Un altro passo verso il traguardo. La Virtus Roma porta a compimento la prima delle quattro missioni da compiere fino al prossimo 20 aprile e supera, non senza fatica, una buona Agrigento, capace di riaprire più volte una gara che Roma ha condotto a lungo anche con ampio margine, risolta nel finale dalle scorribande incontenibili di Moore e Sandri, estremamente lucidi nel gestire un finale che poteva diventare molto incandescente.
Dopo la debacle di Rieti e la sosta di quindici giorni, Roma era chiamata al non facile compito di rispondere all’aggancio in vetta effettuato domenica scorsa dall’Orlandina. La risposta è arrivata, convincente, da parte di tutta la truppa giallorossa, incappata anche stasera in alcune amnesie evitabili, ma in generale molto più in controllo della situazione nel finale di partita, quel lasso di tempo in cui, quest’anno, spesso sono svanite vittorie che sembravano ormai acquisite (a Scafati, Trapani, Rieti e in casa con Capo d’Orlando).
Con almeno due di quei successi clamorosamente gettati al vento, Roma avrebbe già festeggiato il ritorno nella massima serie, un traguardo che invece è ancora tutto da conquistare ma che adesso dista soltanto due vittorie, da cogliere nelle ultime tre giornate di campionato.
Complice il turno di riposo forzato dell’Orlandina, infatti, la Virtus si è riallineata ai siciliani in termini di gare giocate (25) ma ha 2 lunghezze di margine in classifica ed il vantaggio negli scontri diretti (1-1 e +5). Tradotto in soldoni, questo significa che ai romani saranno sufficienti 2 successi nelle ultime 3 partite (a Treviglio, in casa con Scafati e a Legnano) per tagliare il traguardo a braccia alzate, indipendentemente dai punti che Capo d’Orlando raccoglierà nelle gare con Tortona, Latina (fuori casa) e Trapani.
E’ ancora presto per fare i conti, ma da stasera la strada sembra meno ardua di come appariva appena due settimane fa. La speranza è che i tifosi giallorossi, accorsi oggi in 2400, possano cogliere l’attimo e riempire finalmente il “vecchio gigante” dell’Eur fra due settimane, ultimo appuntamento casalingo della stagione regolare, quando a Roma arriverà la Scafati degli ex Thomas e Lardo in quello che potrebbe essere il giorno della Nemesi.
LA GARA Partita molto spezzettata dai falli e con ritmo tutt’altro che veemente quelle a cui hanno dato vita le due squadre, con Landi che rompeva l’equilibrio dopo 7 minuti firmando 5 punti consecutivi grazie agli assist di Moore, che ne smazzerà 6 in tutta la gara. Alibegovic entrava proprio nel momento di maggior fiducia e trovava 7 punti consecutivi griffando con autorità gli ultimi istanti del primo quarto (26-21). Nemmeno il tempo di ricominciare e la guardia abruzzese Pepe, 26 anni appena compiuti, confezionava canestro più assist per riportare in parità i siciliani.
La testa di Roma, però, non vacillava ed un concreto Baldasso (rimbalzo, assist e tripla dall’angolo), rimetteva 6 punti di distanza fra le contendenti. Con attacchi più fluidi, il punteggio si gonfiava rapidamente prima dell’intervallo, a cui i padroni di casa arrivavano con un misero +4 nonostante le pessime percentuali degli ospiti dall’arco.
Al rientro dagli spogliatoi, i siciliani mangiavano voracemente l’esiguo margine di Roma ma questa volta la reazione della Virtus era possente: in meno di 6 minuti Chessa nel ruolo di assistman e Landi in quello di finalizzatore, autografavano il 16-3 con cui i capitolini raggiungevano la doppia cifra di vantaggio.
Finita? Nemmeno per sogno. Questo campionato ha insegnato che quando gioca la Virtus Roma tutto è davvero possibile. E così, con Bell ombra di sé stesso, coach Ciani si affidava a Cannon e a capitan Evangelisti per risalire la montagna e la tripla di Ambrosin per il 74 pari del 32′, faceva materializzare gli spettri al PalaEur.
Fortunatamente Nic Moore decideva di vestire i panni del celebre Dottor Venkman e scacciava fantasmi e paure in pochi giri di lancette; il fallo sistematico di Agrigento non pagava i dividendi sperati perché la mano di Landi e Baldasso non tremava in lunetta, mentre Sims continuava a stoppare tutto quel che aveva a tiro, chiudendo una prestazione meno appariscente del solito con un altro sostanzioso bottino da 18 punti, 9 rimbalzi, 5 stoppate, 2 assist e 8 falli subiti.
Virtus Roma – M Rinnovabili Agrigento 91-81 (26-21; 53-49; 72-66)
Virtus Roma: Spizzichino ne, Alibegovic 19, Lucarelli ne, Chessa 2, Moore 11, Sandri 12, Baldasso 11, Saccaggi 2, Landi 13, Sims 18, Matic ne, Santiangeli 3. All. Bucchi.
M Rinnovabili Agrigento: Bell, Cannon 19, Evangelisti 19, Cuffaro ne, Sousa 7, Quaglia 10, Ambrosin 18, Guariglia 2, Pepe 4, Fontana 2. All. Ciani.
Arbitri: Tirozzi, Pecorella e Giovannetti.
Note: Tiri liberi: Roma 19/25, Agrigento 23/29. Percentuali di tiro: Roma 31/60 (10/23 da 3), Agrigento 27/59 (4/23 da 3). Rimbalzi: Roma 34 (Rd 26 Ro 8), Agrigento 33 (Rd 24 Ro 9). Spettatori: 2400.