con Akele ritrovatosi troppo solo a combattere. Partita gradevole al PalaMaggitti, strappi minimi da ambo i lati e primo vero sussulto orobico concentrato fra il 24′ ed il 30′; i padroni di casa tengono duro, dando l’illusione di poter vincere anche stavolta, ma Nikolic spariglia le carte in tavola e Caroti con Borra blinda un successo pesantissimo che porta tutti nuovamente in Lombardia per giocare la “bella”.
Si va allo spareggio anche nella serie fra Bergamo e Mantova, con gli “Stings” che dopo aver restituito il vantaggio del campo ai gialloneri in garatre, hanno sciorinato una super prestazione giocando 30′ di altissimo livello. Veideman ha chiuso con 25 punti e 4 assist, 20 punti (con 5/7 da 3) per Visconti mentre sul fronte opposto Roderick è stato lontano parente del leader di cui ha bisogno la truppa di coach Dell’Agnello per proseguire la strada in questo splendido playoff.
Infine la serie più avvincente di questi ottavi di finale, la battaglia fra Latina e Montegranaro che ha visto i pontini prevalere per 86-83, rimandando la sentenza a mercoledì prossimo. Primo tempo appannaggio dei marchigiani che, preso in mano il comando delle operazioni, hanno controllato i primi 10 minuti. Nel secondo quarto è stato Carlson la luce che ha illuminato il cammino della band di coach Gramenzi; l’ala americana, 23 punti in 24 minuti con 4/5 dall’arco e 6 rimbalzi, ha trascinato i neroazzurri insieme con Lawrence (21 punti e 8 assist) verso un successo difficilissimo, reso ancor più arduo dal canestro di Palermo in avvio di ripresa (37-49). La squadra di Cesare Pancotto rintuzza ogni tentativo di rimonta e sembra poter controllare fino al 40′, ma 5 punti consecutivi di Cucci (13+8) ad inizio dell’ultimo quarto danno il via alla rimonta dei padroni di casa. Trovato il sorpasso 4 minuti più tardi, Latina conquista pesanti rimbalzi in attacco col duo Baldassarre-Cucci e nonostante un Amoroso irriducibile, evita la beffa del supplementare grazie all’errore di Corbett sulla sirena.