Dopo il recupero della seconda giornata del girone d’andata giocato mercoledì sera e vinto da Urania 79-72
sulla Staff Mantova, i Wildcats si apprestano a chiudere il proprio ciclo di gare in casa sfidando l’Edilnol Biella.
I piemontesi, affrontati e battuti sia in precampionato che all’andata (vittoria Urania 82-74), rappresenteranno l’ultimo ostacolo per Milano sulla strada verso il poker di successi consecutivi all’Allianz Cloud.
In caso di ennesima affermazione sul parquet amico, gli uomini di coach Villa aggiungerebbero lo scalpo di Biella a quelli di Casale, Bergamo e degli Stings, completando una serie che li proietterebbe, seppur in una classifica dai distacchi contenuti, nelle primissime posizioni del Girone Verde.
I cambiamenti di Biella
La squadra affrontata dai Wildcats a dicembre però non è la stessa che la compagine lombarda si ritroverà davanti stasera al PalaLido.
Rispetto a tre mesi fa, l’Edilnol ha salutato Wojciechowski (approdato sull’altra sponda milanese, quella dell’Olimpia) e rinunciato a Lugic (fermo per un infortunio alla mano ma accostato nelle ultime ore alla Fortitudo) sostituendoli con l’ex Treviso Jeffrey Carroll (subito protagonista visti i quasi 19 punti e 6 rimbalzi di media conditi col 42% da tre) e Ursulo D’Almeida da Treviglio.
Anche a causa di questi rimescolamenti in seno al roster, l’andamento in campionato della formazione piemontese è risultato finora piuttosto deficitario (5 vittorie e 12 sconfitte il trend finora) ma nelle ultime uscite i segnali lanciati dalla banda di coach Squarcina indicano come l’Edilnol sia un avversario da non prendere assolutamente sottogamba.
Biella infatti, prima di affrontare in serie quattro match al Forum (bilancio 1-3), ha battuto a domicilio Treviglio e soprattutto Torino, nomi che devono indurre Urania ad approcciare con la massima cautela un team sì trasformato ma sicuramente sempre in grado di pungere e contendere i due punti fino in fondo.
Il roster piemontese
A tal proposito, è lecito aspettarsi che i rossoblù si affidino (oltre ai due nuovi innesti sopra citati) a bocche da fuoco come Marco Laganà, un classe 2000 in rampa di lancio come Federico Miaschi e alla prolificità di Deontae Hawkins, tutti uomini sopra i 13 punti di media a partita.
Incaricato di portare ulteriore brio al quintetto dovrebbe essere Simone Barbante, lungo al secondo anno a Biella dove invece è cresciuto Gianmarco Bertetti, pronto a subentrare dalla panchina assieme a Nicola Berdini, Matteo Pollone (da qualche tempo tuttavia out causa positività al Covid-19) e Niccolò Moretti.
Facendo affidamento su questi elementi, l’Edilnol proverà a sbancare l’Allianz Cloud, una missione possibile solo se, collettivamente parlando, i piemontesi (soliti ad impostare la gara su ritmi alti, transizione e contropiede) riusciranno non solo a produrre un maggior sforzo difensivo del solito (oltre 83 i punti concessi di media) ma anche a limitare un vero e proprio tallone d’Achille come le palle perse (prima per turnover nel girone con oltre 15 a match).
Punto Urania
Urania, dal canto suo, dovrà cercare di non farsi sorprendere dall’intensità e dalla rapidità delle soluzioni ospiti puntando come di consueto, sia in attacco che in diesa, sul coinvolgimento di tutti i propri uomini (17,9 gli assist di media, secondo dato del raggruppamento, e 77 punti concessi a gara, terza miglior retroguardia) per impossessarsi dell’inerzia dell’incontro e scongiurare il più possibile i momenti di down durante i 40 minuti.
Se poi Milano dovesse confermare i propri numeri dentro i 6,75m (tra le migliori tre del girone per percentuali e conclusioni da due realizzate) dove Biella soffre oltremodo concedendo il 55%, allora il compito per i Wildcats potrebbe, a differenza di tutti i match disputati finora in casa, diventare più semplice fin da subito.
Una variabile da non sottovalutare
Attenzione però a un fattore che potrebbe rivelarsi determinante per entrambe le formazioni come la fatica: a causa infatti dei tanti impegni ravvicinati nelle ultime settimane, in molti potrebbero ritrovarsi a fare i conti con delle pericolose scorie nelle gambe e nei muscoli, in grado di minare non solo la performance individuale ma di inficiare anche il rendimento in campo di tutta la squadra.
Come sempre però, anche in questo caso sarà il campo a dirci, da giudice supremo, se qualcuno non avrà recuperato dagli sforzi delle ultime uscite e, in particolare, da quelli del turno infrasettimanale che tre giorni fa ha visto impegnate tutte e due le squadre.