Il derby della Capitale, giocato a 80 chilometri di distanza dalla Città Eterna, dura più o meno una quarantina di secondi; tanto il tempo trascorso dalla palla a due alla prima tripla insaccata da Landi su assist di Sims, due dei protagonisti della netta vittoria giallorossa. Da quel momento in poi il confronto si è trasformato in una “non partita“, anzi, in un netto ed inequivocabile dominio della Virtus sulla Leonis, probabilmente frastornata dal cambio della guida tecnica avvenuto appena 72 ore prima.
Tanto il lavoro che attende Luciano Nunzi, chiamato ad invertire una rotta che, ancora una volta, non è in linea con le aspettative e le spese estive sostenute dal club del Presidente Buonamici. Il tempo è tiranno e, se alle spalle c’è una Tortona che arranca senza dare segnali concreti di risveglio, davanti la zona playoff si allontana sempre di più.
Una zona playoff che, di contro, la Virtus spera di non dover prendere in considerazione nell’ottica di una risalita al piano superiore. La contemporanea sconfitta casalinga di Bergamo con Treviglio (terzo stop consecutivo per i gialloneri), infatti, ha fatto scivolare gli orobici al terzo posto, a -6 dai capitolini anche se con una gara in meno, partita che recupereranno domenica prossima sul difficile campo di Agrigento. Al secondo posto adesso c’è Rieti, forse la rivale più accreditata per la Virtus, reduce da due successi esterni consecutivi e attesa da un doppio impegno casalingo da sfruttare per avvicinarsi ancor di più alla vetta e lanciare ufficialmente il guanto di sfida alla Bucchi’s band.
LA GARA Una gara vera e propria non c’è mai stata. La Virtus è partita subito molto concentrata con un eloquente 7-0 in appena 3′. La timida reazione biancoblu, con Fall e Hollis, è stata subito bloccata grazie alle giocate di Sims sotto canestro, dove ha calamitato le attenzioni della difesa avversaria (9 falli subiti) e catturato 11 rimbalzi, firmando l’ennesima doppia doppia del suo straordinario campionato.
Coach Nunzi, già privo del regista Piazza, provava a ruotare gli uomini di maggior esperienza ma doveva fare i conti con una delle peggiori serate di Amici, uno dei pilastri del club di via dell’Arcadia; il suo misero 2/10 al tiro con 5 falli commessi e ben 6 palle perse, fotografano la serata negativa del numero 19.
La Virtus puniva ogni distrazione avversaria e, con un canestro del rientrante Sandri (discreti i suoi 14 minuti in campo), toccava il +17 dopo nemmeno 11 minuti di gioco. Con i lunghi biancoblu impotenti davanti allo strapotere dei loro dirimpettai, incluso un ottimo Alibegovic da 13 punti e 7 rimbalzi, era Loschi a cercare la scintilla giusta, ma la frenesia dei suoi compagni nel attaccare il canestro si rivelava un boomerang dagli effetti devastanti e gli ospiti allungavano fino al +20 del 19′ grazie ad uno dei tanti viaggi in lunetta di Sims.
Nel secondo tempo non arrivava l’auspicata reazione d’orgoglio dei padroni di casa, anzi, la Virtus mostrava ancor di più la propria voglia di vincere lottando su ogni pallone vagante. Imbarazzante, impietoso ed inatteso, si materializzava in apertura di ultimo quarto un clamoroso +29 (52-81 al 31′) grazie ad un piazzato di Alibegovic. I giallorossi alzavano il piede dall’acceleratore e la Leonis si toglieva la magra soddisfazione di vincere almeno il periodo di chiusura di un derby da dimenticare in fretta.