Da casa è un’altra cosa. Non esserci ad un evento come le Final Eight di Coppa Italia di serie A, è triste, se poi ci gioca la squadra della propria città, è dolorosamente triste, ma tant’è, a volte qualcosa di più grande di noi ci obbliga ad uno stop forzato, ed anche se si prova a trovare senso a certi eventi, questa “situazione un senso non ce l’ha”, come cantava, qualche tempo fa, Vasco Rossi.
Alternativa: si guarda la partita in tv con telecronaca a volume medio perchè in cuffia c’è la radiocronaca di un’emittente locale in trasferta a Rimini. Il radiocronista è più passionale, quasi un tifoso, ovviamente obiettivo, ma non “freddo” come chi non ha la squadra nel cuore. E poi la radio “cura l’ansia”, perchè la voce, in radio, è leggermente in anticipo sulle immagini della televisione e questo permette di conoscere già l’esito dell’azione e poter tranquilizzarsi o, a seconda dei casi, preoccuparsi ulteriormente.
Brescia si conquista, meritatamente, un posto in serie A ma c’è chi sostiene che non reggerà da subito l’impatto e le prime giornate fanno alzare le definizioni quali “Cenerentola” o “Matricola”, intendendo, con tali termini, una squadra cuscinetto con la quale giocare al massimo un “buon allenamento”. La squadra in silenzio lavora, si assesta, si compatta, prende le misure, cambia qualche giocatore e rialza la testa divenendo “la sorpresa del campionato” o “la mina vagante” dove anche squadre più blasonate rischiano grosso nella gara sul parquet. Perchè è sul parquet che si gioca il basket e stasera la Leonessa lo ha ampiamente dimostrato, non a parole o con le definizioni, ma sul campo sfoderando una prestazione all’altezza dell’evento contro un’avversaria di tutto rispetto quale è la Reyer Venezia. Una panchina corta e di conseguenza rotazioni limitate non hanno impedito a coach Diana, e al suo egregio staff, di preparare una partita, dove, fin dalle prime battute, Brescia, ha fatto capire che se la sarebbe giocata fino in fondo. Onore, come sempre, agli avversari da parte dei giocatori e del tifosi ma questa notte i sogni solo solo bianco-blu.
Voglio trovare un senso a tante cose, anche se tante cose un senso non ce l’ha. Domani arriverà. Domani arriverà lo stesso. Senti che bel vento. Non basta mai il tempo. Domani un altro giorno arriverà. Domani un altro giorno arriverà… (cit. Vasco Rossi)
#basketforever