Con il pieno di fiducia ed energia dato dalla prestigiosa vittoria sul campo della capolista Tortona, Urania si
affaccia a un nuovo tris di gare in casa sulla scia di 5 successi nelle ultime 6 uscite che l’hanno issata fino al secondo posto in classifica.
Qui la compagine milanese si trova attualmente appaiata a Torino, Treviglio e alla prossima rivale attesa all’Allianz, l’Apu Udine, reduce dal k.o. contro Verona arrivato dopo quattro trionfi in fila. Per i friulani, detentori al momento del secondo miglior record esterno di tutta l’A2 (7-2), in maniera speculare ai Wildcats la sfida del PalaLido rappresenterà il primo di tre impegni consecutivi fuori casa, tutti fondamentali per confermarsi ai vertici della graduatoria del girone verde.
La formazione di coach Boniciolli si presenterà quindi nel capoluogo lombardo affamata e desiderosa di redimersi dopo il passo falso contro la Tezenis dove, purtroppo, i bianconeri hanno dovuto registrare l’infortunio a Mobio, assente (come Andrea Amato, operatosi a inizio febbraio) contro Urania domenica sera.
Udine, nonostante le defezioni, potrà comunque contare su un roster di primissimo livello, costruito e poi puntellato per ambire al salto di categoria.
A livello di produzione offensiva, moltissimo passa da Dominique Johnson, sesto miglior cannoniere del girone grazie, tra le altre cose, ad un eccellente 43% dall’arco. La guardia americana viene concretamente supportata da uno dei migliori lunghi del girone come Nana Foulland (11,6 punti di media e 8,9 rimbalzi con il 61% da due), dall’ultimo arrivato Federico Mussini (14,8 a gara) e da un giocatore sempreverde e bidimensionale come Michele Antonutti (11,6).
Attorno a questi quattro nomi non mancano poi giocatori abituati ai palcoscenici dell’A2 capaci di dare importanti scariche d’energia (vedi Marco Giuri, Vittorio Nobile, Francesco Pellegrino) e giovani pronti a sorprendere come Lodovico Deangeli.
Tra titolari e supporting cast appare chiaro che all’Apu non mancano le qualità, le doti e l’esperienza necessarie per sbancare il parquet milanese dove Udine, verosimilmente, cercherà di far valere i propri punti di forza come la precisione nel tiro pesante (36%, terzo miglior dato del girone), la concretezza a rimbalzo (38 quelli catturati di media) e la capacità di procurarsi tanti viaggi in lunetta (oltre 20 a gara i liberi tentati).
Allo stesso tempo la formazione bianconera, per contendere i due punti a un’Urania che ha mantenuto inviolato il proprio campo nelle ultime quattro gare disputate all’Allianz, dovrà dimostrarsi più cinica dentro l’area (sotto il 50% di conversione nei tiri da due punti) e provare a fermare meglio di quanto fa usualmente la circolazione avversaria, un settore dove Milano al contrario eccelle (17 gli assist a referto di media) come dentro l’arco dei 6,75m (21,9 le conclusioni a segno di media col 53%).
Con queste armi (e un Raivio finalmente tornato sui suoi abituali standard), i Wildcats punteranno a sgambettare una delle squadre maggiormente accreditate alla promozione e a mantenere vivo, in questo modo, il sogno di finire tra le prime tre del girone, un obiettivo difficilmente prevedibile a inizio anno.
In quest’ottica, nel match di domenica, bisognerà tener conto anche dello scarto accumulato all’andata (5 punti, frutto dell’83-78 udinese al PalaCarnera), un gap che Urania dovrà forzatamente ribaltare per restare davanti all’Apu nel caso, neanche troppo improbabile, di un arrivo a pari punti in classifica.