La gara
Buon inizio VL nel primo quarto, forse reduce dalla scoppola contro Cremona la squadra di Galli è scesa in campo concentrata sul piano partita. Buono soprattutto il finale del parziale, chiuso sul 24-16. Nel secondo parziale l’inerzia della partita si sposta verso Trento, con la VL in difficoltà in attacco (6-24 il parziale nei primi 7’) e, sul fronte ospite, la sfuriata di Mian, autore di 4 triple in pochi minuti. Il terzo parziale è stato un lungo tira e molla con il vantaggio ospite oscillante fra i 2 e gli 8 punti, ma è solo questione di tempo perché la VL fatica moltissimo a trovare la via del canestro, e infatti nell’ultimo parziale non riesce più ad avvicinarsi (ultimo sussulto a 3’06” sul 61-68). Trento non dà più la sensazione di poterla perdere, e così è. Arrivano i primi fischi sulla sirena finale.
Magic Moment
Nessun reale magic moment di squadra in una partita che ha visto Trento crescere progressivamente d’intensità mentre la VL si è spenta troppo presto. Da segnalare, a livello individuale, le 4 triple consecutive di Fabio Mian che hanno dato la svolta alla partita.
Man of the match
Aaron Craft, quasi una bestia nera per la VL, che aveva sofferto tremendamente la sua fisicità anche in occasione della precedente esperienza italiana del play americano di Trento. 15 punti, 7 assist, 10 rimbalzi per 26 di valutazione, testimonianza di una presenza a tutto campo fondamentale per gli equilibri della squadra di Buscaglia.
Numbers
Detto dei numeri di Craft, migliore in campo, la VL ancora una volta ha pagato la mancanza di alternative ai soliti Blackmon, McCree e Mockevicius (15 punti+19 rimbalzi). Troppo imprecisi Artis (1/7 dal campo), Murray (3/8) e Monaldi (1/7). Trento si è dimostrata, se ce n’era bisogno, più squadra, con 9 uomini in campo più di 10’ e a segno. Significativo il -1 nella valutazione di squadra della VL nel secondo parziale, il momento in cui c’è stata la svolta del match.
Vuelle Pesaro – Dolomiti Energia Trento 65-77 (24-16;11-27;18-15;12-19)