La Fortitudo, giocando la canonica gara settimanale, mette in campo tutta la sua energia e tutto il tasso tecnico di cui dispone. Per Piacenza, sponda Bakery, non restano neppure le briciole di una gara che già dopo cinque minuti è, di fatto, già conclusa.
Due sono gli interrogativi che restano dopo questa partita: il primo è come abbia potuto la compagine allenata da Antimo Martino ( sempre piu’ acclamato dal popolo biancoblu’) perdere la gara di andata se non rifiutandosi di giocare e, la seconda e probabilmente piu’ importante: perché mai la effe scudata ha dato il suo assenso al rinvio della gara di Mantova proprio tre giorni prima della partita piu’ importante della stagione, quella con Montegranaro che, dati gli esiti, oggi rende ancora aperto un campionato che probabilmente sarebbe già concluso? Misteri.. verrebbe da dire… che resteranno tali sperando divengano ben presto un trascurabile ricordo.
Nel dopo partita è Castelli la voce, peraltro dimessa, di Piacenza ( peraltro il migliore a nostro parere dei suoi); “La disparità è stata evidente, non siamo praticamente mai stati in partita. Oggi era un passaggio importante per approcciare in maniera corretta la partita di domenica prossima in casa con Imola da cui passerà la nostra battaglia per la salvezza, che ovviamente è il nostro primario obiettivo”
Di tutt’altro tenore le parole di Antimo Martino “Sono chiaramente soddisfatto. Soddisfazione perché per l’ennesima volta abbiamo compreso che l’approccio alla gara sarebbe stato importante, perché basta un attimo per rendere difficile una partita che ha evidenziato un divario tecnico importante. Queso perché i ragazzi sono stati nella partita sia con la testa, sia con il gioco e quindi a loro dico bravi. Da qui alla fine non dobbiamo lasciare nulla al caso; siamo stati seri dall’inizio alla fine: abbiamo spinto ed eseguito. Il fatto di rimanere e continuare a fare quello che abbiamo fatto per tutta la stagione senza lasciarci condizionare dall’entusiasmo e dalla vicinanza di un obiettivo che vogliamo fortemente, ma di cui è ancora un po’ prematuro parlare sarà ciò che ci farà raggiungere quello che ci siamo prefissati. I tifosi cantano la serie A? Lo dicono “i ragazzi”, speriamo di dirlo presto anche noi”
LA CRONACA
La Fortitudo sin dalle prime battute del match mette in campo energia e attenzione; di contro Piacenza gioca come se la partita fosse segnata in partenza. Un attimo sul 2-3 poi il primo parziale di 9-0 ( che diventa 14-3) da alla Fortitudo il vantaggio in doppia cifra. Hasbrouck sugli scudi, ma anche la solita verve di Guido Rosselli per scardinare sin dai primi attacchi la fragile difesa Piacentina. La reazione è sterile, Antimo Martino può iniziare dopo la metà del primo periodo a ruotare tutti i suoi uomini ( anche un po’ di assaggio di parquet per il rientrante Cinciarini ) con la capolista che mantiene Piacenza ad una distanza di sicurezza di una decina di punti. Si va al primo mini riposo sul 23-14.
In apertura di secondo quarto la Fortitudo si “addormenta” dopo aver raggiunto il massimo vantaggio su una tripla di Hasbrouck ( per lui 13 punti nei primi 11 minuti) sul 29-16; Piacenza imbrocca qualche buon attacco e qualche buon penetra e scarica piazzando un discreto parziale (9-0) che riporta gli uomini di Di Carlo a 4 punti, complici troppe palle perse dalla effe e un impatto non positivo della panchina biancoblu.
Martino corre ai ripari: time out e pronto reinserimento di Leunen e Rosselli che mandano piu’ e piu’ volte a facili appoggi Giovanni Pini ( 14 per lui all’intervallo con 6/7) per un nuovo e deciso allungo (8-0 per il 37-25 con la quarta tripla di Hasbrouck). Piacenza cerca di restare aggrappata alla gara giocando decentemente in attacco ma subendo gli scarichi sui canestri in avvicinamento di Pini fino ad allargare il divario al massimo vantaggio del minuto 19 sul 50-34. All’intervallo una buona Fortitudo in attacco (54% al tiro globale con il 56 da 2) contro una Piacenza che non va oltre il 38 disegnano al meglio il divario tra le due squadre che di fatto è lo specchio del divario in classifica.
Dopo la pausa lunga la Fortitudo torna sul parquet con la determinazione di chiudere in breve tempo la gara. Il parziale di inizio quarto è di quelli che non ammettono repliche (7-0) e sul 57-36 iniziano a scorgersi i titoli di coda su questa 25.a fatica. Piacenza continua nella sua partita – non partita navigando sul -20 e subendo un terrificante 5/5 dalla lunga nel periodo. Con un divario tale Martino può far passare importanti minuti sul parquet a Cinciarini ( che riprende confidenza con la retina con due triple nel quarto) e a Delfino ( che torna a calcare le tavole del PalaDozza dopo 15 anni…) che tra una cosa buona e l’altra magari meno in ogni caso riprende comunque confidenza con il basket giocato dopo una stagione alquanto travagliata. Sulla tripla dall’angolo di Benevelli la Fotitudo tocca il +25 sul 73-48 per chiudere il quarto con un rassicurante +22. In pieno “garbage time” e con la Fossa dei leoni impegnata nei cori ai singoli interpreti ( tra il serio, il faceto ed il “vietato ai minori”) di questa per il momento solitaria cavalcata, Piacenza sbarella completamente nei primi 4 minuti dell’ultimo periodo. Dopo aver messo a segno i primi due punti del quarto subisce un ulteriore inquietante parziale (16-0) dalla capolista trascinata dal “cabeza” che segna e dispensa cioccolatini per i compagni fino al massimo vantaggo, che sarà mantenuto fino al termine di +34 ( 94-60). C’è tempo per andare tutti a referto e per “limare” ancora il record di valutazione, cho oggi tocca lo strabiliante 145 che piu’ di ogni altro dato rappresenta la forza di questa indomabile Fortitudo. Ancora tre vittorie, nelle cinque gare che mancano, per l’apoteosi… senza dimenticarci che nel prossimo turno Montegranaro – Verona non sarà certo una passeggiata per Amoroso & co.
Pagelline
Fortitudo: Delfino 7; Cinciarini 7; Mancinelli 7; Franco s.v., Benevelli 6,5, Leunen 6,5, Cinti s.v., Venuto 6,5, Rosselli 7,5, Fantinelli 6, Pini 8; Hasbrouck 8. All. Martino 7,5
Piacenza: Castelli 6+, Green 6, Spera 6,5, Cassar 5, Guerra 5, Pederzini 5, Pastore 4,5, Voskuil 6, Bracchi s.v. All. Di Carlo 5.
Arbitri: Gagliardi, Gagno, Pazzaglia 6.
I NUMERI
FORTITUDO BOLOGNA – BAKERY PIACENZA 98-64 (23-14) (50-36) (78-56)
Fortitudo: Delfino 9 (2/5, 1/3), Cinciarini 10 ( 1/4, 2/2), Mancinelli 13 ( 2/6, 2/3), Franco 1 ( 0/1, 0/1), Benevelli 6 (1/5, 1/2), Leunen 2 (1/2), Cinti 2 (1/4), Venuto 6 (0/1, 2/2), Rosselli 12 (6/6, 0/1), Fantinelli 2 (1/5), Pini 16 (7/9), Hasbrouck 19 (3/4, 4/7). All. Martino
Piacenza: Castelli 13 (4/11, 1/4), Green 11 (4/5, 1/6), Spera 14 (6/9), Perego ne, Cassar 6 (2/6), Guerra (0/1, 0/1), Pederzini 6 (3/9), Pastore 3 (0/1, 1/5), Voskuil 11 ( 1/2, 3/6), Bracchi, Orlandi ne. All. Di Carlo
Arbitri: Gagliardi, Gagno e Pazzaglia
Statistiche di squadra: Tiri da 2 punti: Bo 25/52; Pc 20/44. Tiri da 3: Bo 12/21, Pc 6/22. Liberi: Bo 12/19, Pc 6/8. Rimbalzi: Bologna 40 ( 30+10, Benevelli 9) Piacenza 38 (30+8, Spera 9). Assist: Bo 36 ( Leunen 8), Pc 19 ( Green 9).
Spettatori: 5.570 (sold out)