Queste le parole rilasciate in sala stampa dai coach e dai protagonisti in campo di Urania e Mantova
al termine di un match risoltosi con la vittoria degli ospiti, abili a concretizzare nella ripresa un match condotto quasi la sua interezza.
Urania Milano
Villa (coach): La sensazione che non potessimo vincerla non l’ho mai avuta. La squadra ha prodotto un grande sforzo per tornare in partita e poteva vincere, a differenza di venerdì scorso quando non ho mai avuto questa percezione. Abbiamo fatto fatica a eseguire su più piani in attacco ma stasera, d’altro canto, giocavamo contro la miglior difesa del campionato. Onestamente non mi aspettavo un altro tipo di partita se non quella che abbiamo giocato. Noi abbiamo faticato a fare le nostre cose, come ad esempio a smarcarci con Raivio, mentre loro hanno sporcato molto il nostro gioco e spesso ci han portato dove noi invece non volevamo andare. Questo perché Mantova è una grande squadra che parte dalla difesa a costruire le sue vittorie e quindi rende difficile stare in campo contro di lei, si spendono moltissime energie. A prescindere da questo comunque noi siamo stati insufficienti nei primi due quarti, siamo ripartiti dal -13 che è faticoso ma a deciderla sono state le due difese che abbiamo fatto una volta arrivati sul +6.
I problemi fisici e gli infortuni durante la partita capitano a tutti. È evidente che non avere Raivio nel finale è stato un problema e andare con più tranquillità da lui come da altri determinati giocatori poteva darti qualcosa in più, però alla fine potevamo fare meglio con chi c’era in campo indipendentemente dalle assenze. Non è stata una settimana facile tra influenze e Natale ma fa parte del gioco. A San Severo abbiamo giocato una partita scarica dal punto di vista fisico e mentale, oggi un po’ meglio ma non è ancora sufficiente e se questa squadra non è al top sotto questo aspetto tende a essere molto discontinua.
Mantova ha due americani top di categoria ed è una tra le 6-7 squadre del campionato ad averli, con la differenza che loro sono quelli ad aver fatto meglio con questo assetto, scommettendo allo stesso tempo su altri. Sono la squadra più solida, più organizzata, più difficile da affrontare. Noi ora abbiamo una fase con squadre e partite altrettanto toste (Udine, Ferrara, Forlì e Montegranaro) per cui cercheremo semplicemente di fare più punti di quelli fatti all’andata in questa fase. Metterei la firma per fare il girone di ritorno come quello di andata ma sarà difficile perché anche quelle più indietro ora si rafforzeranno. Penso quindi che possiamo fare tutto ma dipende da noi come dagli avversari. Spero, perché la squadra e i giocatori possono ottenerle, di finire il campionato con delle soddisfazioni.
La personalità di alcuni dei nostri giocatori è un punto di forza, alcuni hanno consapevolezza di quello che possono fare ed è importante ma se questi mi dicessero che siamo una squadra da promozione sinceramente chiamerei l’ambulanza. Siamo una buona squadra in questo momento, non forte perché lo dichiara ma forte nel momento in cui mantiene consapevolezza dei propri limiti e fa affidamento sul lavoro. Il nostro obiettivo è mantenere la categoria. Poi, nel momento in cui siamo consapevoli di ciò che siamo, ognuno fa il suo e lavora allora vorrà dire che saremo arrivati più in alto. Le squadre forti o fortissime sono quelle che dimostrano, noi oggi di sicuro siamo più scarsi di Mantova perché il campo dice questo e contro San Severo siamo 0-2: come possiamo dire di essere forti?
Finelli (coach): Voglio fare i complimenti ai miei giocatori. Concludiamo il 2019 nel migliore dei modi con una partita di squadra eccellente. Non era facile venire a Milano e giocare con questa autorità su un campo dove, ad esempio, Ravenna ha perso in maniera netta e contro una squadra che ha avuto la capacità di vincere in trasferta a Caserta e Verona. Abbiamo comandato per quasi 40 minuti con margini anche importanti e direi che ce la siamo meritata. Un pensiero speciale va al nostro pubblico che sta crescendo e che, anche oggi fuori casa, ci ha seguito in maniera massiccia. Allo stesso modo un ringraziamento va anche al club, allo staff e ai miei giocatori che oggi hanno giocato veramente una partita solida.
I primi due quarti in generale la squadra mi è piaciuta molto sia in attacco che in difesa, siamo un po’ calati nel terzo periodo come era normale pensare perché Milano ha alzato l’intensità difensiva e ha fatto qualche mossa tattica che ci ha creato difficolta (per esempio accoppiando Lynch a Ghersetti), però mi è piaciuta la capacità di rimanere lucidi e di contribuire con tutti quanti i nostri giocatori. Nel finale onestamente però è venuto fuori il talento di Clarke che è stato un killer, un leader che si è preso responsabilità importanti segnando le triple decisive per riprendere fiducia nei minuti finali.
La leadership dei veterani è un ingrediente fondamentale per noi come la tranquillità, necessaria per far crescere un gruppo così giovane, formato da ben 6 giocatori tra i 19 e 22 anni. Questa squadra, quella che impiega di più i giovani di tutto il girone Est, però ha anche una bella cultura del lavoro, una bella capacità di allenarsi con spirito di sacrificio e umiltà. Questo tipo di atteggiamento potrà contribuire a farci crescere ancora.
Raspino: Dobbiamo farci i complimenti per come abbiamo gestito la partita. Non era facile, dopo essere stati avanti di 13 punti, aver subito una rimonta ed essere stati sotto di 6 punti, trovare le energie per reagire fuori casa. Abbiamo dimostrato carattere e avuto un grandissimo Clarke che nei momenti decisivi si è caricato la squadra sulle spalle.
Ferrara: Abbiamo questa tranquillità, questa consapevolezza di noi stessi perché sono cose che ci siamo costruiti gara dopo gara e che all’inizio del campionato non avevamo: fino a poco fa, son sincero, una gara del genere l’avremmo persa. Adesso siamo sempre sul pezzo, di giornata in giornata, grazie ad un grandissimo lavoro in palestra (anche in una settimana di festa come questa dove era possibile avere un calo di tensione) e grazie alla fiducia che abbiamo nei nostri mezzi. Stiamo costruendo qualcosa di molto solido e questo oggi ci ha permesso di andare avanti, subire un parziale importante e vincerla.