Da una compagine biancoblu all’altra: dopo la vittoria nel matinée di sabato contro l’Orlandina, Urania
torna all’opera all’Allianz Cloud sfidando, nel recupero infrasettimanale dell’11ª giornata, l’Agribertocchi Orzinuovi.
Tornata a competere in campionato appena 8 giorni fa dopo aver scontato tre settimane di inattività forzata causa Covid-19, la formazione orceana ha incassato due sconfitte in altrettante gare esterne disputate nell’ultima settimana, uno score che in classifica l’ha portata ad attestarsi in nona posizione perdendo così contatto dalle prime otto del girone verde.
Vittima delle rotazioni corte e penalizzata da una certa qual ruggine sia contro Torino che a Trapani, Orzinuovi cercherà di riscattare immediatamente i k.o. subiti presentandosi minacciosa e battagliera giovedì sera sul campo di Urania, rivale di tante sfide nelle serie minori oltre che avversaria in due occasioni anche la scorsa stagione.
La sfida però, come per l’Agribertocchi, rappresenterà uno snodo importante della stagione anche per Milano che solo battendo i bresciani potrà infatti sperare ancora di raggiungere le Final Eight di Coppa Italia, un obiettivo per il quale gli ospiti invece, anche in caso di ulteriore sconfitta nel capoluogo lombardo, potranno eventualmente contare su un secondo match point a propria disposizione nell’incontro contro la Scaligera Verona del 24 marzo.
Da entrambi le parti dunque non mancano le motivazioni per dar vita a un match equilibrato e appassionante, una partita che, sulla carta, per Urania presenterà diverse analogie (oltre a quella cromatica) con quella disputata lo scorso fine settimana contro l’Orlandina.
Come quello siciliano, anche il team bresciano si connota per una marcata propensione offensiva (84.7 i punti segnati media, primo dato del girone) e una spiccata vocazione al gioco in transizione (spesso accompagnato da abbondanti dosi di tiri pesanti come dimostrano le 9.8 triple segnate a gara), qualità che vanno a discapito della compattezza difensiva (oltre 82 i punti concessi a partita) e dell’impenetrabilità dell’area (tra le peggiori tre per rimbalzi offensivi e realizzazione da due punti concesse agli avversari).
Se poi Capo presentava tra le sue fila un americano come Floyd, leader del girone per punti, palle perse e recuperi, Orzinuovi non è da meno visto che, come principale bocca da fuoco, può schierare un veterano come Anthony Miles, subito a ruota del prodotto di King College nelle voci sopra citate.
L’ex Scafati, Cagliari ed Eurobasket è perciò il leader maximum di una squadra che può poi contare su un lungo atipico capace di aprire il campo come Damian Hollis (13.2 punti con il 45% da tre punti) e un centro da oltre 7 rimbalzi nel pitturato come Giacomo Zilli (a Udine lo scorso anno), assente nel weekend a Trapani e sostituito più che degnamente in quintetto da Lorenzo Galmarini (protagonista della cavalcata di Orzinuovi dalla B all’A2).
Sugli esterni invece, Miles viene supportato da un giocatore in pieno rilancio come Marco Spanghero (13.8 di media) e, alternativamente, da uno specialista del tiro come Martino Mastellari (40% dall’arco) e da Matteo Negri, tornato alla corte di Corbani per sostituire l’infortunato Matteo Martini. Dalla panchina possono poi portare ulteriore energia giovani come Marco Rupil (out contro la 2B Control) e Joel Fokou, arrivato a stagione in corso dalla Stella Azzurra.
Urania quindi, alla luce della composizione del roster targato Agribertocchi, avrà nuovamente le mani piene in difesa dove fondamentali saranno concentrazione e prontezza. Dall’altra parte, attendendo buone notizie sul fronte Benevelli (uscito malconcio dalla gara di sabato), Milano dovrà leggere con attenzioni le varie soluzioni proposte dagli uomini in biancoblu evitando di farsi coinvolgere in un furioso “corri e tira” e provando, al contrario, ad imporre i propri ritmi e la propria presenza dentro i 6.75m.
La posta in palio è alta e per tutte e due le squadre (di fronte per la prima volta quest’anno in campionato) il match sarà il primo di una serie di finali da cercare di vincere a tutti i costi: le F8 chiamano e, con loro, anche una posizione di classifica privilegiata in ottica playoff.