È riabbracciando i propri tifosi che Urania aprirà sabato sera il proprio dicembre agonistico,
mese in cui, come prima cosa, la formazione di coach Davide Villa sarà chiamata nell’impegnativa missione di confermare gli ottimi risultati conseguiti di recente.
Novembre infatti ha visto i Wildcats conquistare quattro successi (e una sola sconfitta di misura) nei cinque incontri disputati, record che solo altre quattro formazioni possono vantare nel medesimo periodo: le attuali prime tre della classe a Est (Ravenna, Mantova e Piacenza) e la rediviva Juvecaserta. È però abbastanza sintomatico, sia dell’equilibrio nel girone come delle potenzialità milanesi, che Urania abbia vinto tutti e tre gli scontri diretti con le rivali al momento in testa alla graduatoria, score che, assieme all’ultima sorprendente vittoria in casa della principale accreditata alla prima testa di serie nel raggruppamento (la Tezenis Verona), non possono che far ben sperare la banda del capoluogo lombardo.
Questa, con un pizzico di cinismo e brillantezza in più (specialmente in casa), avrebbe potuto avere ora un piazzamento ancora migliore (decimo posto con dieci punti) ma ad ogni modo, grazie all’assenza di un vero padrone del girone e una classifica conseguentemente corta e aperta, si ritrova a soli sei punti di distacco dalla vetta, gap che i biancorossi proveranno ad accorciare già nel fine settimana tentando di prolungare il proprio buon momento.
Sulla strada per riuscirci Milano troverà Roseto, avversario che al contrario dei padroni di casa è reduce da una fase tutt’altro che felice visti i 3 k.o. in altrettante uscite rimediati di recente. L’ultimo, in particolare, ha fatto definitivamente suonare il campanello d’allarme all’interno della società abruzzese e ha convinto il gm Rossi in accordo con il proprio allenatore a correre ai ripari sul mercato ingaggiando una vecchia conoscenza del basket italiano, nonché giocatore di sicuro rendimento, come Bobby Jones. L’acquisto del nativo di Compton, nella visione del management degli Sharks, dovrebbe portare solidità, esperienza e maggiore efficacia offensiva specialmente nei momenti caldi della partita, tutte qualità fondamentali per permettere agli abruzzesi di rialzare immediatamente la china e dare una svolta alla propria stagione.
Sarà interessante, a partire dall’anticipo di sabato, se l’arrivo dell’ex Rieti condurrà subito sull’altare dei sacrificati l’altro USA Khadeem Lattin, rookie al primo anno in A2, figlio d’arte (mamma Monica Lamb è stata due volte campionessa WNBA) e giocatore dalla spiccata attitudine difensiva che però fin qui ha reso sotto le aspettative. Considerato che finora il visto da straniero è stato speso per il comunitario Leo Menalo, Roseto potrebbe permettersi anche di tenere momentaneamente entrambi e operare del turnover prima eventualmente di procedere con un altro cambiamento importante.
Chi sicuramente non sarà della partita è Leonardo Ciribeni (ufficializzato il suo passaggio a Salerno), partenza che lascia sulle spalle del neo-arrivato Jones, di Antonio De Fabritiis (29 anni, veterano della B ma al primo anno in A2) e soprattutto di Simone Pierich (classe 1981, capocannoniere della squadra con 11,5 punti di media e una vita spesa nella seconda lega nazionale) il compito di guidare tecnicamente il giovanissimo roster biancoblu e tentare di condurlo al colpo sul campo di Urania.
Molte delle chance della Sapori Veri sul parquet dell’Allianz Cloud (inviolato da due gare consecutive dopo le sconfitte inflitte da Urania a Ravenna e Piacenza) dipenderanno infatti dal contributo che saprà dare il folto nucleo verde della formazione di coach Germano D’Arcangeli, composto per la maggior parte da atleti con trascorsi recenti nella fila della Stella Azzurra, società con la quale i rosetani hanno stretto una partnership tecnico-logistica di durata biennale. Da quell’ambiente dunque provengono i vari Lazar Nikolic (play atipico di oltre due metri), Jordan Bayehe (ala esplosiva, sesto a Est per rimbalzi offensivi catturati), Abramo Canka (2002 con una naturale presenza a rimbalzo), Aristide Mouaha (atletica guardia camerunense portata a Roma da Stefano Bizzozi grazie al progetto “Sports Around the World”) e Nicola Giordano (tenace playmaker classe 2003), tutti elementi che, capendo l’importanza del momento, dovranno mostrare il carattere che li contraddistingue e fare un ulteriore step nel loro processo di crescita.
La loro freschezza e dinamicità ha consentito fin qui a Roseto di imporsi come una delle formazioni migliori sia per quanto riguarda l’attività a rimbalzo (primi per rimbalzi offensivi, fondamentale che li porta assai di frequente in lunetta) che per quanto concerne la difesa sulla palla (primi per recuperi e perse forzate). D’altro canto, come rovescio della medaglia, la minor esperienza collettiva e l’ingente quantità di talento ancora da sgrezzare hanno spinto gli Sharks a perdere piuttosto spesso un cospicuo numero di palloni (più di 16 a gara, peggior dato del girone) e a non essere costanti nel fondamentale del tiro (tra le ultime quattro formazioni sia in quello da due punti che in quello da tre), oltre a faticare nel contenere la circolazione altrui (più di 15 assistenze a partita concesse) e di conseguenza nel tenere basse le percentuali al tiro delle rivali (in particolare contro Roseto le avversarie tirano di media col 38% dalla distanza, peggior riscontro in questa voce statistica).
Non sarà facile quindi prevalere su una squadra on fire come Urania che, rispetto a Roseto, pur non essendo tra i migliori attacchi della lega ha nelle poche palle perse, nella fitta circolazione del pallone e nella divisione delle responsabilità i propri punti di forza. Se a questo uniamo il solitamente proficuo lavoro sotto le plance e una difesa tanto intensa quanto abilissima nell’annullare i tiratori avversari, la strada per gli ospiti almeno sulla carta pare già decisamente in salita ma i Wildcats dovranno comunque fare molta attenzione a due elementi dal peso difficilmente quantificabile: la volontà di reagire della Sapori Veri e la carica (unita alla pericolosità) che saprà infondere ai biancoblu un elemento del calibro di Bobby Jones.