Partita di straordinaria quanto inaspettata intensità all’Allianz Dome di Trieste, dove una rimaneggiata Alma mette i brividi alla corazzata bianconera, cedendo solo all’ultimo respiro sotto i colpi di un Punter perfetto.Al termine di 40′ giocati più di grinta che non di tecnica può dunque sorridere la Virtus di coach Sacripanti ma, paradossalmente, è la compagine di Dalmasson a trarre le indicazioni maggiormente positive da questo debutto stagionale.
Se è infatti vero che i Giuliani non sono riusciti a ribaltare il pronostico della vigilia, è altrettanto innegabile che i ragazzi di casa abbiano combattuto alla pari con una squadra studiata per mirare ai primi quattro posti, pur privi di pedine fondamentali quali Hrvoje Peric, Chris Wright, Matteo Da Ros (miglior italiano nella gloriosa cavalcata dello scorso anno) e Giga Janelidze, fuori dopo appena 4′ con caviglia ko. Molto bene Knox, Fernandez e Sanders, da rivedere invece Strautins che litiga col ferro e non riesce ad incidere nel match. Menzione d’onore meritatissima per il giovane Schina, autore di 7 minuti di grande intensità.
La Segafredo può invece crogiolarsi nell’ammirare il talento cristallino di Kevin Punter, autore di 29 punti con percorso netto e, nonostante una partita dai due volti, mettere in cascina due preziosissimi punti in trasferta. Da registrare la difesa apparsa oggi decisamente “ballerina”, occorre recuperare al più presto il miglior Qvale: la netta sconfitta a rimbalzo con gli uomini di Dalmasson (27-38) non sarà un disastro ma deve comunque suonare come un piccolo campanello d’allarme.
Alma Trieste 88 – 92 Segafredo Bologna
Parziali (19-27, 20-24, 26-14, 23-27)
La Gara
Avvio tutto, inaspettatamente, di marca Giuliana prima 5-0 e poi ancora 8-2 guidato dalla coppia Fernandez / Sanders, con una difesa Virtus statica e lenta sugli adeguamenti. Ci pensa però Kevin Punter a svegliare i suoi iniziando quello che diverrà poi un autentico show a percorso netto (4/4 da 2 e 5/5 da tre): tripla, recupero con schiacciata e nuova tripla sulla persa di Fernandez per il primo vantaggio ospite.
Nonostante i bianconeri inizino un autentico bombardamento dall’arco con percentuali stellari (oltre il 90%), gli uomini di Dalmasson rimangono aggrappati al match grazie alle clamorose dormite difensive ospiti, alle giocate al ferro di un ottimo Knox ed al dominio sotto i tabelloni, dove il rientrante Qvale fatica e Sacripanti non ottiene quanto sperato da M’Baye e Martin.
Archiviato il primo quarto sul 19-27, la seconda frazione riparte sulla stessa falsariga, con Trieste che getta in campo voglia ed agonismo trascinata da Fernandez e Knox, ma viene spinta sempre più lontano dalle triple di M’Baye, Taylor, Punter ed Aradori (per la Virtus sarà 9/11 dall’arco al 20′). La Segafredo vola sino al massimo vantaggio sul 32-46 prima che Sanders e Cittadini ricuciano parzialmente lo strappo. Quando tiri con numeri del genere dalla lunga distanza ma il tuo vantaggio rimane di “soli” 12 punti, qualche domanda te la dovresti porre ed invece i bianconeri non se ne curano, rientrando dall’intervallo lungo molli ed incapaci di opporre significativa resistenza alle folate Giuliane firmate Knox (due pesantissime triple consecutive) e Sanders. Rottura prolungata per Bologna che, incapace di tirare con lo stesso incredibile ritmo dei primi 20′ e nonostante l’ottimo apporto di Baldi Rossi dalla panchina, subisce il ritorno dell’Alma che prima impatta (65-65 al 30′) e poi supera sino al 75-71. La Virtus rimane in scia ma non sembra mai trovare il guizzo per mettere nuovamente il naso avanti, soprattutto quando Martin protesta in maniera evidente quanto sciocca e regala un fallo tecnico ai padroni di casa, potenzialmente sanguinoso per la Segafredo.
L’Alma non ne approfitta rimando solamente ad un possesso di vantaggio quando si entra negli ultimi 4′ di gioco. Aradori, Taylor ed un immenso Punter prendono per mano i bianconeri a cui regalano un nuovo vantaggio, aprendo di fatto un finale punto a punto di grande intensità.
Cavaliero e Walker non mollano e trovano canestri importanti ma Sacripanti pesca dal mazzo la mossa decisiva, abbassando il quintetto con Martin da 4 ed il solo Kravic lungo di ruolo. Le difese atipiche e finalmente intense che ne scaturiscono mandano fuori giri Trieste, mentre Taylor e Punter graffiano la retina in attacco. La maggior profondità della panchina Bolognese paga poi dividendi sia in termini di lucidità che di falli da poter spendere quando Trieste vede, in rapida successione, uscire per raggiunto limite Cavaliero, Knox e Fernandez. Sul 86-87 arriva poi la giocata mostruosa di Kevin Punter che, di fatto, archivia il match: lungo palleggio in isolamento, uno contro uno e tripla centrale con mano del difensore in faccia. C’è ancora tempo per il recupero e canestro del giovanissimo Schina a poco più di 2″ dalla sirena, ma la freddezza ai liberi di Aradori blocca il tentativo di recupero sul nascere.
Magic Moment
Ovviamente la chiave del match non può che essere la giocata di Punter ad un minuto scarso dal termine. Azione di classe sopraffina che taglia le gambe ad una gagliarda e mai doma Alma.
Man of the match
Kevin Punter: 29 punti con 4/4 da 2, 5/5 da 3, 6/7 ai liberi, 3 rimbalzi e 4 recuperi. C’è altro da aggiungere…? Benvenuto nel campionato italiano Mr. Punter.
Numbers
Diversi i numeri che saltano all’occhio fornendo diverse chiavi di lettura dell’incontro. Partiamo ovviamente dal 9/11 dall’arco della Virtus nel primo tempo, a cui si contrappone però la netta vittoria a rimbalzo di Trieste: 38-27 per i padroni di casa, che su questo dato hanno impostato una rimonta sfumata solo su una prodezza balistica di rara bellezza. Evidente anche la grande esperienza degli uomini di Sacripanti che ha permesso ai bianconeri di raccogliere più falli in penetrazione (27 liberi a 19) e di far perdere tanti palloni all’Alma: 17 perse a fronte di soli 5 recuperi per Cavaliero e compagni.