In un PalaDozza fuori dal tempo e dallo spazio, con gli occhi lucidi ma la voglia di festeggiare “Il Pres” Alberto Bucci come lui avrebbe apprezzato, la Virtus non stecca. Mette in campo concentrazione, intensità ed aiutata da una Le Mans fin troppo arrendevole, conquista il pass per i quarti di finale di Champions league. Djordjevic può godersi dunque il miglior esordio possibile nonché concedersi il lusso di dare ampi minuti a chi ha bisogno di masticare campo.
Virtus Segafredo Bologna 81-58 Le Mans Sarthe
Parziali (25-10, 18-15, 20-10, 18-23)
La Gara
Parte concentrata la Virtus con una buona difesa che concede solo tiri da fuori ad un frettoloso attacco francese, mentre Kravic ed Aradori martellano dalla parte opposta per un immediato 8-2. Le Mans piazza una press per tentare di arginare le corse Virtus, ma continua a forzare troppo e non essere reattiva a rimbalzo ed i bianconeri, sulle ali di un ritrovato Punter, si mantengono ad 8 lunghezze di vantaggio. Dentro Chalmers, Martin e Qvale e la Virtus vola sul pick n roll e le dormite transalpine. L’ottima difesa Segafredo porta anche ad un dominio meritato quanto imprevisto (vista l’andata) sotto i tabelloni, che alimenta le forzature dall’arco per gli ospiti ed i contropiedi mortiferi dei bolognesi.
Ad inizio ripresa la Segafredo cede qualcosa in intensità difensiva e lucidità offensiva, con Le Mans che inizialmente non ne approffita continuando a sparacchiare a salve, ma poi prende campo e ricuce un minimo, costringendo Djordjevic a parlarci su. All’uscita dal time out l’attacco di casa recupera fosforo ma non altrettanto la difesa, che si carica di falli ed inizia a sbandare pericolosamente a rimbalzo. Buon per Bologna che i transalpini si appoggino poco e niente a Yeguete e Clark nel colorato e continuino invece a litigare col ferro da 3 punti.
Il linguaggio del corpo degli ospiti ad inizio ripresa lascia trasparire la loro poca convinzione ed il tutto si trasforma in praterie per Taylor e Kravic che dominano la scena e conducono l’ennesimo break di 8-0. Quando Djordjevic decide poi di far rifiatare il numero 7, consegnando le chiavi della regia a Chalmers, il PalaDozza può ammirare sprazzi di classe cristallina dell’ex NBA con la partita che di fatto si chiude con larghissimo anticipo (55-28). Nell’interminabile garbage time finale il nuovo allenatore può concedersi il lusso di regalare minuti a Qvale, Martin e Cournooh per permettergli di recuperare condizione. Quasi impossibile disquisire di tecnica negli ultimi 10′, che sono un lungo allenamento in campo e l’occasione per il popolo bianconero di acclamare ancora Alberto Bucci. Archiviata con facilità estrema la parata Luca Champions, la testa delle Vu nere deve necessariamente volare subito a domenica, quando a Torino non si potrà davvero sbagliare.
Magic Moment
In una non-partita, dominata in maniera quasi imbarazzante dalle Vu nere, si può dire che il break tra fine primo e secondo quarto abbia di fatto indirizzato l’incontro.
MVP
Difficile persino trovare anche un migliore in campo, ma la palma se la giocano sicuramente un brillante Kravic e Taylor, autentico uragano questa sera ed alla fine MVP .
Numbers
Un dato su tutti: 7/30 da 3 punti per Le Mans. Quando tutte le altre statistiche diventano pressoché nulle, su questo dato i campioni di Francia dovranno riflettere un bel po’.