Non riesce lo scatto in classifica alla Virtus Roma, battuta a domicilio da un’Orlandina sorniona ma solida, spietata nei quarti pari e capace di piazzare un break di 12-4 negli ultimi 3 minuti dopo che Baldasso, dal perimetro, aveva regalato un illusorio +7. Chiamati ad approfittare del capitombolo di Rieti, i giallorossi hanno probabilmente sentito troppo l’importanza della partita, sciorinando una prestazione opaca, forse la più brutta della stagione.
Malgrado una prova difensiva complessivamente discreta, con cui Roma ha limitato l’attacco dei siciliani, abituati a viaggiare ad oltre 86 punti di media, la sconfitta è arrivata a causa della pessima serata al tiro, sia dal campo (24/59 totale con appena il 37% da 2) che dalla lunetta, dove si sono registrate percentuali da oratorio. Gli ospiti, pur soffrendo le fiammate di Chessa e Moore, hanno sempre reagito agli strappi avversari con grande maturità, affidandosi a Triche nonostante il suo inizio da incubo (0/6 nel primo quarto con una palla persa e una stoppata subita).
L’ex guardia capitolina, fischiatissima e col dente avvelenato, ha sentito molto la sfida, concludendo con un rivedibile 4/17 al tiro ma griffando ben 13 dei 15 punti segnati dai biancoblu nel terzo parziale, di cui 8 dalla lunetta per falli guadagnati con grande mestiere. Al resto hanno pensato il solito Bruttini, 12 punti con 14 rimbalzi e 8 falli subiti per un ragguardevole 31 di valutazione, e Jacopo Lucarelli, che ha giocato una buona partita e non solo per il 4/4 dall’arco.
Con questo successo i ragazzi di coach Sodini agganciano al terzo posto Bergamo, scavalcandola per effetto degli scontri diretti e pregustano il doppio impegno casalingo a cavallo della Final Eight di coppa Italia (con Casale Monferrato e Rieti) per provare a scalare ulteriormente la graduatoria; in vetta c’è comunque Roma, che potrà maturare e crescere se imparerà la lezione in fretta cercando di correggere quegli atavici difetti in attacco che le impediscono di spiccare il volo quando potrebbe.
LA GARA Alla palla a due gli allenatori non stupivano, affidandosi ai classici quintetti. Roma cominciava meglio, l’asse Moore – Sims sembrava funzionare e Landi bucava la difesa a zona avversaria per il primo vantaggio cospicuo (12-7 al 7’). Prandin, applauditissimo, faceva il suo esordio al 9’, alternandosi con Chessa e Saccaggi nella marcatura di Triche e, almeno inizialmente, la staffetta di coach Bucchi sortiva gli effetti sperati. Chiuso il primo periodo con una tripla di Santiangeli da metà campo, i romani provavano a scappar via in apertura di seconda frazione, ma il +8 veniva azzerato in un amen dalla mano sgraziata ma efficace di Bruttini. Era poi Triche, a secco per 17 minuti, a realizzare i punti del pareggio e quindi del sorpasso, chiudendo la frazione con la tripla del 37-34.
Nella ripresa coach Bucchi ordinava ai suoi di attaccare l’area e la sua coppia di americani confezionava il 12-0 (6 punti a testa) con cui la Virtus monopolizzava i primi 5 minuti. Si entrava però nelle “Triche zone” perché l’americano si caricava la squadra sulle spalle guadagnandosi con esperienza 8 tiri liberi in meno di 2 minuti, lanciando un assalto che i padroni di casa riuscivano a respingere grazie ad una fiammata di Moore e Chessa, un break di 7-0 che permetteva alla Virtus di chiudere fra gli applausi il terzo quarto.
Forse convinta di riuscire a conquistare i 2 punti nonostante le enormi difficoltà offensive, la truppa giallorossa peccava di presunzione e pur sonnecchiando per altri 5 minuti, si ritrovava comunque ancora sul +7 dopo una tripla di Baldasso (69-62 al 37’). Lì però la luce si spegneva definitivamente, Parks, Lucarelli e Laganà, lasciato colpevolmente solo in angolo, punivano la difesa avversaria ribaltando completamente l’inerzia del match (70-73 a 54” dal termine). La tripla di Chessa profumava di overtime ma era ancora Triche, proprio lui, a guadagnarsi un fallo e realizzare uno dei due tiri liberi disponibili, utile per sparigliare il punteggio a poco più di 6 secondi dalla sirena, un tempo breve ma sufficiente per costruire un buon tiro, anche se l’ultima conclusione sbagliata dal perimetro di Moore somigliava a ben altro.
Virtus Roma – Benfapp Capo d’Orlando 73 – 74 (16-10; 34-37; 59-52)
VIRTUS ROMA: Spizzichino ne, Alibegovic, E.Lucarelli ne, Chessa 9, Moore 18, Baldasso 8, Saccaggi 5, Landi 7, Prandin 1, Sims 14, Matic ne, Santiangeli 11. All. Bucchi
BENFAPP CAPO D’ORLANDO: Bruttini 12, Laganà 6, Parks 19, Mobio, Murabito ne, Mei, Triche 21, Bellan 2, Neri ne, J.Lucarelli 14. All. Sodini
ARBITRI: Noce, Marota e Valzani.
NOTE: Tiri Liberi: Roma 12/22, Orlandina 14/18. Percentuali al tiro: Roma 24/59 (13/29 da 3, rd 31, ro 6), Orlandina 24/60 (12/28 da 3, rd 33, ro 6). Usciti per 5 falli: Bellan. Spettatori 1.727.