Può un testa-coda dall’esito apparentemente scontato emozionare e divertire, sfuggendo totalmente ai pronostici della vigilia? Si, se si parla di pallacanestro è bene ricordare che tutto è possibile.
Cassino, fanalino di coda ad Ovest, con un misero record di 1 vittoria e 14 sconfitte nel girone di andata, compie un capolavoro nell’anticipo che ha aperto la sedicesima giornata della serie A2 abbattendo la capolista Virtus Roma.
Difficile tracciare il confine fra i meriti della matricola ciociara, trascinata dal neo arrivato Hall, e i demeriti di una squadra che deve interrogarsi sulle sue crepe difensive, una difficoltà sempre più evidente che ha provocato, nell’ultimo mese, un sensibile aumento dei punti subiti rispetto alle 11 partite precedenti. Gli oltre 85 di media concessi alle avversarie nelle ultime cinque uscite (91,6 se si considerano solo le ultime tre trasferte), rappresentano un problema su cui coach Bucchi e il suo staff dovranno riflettere per trovare rapidamente la soluzione.
Così continuando, la strada che porta al piano superiore potrebbe diventare assai complicata e tutti, da Bucchi in giù, sono consapevoli che cercare la risalita in serie A attraverso l’inferno dei playoff potrebbe essere una missione tutt’altro che facile. Il percorso è ancora lungo ma, probabilmente, al mosaico giallorosso manca un tassello in grado di completare l’opera, fare finta di nulla adesso potrebbe costar caro ad aprile.
Cassino, che con Scafati aveva già dato segnali di risveglio dominando per due quarti prima di crollare nella ripresa, ha sfruttato pienamente l’entusiasmo generatosi con l’arrivo di Mike Hall, fuoriclasse straordinario che ha indubbiamente alzato il tasso tecnico dei rossublu, uniti nel remare tutti nella medesima direzione. Per salvarsi ci vorrà ugualmente un miracolo ma Legnano e il penultimo posto, almeno per 24 ore, sembrano meno distanti.
LA GARA Pepper e soci lasciavano subito capire le proprie intenzioni e dopo appena 5 minuti coach Bucchi era costretto a chiamare un timeout sul punteggio di 16-8 per i padroni di casa, con Castelluccia già salito a quota 9 punti, la metà del bottino che raccoglierà nell’arco di una gara chiusa con un pregevole 5/6 dall’arco, non male per un’ala di 202 che viaggiava fin qui con il 35% nelle triple.
Con gli occhi puntati su Hall, partito in sordina ma uscito fuori alla distanza, capace perfino di portar palla e smazzare assist (4), catturare rimbalzi (15) e infilare tiri impossibili, uno dei quali risulterà decisivo nell’indirizzare la contesa, il secondo periodo scivolava via in equilibrio e solo una fiammata di Moore, unico giallorosso con Sims a meritare la sufficienza nel gelido pomeriggio frusinate, permetteva ai romani di chiudere il primo tempo avanti 38-33.
Tanto equilibrio anche al rientro in campo dopo l’intervallo lungo, con Roma che provava a scappare, sempre ispirata dal suo playmaker (spettacolare l’assist dietro la schiena per la tripla del 48-53 firmata da Chessa), e Cassino brava a non disunirsi, cavalcando il talento di un Pepper “on fire” proprio nel momento chiave della contesa.
L’ex reatino, di passaggio anche nella Capitale durante il playout di A2 del 2016 (ma non scese mai in campo), con 25 punti, 9 assist e 6 rimbalzi ha contribuito pesantemente alla causa, ma portava ancora la firma di Hall il tiro del sorpasso al 35′ (70-69). Un paio di minuti più tardi l’ala americana centrava una tripla da oltre 7 metri (77-69), un colpo da vero campione, per freddezza ed esecuzione, che mandava al tappeto la capolista, colpevole inoltre di sbagliare l’inverosimile dalla lunetta (15/23 con un sanguinoso 0/4 sul -6 al 38′).
Pepper falliva maldestramente la schiacciata del possibile +8 dopo essersi infilato nel nulla della difesa avversaria ma per Roma era già notte fonda e la girandola di tiri liberi degli ultimi istanti non cambiava il finale di un copione decisamente imprevedibile.