L’ex-Presidente ed attuale socio di minoranza della JuveCaserta Carlo Barbagallo è intervenuto, tra gli altri, a “Cestisticamente Parlando”, il magazine settimanale di Radio PRIMARETE Caserta (95.00 Mhz F.M. oppure in streaming su www.radioprimarete.it) in onda ogni martedì dalle 19,35 alle 20,55 (ed in replica il giovedì alle ore 00.05), condotto in studio da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Sante Roperto e Eugenio Simioli (con la regia di Imma Tedesco).

 Lunedì 16 marzo si ricapitalizza?

“Io non so fino a che punto possa essere fatta, tanto è vero che ho inviato un’e-mail al presidente. Per motivi legali (art. 2482 c.c.), non si potrebbe fare”.

 E se ricapitalizzasse solo Iavazzi?

“A me non interessa in questo momento; il mio unico interesse ora è che la JC riesca a salvarsi. Se poi Iavazzi vuole arrivare da solo a fine stagione, per me non c’è problema. Qui si pensa di poter continuare ad andare avanti con le leggi proprie o con le proprie interpretazioni della legge. Il problema principale è avere i conti a posto con la Comtec. Se è necessario che, per salvare la JC, debba levarmi di torno, lo faccio senza alcun problema. Come ho sempre detto, la JC è del territorio e va gestita non come un’azienda propria”.

 La penalizzazione?

“Voglio chiarire a beneficio di tutti: alla data del pagamento, i soldi per l’IRPEF, sul conto corrente della società, non c’erano. Il 23 dicembre mi arriva una telefonata che mi chiede di saldare questo debito per non prendere la penalizzazione. Ero nella mia azienda e ho effettuato immediatamente un bonifico sul conto della società e pagato. Poi, per problemi tecnici della banca (in tal  senso abbiamo certificazione), il pagamento, disposto il 23, è stato accettato il 24 mattina. Adesso bisogna vedere cosa dicono la Lega e la Federazione, ma credo possano esserci buone possibilità che ci venga tolto il punto di penalizzazione”.

 La famosa cordata?

“Non la chiamerei cordata, ma nuovo soggetto giuridico. Siamo per ora 6 persone, tutte del territorio, ad oggi solo casertani (ma sono in trattativa con uno straniero), ma per quanto riguarda i nomi e cognomi al momento… mi avvalgo della facoltà di non rispondere!”.

 Possibile che il gm possa essere nuovamente Atripaldi (anche in A2)?

“Non so come esca fuori il nome di Marco. Non credo proprio che Atripaldi voglia tornare a Caserta”.

 Come sarebbe il “nuovo soggetto giuridico”? 

“Ci saranno tre tipi di soci: i fondatori, i sostenitori e i donatori. Comprenderà soggetti pubblici e privati, con coinvolgimento anche dei tifosi che potranno essere presenti con piccole quote. Tutte le persone coinvolte saranno trattate alla stessa maniera. Ma di questo parleremo a fine mese quando spero di poter presentare l’iniziativa”.

 Il “nuovo soggetto giuridico” è interessato a rilevare la JuveCaserta? 

“Se possibile, ovviamente si. Comunque, sono interessato ad acquistare la maggioranza di questa società che al momento è di Lello Iavazzi. Un nostro imperativo (ce lo chiede uno degli investitori) sarà quello di esportare ancora di più lo sport nelle scuole. Il mio progetto è un progetto inclusivo, aperto a tutti, ben venga quindi anche l’eventuale apporto di Iavazzi. Al riguardo voglio precisare che, se non fosse stato per gli sforzi di Lello, il basket a Caserta sarebbe già scomparso e questo gli deve essere riconosciuto”.

 L’eventuale nuova compagine sarà interessata anche ad eventuale ripescaggio in A1?

“Assolutamente si, valutiamo qualunque ipotesi”.

 È vero che c’erano “patti sociali” non rispettati?

“Assolutamente no! Io quest’anno dovevo raccogliere denaro dagli sponsor ed effettivamente c’è stato un incremento del 37% rispetto allo anno scorso. C’erano degli accordi solo sulle sponsorizzazioni. Le decisioni che abbiamo preso sono quasi sempre state condivise, ad eccezione di qualcuna. Markovski, per esempio, l’ho conosciuto alla presentazione. Capin e Avramov addirittura non li volevo far arrivare a Caserta”.

La decisione che avresti potuto prendere prima? 

“Dare prima le dimissioni da presidente. Si può fare il presidente se si è il socio di maggioranza o se non si è socio”.

 Perché i rapporti con Iavazzi si sono incrinati? 

“Abbiamo visioni imprenditoriali e sportive diverse. Se si possono riunire in futuro queste idee, ben lieto, ma penso che difficilmente ciò avverrà”.

 Quando hai avuto la percezione che le cose sarebbero precipitate?

“Con l’assenza di Domercant domenica sera. Quando una stagione è iellata, non c’è niente da fare”.

 L’obiettivo della nuova cordata?

“Quello di far esprimere il nome della JC nelle massime serie. Se sarà A2, investiremo molto sul settore giovanile, che va perfezionato e deve ridiventare il punto di riferimento del basket del centro-sud”.

 A quanto ammontano i debiti? Per quanto saresti disposto a esporti?

“Sono almeno due mesi che non frequento la società, quindi non so la situazione debitoria. Per quanto mi riguarda, il nostro progetto ci consente di entrare nella JuveCaserta con tetto massimo di circa 600.000€ di debito a fine campionato. Se arriveranno BAT? Ripeto, non so perché non mi è più consentito frequentare il palazzetto”.

 Preferiresti rientrare nella JC o comprare un titolo?

“Ovviamente vorrei partire, assolutamente, dal brand JuveCaserta!”.

 Il nuovo progetto prevede ancora Esposito e il Palamaggió? E le istituzioni saranno coinvolte?

“Il mio sogno sarebbe avere ancora Enzino coach (l’avrei voluto subito dopo Molin), e vorremmo avere una struttura di nostra proprietà. Ma non si può fare l’anno prossimo, quindi credo che giocheremo ancora al PalaMaggiò”.

 Caputo?

“Non ho sue notizie da molto tempo. A me non interessa fare il presidente, ma raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Le persone già coinvolte sono entusiaste del progetto”.

 È possibile un nuovo coinvolgimento di Iavazzi nel tuo progetto?

“Iavazzi mi aveva dato garanzie sulla sua partecipazione al progetto, ma alcuni impegni non sono stati rispettati (l’accordo era di non parlare più di situazioni societarie fino a fine stagione ed invece venerdì è uscito il comunicato stampa a riguardo). Sono pronto ad un confronto pubblico, lo ribadisco ancora una volta”.

 Ritieni ipotizzabile un blocco delle retrocessioni in lega A? 

“Io credo che qualche società sia in difficoltà e per questo siamo vigili su quello che potrebbe accadere l’anno prossimo. Noi primi ad avere diritto al ripescaggio? Valutiamo ciò che si può fare con il territorio. Dal mese prossimo potremo operarci in senso lato”.

 Credi che Lega e Federazione “tifino” affinché Caserta rimanga in A?

“Sono assente da Lega e Federazione da gennaio, quindi non so cosa rispondere. Immagino comunque che dovrebbero fare di tutto per non perdere un patrimonio dell’intero basket nazionale”.