La Virtus Roma centra il bersaglio grosso frenando il tentativo di fuga di Bergamo che, in caso di successo, avrebbe messo una seria ipoteca sulla conquista della promozione diretta in serie A. Nella sfida fra i giganti del girone Ovest, non spettacolare ma squisita da un punto di vista agonistico, la Virtus ha avuto bisogno di un tempo supplementare per aver ragione dei lombardi che, magra ma importante consolazione, hanno difeso ampiamente il +22 conquistato nella partita d’andata.
I giallorossi l’hanno vinta con la testa, applicandosi in difesa (concessi 78 punti in 45 minuti ad una formazione che viaggia a circa 83 di media) e scegliendo quasi sempre il tiro giusto in attacco contro un’ottima difesa. A Bergamo, capace di restare sempre in corsa pur se con Roderick in campo solo 25 minuti limitato dai falli, resta l’amaro in bocca per una vittoria sfuggita negli ultimi due giri di lancette di un vibrante overtime, conquistato con un piazzato di Benvenuti a 12” dalla sirena finale dopo un’alternanza nel punteggio che ha caratterizzato gli ultimi 10 minuti di gioco.
Con questa vittoria la Virtus si riprende temporaneamente la vetta del girone, 26 punti contro 24, ma con una gara in più rispetto ai gialloneri, che si riallineeranno solo il 3 febbraio con la trasferta ad Agrigento.
LA GARA Come nell’anticipo di mercoledì scorso con Latina, anche nell’assalto alla capolista la Virtus iniziava col braccino corto, sbagliando tanti tiri aperti e non riuscendo a trovare gli spazi giusti per innescare Sims in area. Merito della buona difesa orchestrata da coach Dell’Agnello, bravo a catechizzare i suoi ragazzi e impostare il piano partita principalmente sull’aiuto e recupero difensivo per limitare il pick&roll avversario, un’arma che ha consentito ai gialloneri di forzare gli attacchi di Roma e di concedere solo 2 punti a Sims in tutto il primo tempo.
La partita non decollava in quanto a spettacolo anche a causa dei tanti contatti fisici (saranno ben 40 i falli complessivamente fischiati e potevano essere anche di più) e dei ripetuti errori al tiro su entrambi i lati del campo. Bergamo iniziava senz’altro meglio (7-11 al 6’) ma l’ingresso di Santiangeli, alla sua miglior prestazione della stagione con 13 punti, 4 rimbalzi e 8 assist, cambiava decisamente le carte in tavola; la sua voglia di spaccare il mondo era contagiosa per i compagni di squadra e Roderick ne pagava l’impatto ritrovandosi con 3 falli dopo appena 9’. Dell’Agnello però non si scomponeva, richiamava in panchina il suo numero 8 e cavalcava la fiammata offensiva di Fattori, 8 punti consecutivi, ultimo sprazzo degli ospiti in un primo tempo che si chiudeva con un break di 9-0 dei capitolini, parziale aperto da una tripla di Santiangeli e chiuso da due siluri di Landi, il secondo dei quali messo a segno proprio sulla sirena di metà gara.
Al rientro in campo Roderick commetteva subito il quarto fallo e la Virtus, tirando spesso e bene dall’arco, provava l’allungo (44-37 al 25’) pur perdendo qualche palla di troppo (5 nel parziale), un elemento che impediva una vera e propria fuga. Sims, probabilmente esortato da coach Bucchi negli spogliatoi, iniziava a prendersi qualche tiro in più contro la difesa a zona proposta da Bergamo e il suo fatturato cresceva nonostante i raddoppi sistematici, consolidando un vantaggio che Roma avrebbe mantenuto fino al 30’.
L’ultimo quarto si apriva nel segno di Roderick, 8 punti e un recupero in meno di un minuto, e gli ospiti, trascinati anche dalla regia di Taylor, mettevano la freccia spaventando Roma, a secco per oltre 3 minuti. Era Landi, confermatosi su alti livelli dopo i segnali di rinascita mostrati con Latina, a svegliare dal torpore i compagni, confezionando il nuovo vantaggio in collaborazione con Moore, ancora una volta troppo nervoso ma nella circostanza davvero abile nel realizzare un gioco da 4 punti per il 61-60 del 35’, unica magia di una serata in chiaroscuro terminata pochi istanti dopo con il quinto fallo.
Di lì in poi i due pugili, allo stremo delle forze, se le sarebbero date di santa ragione fino all’ultimo gong e nel finale dei regolamentari Sergio, Sims, Taylor, Santiangeli ed infine Benvenuti firmavano i colpi per il 70 pari che rimandava la sentenza di 5 minuti.
Nell’appendice, perso Roderick al 41 per cinque falli, Bergamo aveva ancora un paio di sussulti ma la spia della benzina era ormai accesa, rossa come il volto di Landi dopo la tripla del 78-75 o come le gote di Santiangeli, eccellente nello sfruttare il mismatch con Taylor con un movimento spalle a canestro che trovava il lieto fine. Il fallo antisportivo fischiato a Baldasso a 20” dal termine era utile soltanto per regalare un po’ di suspense in più ai quasi 2800 spettatori presenti ma non incideva sull’esito della sfida.
Virtus Roma – Azimut Bergamo 82 – 78 (14-19; 36-32; 55-48; 70-70)
VIRTUS ROMA: Spizzichino ne, Alibegovic 3, Lucarelli ne, Chessa 2, Moore 12, Sandri 5, Baldasso 4, Saccaggi 3, Landi 21, Sims 19, Matic ne, Santiangeli 13. All. Bucchi
AZIMUT BERGAMO: Augeri ne, Casella 7, Roderick 20, Taylor 21, Fattori 11, Zucca, Piccoli ne, Sergio 8, Benvenuti 11, Zugno. All. Dell’Agnello
ARBITRI: Di Toro, Dori e Catani.
NOTE: Tiri Liberi: Roma 10/15, Bergamo 20/21. Percentuali al tiro: Roma 30/71 (12/35 da 3, rd 39, ro 10), Bergamo 23/69 (12/37 da 3, rd 33, ro 8). Usciti per 5 falli: Moore, Roderick. Spettatori 2.745.